Capitolo 1

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Era settembre, l'aria ancora estiva e il tramonto che si manifestava solo verso cena, permetteva ai ragazzi di godersi le ore di sole che restavano dopo le lezioni.
Le abbronzature più o meno evidenti e i racconti delle vacanze erano argomento ordinario nei primi giorni di scuola.
Il piacere di ritrovarsi con i compagni, riabbracciarsi e trascorrere un nuovo anno insieme, provare nuove esperienze, sensazioni, nuove emozioni...

Per Marinette era tutto nuovo, significato di cambiamento, e non vedeva l'ora di cominciare.
Non sapeva cosa l'aspettava, ma la sua speranza era che andasse tutto bene.
Come si dice: quando tocchi il fondo puoi solo risalire.
Ed era ciò che si era promessa lei, perché sarebbe stato ciò che avrebbero voluto anche i suoi genitori.

Cercò di svegliarsi in orario, anche grazie alla piccola Tikki, ricontrollò lo zaino mentre pensava a cosa indossare, aprí l'armadio e prese una maglietta rosa, una giacchetta leggera nera e una gonna di jeans.
Indossò delle semplici scarpe da tennis nere.
La piccola kwami si nascose nella borsetta. Marinette si affrettò ad andare a far colazione, ma scendendo le scale di corsa scivolò e percorse gli ultimi gradini con le gambe all'aria.

«Marinette, non hai ancora imparato a scendere le scale con calma? Ti spezzerai l'osso del collo se continui così... E sinceramente vorrei evitare...»
Disse la donna alzando gli occhi al cielo e un leggero sospiro, seriamente preoccupata che la ragazza non si facesse male.
«scusami, Sabine, farò più attenzione le prossime volte» intanto si massaggiava i glutei lasciandosi sfuggire una piccola smorfia di dolore.
«oggi è il tuo primo giorno, sarai emozionata! Sono sicura che conoscerai qualcuno e diverrete amici»
Sabine le posò la colazione sul tavolo, davanti a lei.
«assolutamente sì! Lo spero anche io, ho proprio bisogno di cambiare.... Vita?»
Forse non era la parola giusta, ma il concetto fu chiaro.

E dopo aver terminato di mangiare prese tre biscotti al cioccolato e li mise nella borsetta per la sua piccola amica.
«ora vado, ci vediamo più tardi»
Diede un bacio a Sabine, andò a salutare anche Tom nella boulangerie sotto casa e si avviò verso la scuola.

A scuola

Tutti gli studenti erano nel grande atrio interno all'istituto a chiacchierare con i compagni in attesa dell'inizio delle lezioni.

Da sopra la grande scalinata, seduti sulla panchina vicino alla loro aula, anche Luka, Nathaniel e Adrien parlavano del più e del meno, mentre un gruppetto di ragazze stava poco più in là ad ammirarli.

«sono certo che quest'anno farò grandi conquiste..»
Il ragazzo biondo appoggiò il dorso sullo schienale della panchina con le mani dietro la testa e un sorriso stampato in volto.
«Adrien, lo dici tutti gli anni, nonostante tu sia sempre circondato da ragazzine che ti stanno appiccicate in modo morboso. Ma non ti stanchi?»
Il rosso era da sempre il buon consigliere, quello che pensava prima di agire, e mentre era con loro disegnava.
«ha ragione Nath, dovresti rendertene conto, non sai nemmeno quante povere ragazze fai soffrire ogni giorno... Perché invece non pensi a trovare una ragazza che sia quella.. giusta? Magari riesce a metterti un po' in riga»
«oh, ma dai, ragazzi, possibile che non capiate: quelle non mi interessano, ma non posso farci niente finché sarò giovane, bello, sexy... Ok, bello e sexy lo sarò per sempre... Insomma non posso cambiare, a meno che si presenti una ragazza... bellissima.. capelli neri... belle gambe....una giacca nera.. Gonna di jeans...»
Subito raddrizzò la schiena e guardò oltre la ringhiera, verso l'ingresso della scuola, dove si trovava la ragazza di cui stava parlando.
Nathaniel cercò di capire cosa stesse accadendo:
«che descrizione dettagliata... Se hai le idee così chiare perché non...»
ma subito si interruppe e scrollò l'amico dalla spalla guardandosi attorno:
«ma dov'è finito Luka?»
«è laggiù, con la donna dei miei sogni...» rispose Adrien con sguardo indagatore e stupito.

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