Non era giornata.
Non aveva dormito neanche un po', aspettando di ricevere una risposta alle sue chiamate perse.
Solo verso le 5.30 si era addormentato per sfinimento, non tanto perché lo volesse. E si svegliò con la stessa preoccupazione della sera precedente.
«cos'hai? Continui a guardare il telefono, sembri una molla pronta a scattare da un momento all'altro»
Chiese Luka vedendolo in quello stato.
«non la sento da ieri sera. Non mi risponde e a casa non c'era»
Rispose il biondo tenendo la tazza di caffè in mano che quasi se lo sarebbe rovesciato addosso.
«Alya?»
«nemmeno lei ha risposto» disse sconsolato
«vedrai che ci sarà stato un motivo, stai tranquillo, Marinette non è tipo da sparire nel nulla così»
«non puoi capire...» gli sfuggì sottovoce.
In effetti Luka non poteva sapere delle vicissitudini che i due vivevano da supereroi e di quanto sua cugina fosse esposta al pericolo, ora più che mai.La giornata di Adrien peggiorò arrivando a scuola.
Una decina di ragazzine lo avevano letteralmente assalito e non gli lasciavano via di scampo. Era frustrato e stanco di quella situazione che si era seduto, cercando di non farsi avvicinare troppo, in attesa che si distraessero per sgattaiolare via di lì.
«ehi guardate, c'è Chat Noir!» gridò una voce a lui ben nota e di colpo la folla attorno a lui svanì alla ricerca impazzita del supereroe.
Lei rideva di gusto, sia per la reazione delle ragazze che per lo sguardo meravigliato e sconvolto di Adrien.
«è incredibile come il tuo alter ego sia più popolare e desiderato di te»
gli sussurrò ancora divertita
«per fortuna solo io so che siete la stessa persona e sono felice di avere l'esclusiva» concluse poi, guardandolo negli occhi.
Non vedendo segni di vita, Marinette gli accarezzò una guancia, che poi baciò.
«come puoi?»
«cosa?» chiese lei, confusa
«come puoi arrivare qui come se niente fosse?»
«Adrien, ti prego, spiegati perché non capisco»
«non ho dormito stanotte per colpa tua. Non ti ho trovata a casa, i Dupain non c'erano, non hai risposto al telefono e nemmeno Alya... Stavo impazzendo.. Credevo che Chris.. » si interruppe, con le mani tra i capelli.
Lei con dolcezza gli prese le mani e gli accarezzò la testa sentendosi realmente in colpa
«scusa... Tom e Sabine erano fuori a cena. Noi ragazze abbiamo organizzato all'ultimo momento un pigiama party da Lila e non ho sentito il cellulare che era rimasto nella borsa. Stamattina dalla fretta non ti ho risposto.. Non volevo farti preoccupare tanto..»
e lo strinse forte a sé.
«avvisami per favore la prossima volta. Almeno all'emergenza so dove trovarti. Voglio sempre saperti al sicuro»
E l'abbracciò forte a sua volta.L'ultima settimana di scuola fu intensa poiché i professori avevano organizzato gli ultimi compiti in classe prima di Natale.
Tutti quanti non vedevano l'ora delle tanto agognate vacanze.
Ancora non aveva nevicato e a Chloé sarebbe piaciuto un Natale con la neve. Il primo Natale che avrebbe festeggiato anche con dei veri amici.
Si erano tutti uniti molto quei mesi, erano un gruppo davvero affiatato e non ci avrebbe mai creduto se non l'avesse vissuto di persona.
Inoltre ora stava con Luka.
Non avrebbe potuto chiedere di meglio.
Finite le lezioni prese a braccetto le sue due amiche, recuperando al volo anche Lila che stava uscendo dall'aula della sua classe, e le trascinò fuori dall'edificio proponendo loro di trovarsi il pomeriggio di quel sabato a casa sua per prepararsi alla festa pre natalizia con il resto del gruppo.Ladybug e Chat Noir stavano facendo un giro di ronda, nonostante non ci fossero apparenti minacce in quel periodo. Si fermarono poi in cima alla Tour Eiffel.
«questa calma non mi piace»
«lo so gattino, anche io non sono tranquilla»
«dobbiamo trovare il modo di fermare Chris al più presto, sapere che ti vuole per qualsiasi tipo di idea abbia in mente, mi fa imbestialire! Anzi il solo fatto che ti voglia... Argh! Non appena ce l'ho tra le mani!» e stringeva forte i pugni mentre digrignava i denti
«gatto geloso! Non mi avrà mai»
Lo confortò arruffandogli la chioma bionda.
Lui la tirò a sé del tutto, la avvolse con le sue braccia e la guardò negli occhi.
«solo io posso perdermi nel tuo mare, nessun altro. Chi ci proverà, prometto che lo affogherò con le mie stesse mani»
Ladybug arrossì un poco. Quante volte le aveva rivelato i suoi sentimenti, e lei? Nonostante si fossero baciati lei non aveva ancora detto nulla di ciò che provava. Era implicito oppure avrebbe dovuto dirglielo?
Ma poi cosa avrebbe dovuto dirgli? Non lo sapeva nemmeno lei.
Era vero: lei stava bene con lui, sentiva che c'era qualcosa di diverso quando stavano insieme, ma poteva dire di esserne innamorata?
Quel dubbio la fece irrigidire e distogliere lo sguardo da Chat Noir.
«tutto bene, Milady?» le chiese gentilmente
«in verità no... Non lo so.. Io..»
Si coprì il volto con le mani, mentre Chat Noir ancora la teneva tra le braccia, e sbuffò due o tre volte per far andare via la tensione che aveva addosso.
«posso sapere almeno cosa riguarda, potrei aiutarti» l'eroe cercò di essere più delicato possibile.
Ma era la domanda sbagliata.
Ladybug si allontanò da lui a capo chino, non sapeva perché ma non riusciva più a guardarlo in faccia.
Aveva troppa confusione nella sua testa e con lui davanti non poteva fare chiarezza.
«è colpa mia» disse con tono deciso «non sono ancora pronta per stare con te»
Lui sgranò gli occhi confuso.
«ho fatto qualcosa di sbagliato?»
Lei scosse la testa, tenendola ancora bassa.
«possiamo fare un passo indietro, se vuoi. Ti lascerò il tempo che vorrai. Ti aspetterò Milady»
Non poteva crederci: l'avrebbe aspettata davvero? E se lei non si fosse decisa? E se quel che provava non fosse vero amore?
Indietreggiò e sibilò un "grazie" quasi strozzato. Poi si lanciò giù dalla torre con il suo yo-yo.Tikki guardava la sua protetta dall'alto mentre Marinette stava sdraiata sul letto con il volto affondato nel cuscino ormai bagnato dalle lacrime. La testa era tormentata da mille pensieri e il cuore batteva troppo forte per capire cosa avesse.
«vedrai che le vacanze di Natale ti aiuteranno a capire cosa provi davvero» cercò di supportarla la piccola kwami.
«non voglio scoprirlo» rispose la ragazza singhiozzando nel cuscino
«perché? Non ti piacerebbe stare con Adrien?»
«mi fa paura»
«chi? Quel ragazzo non farebbe male ad una mosca! E ti ama davvero»
«ma no! Non Adrien! Ho paura di sapere cosa provo: non voglio ferirlo e questa storia dei complementari e di Chris mi fa aumentare l'ansia»
«dolce Marinette, ti ripeto che quel ragazzo ti ama alla follia, al di là della leggenda dei complementari, e sarebbe disposto a tutto per proteggerti da Chris! Ti aspetterà e sono certa che in queste vacanze tu capirai quanto lui sia importante per te»
La ragazza alzò la testa dal cuscino e vide Tikki sorriderle.
«c'è la festa domani, a casa dei ragazzi» le ricordò Marinette un po' dubbiosa
«certo. Tu ci andrai, ti divertirai e darai ad Adrien il regalo che hai preparato per lui»
«e se succederà che tipo rimaniamo da soli e lui..?»
«non credo smetterà di farti la corte: è troppo innamorato» disse Tikki ridendo «vuoi proprio un consiglio? lascialo fare»
Guardò la foto dei suoi genitori
«mamma, papà, secondo voi cosa dovrei fare?»
e cadde in un sonno profondo.

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Complementari
FanfictionNon c'è il Papillon della serie e alcuni personaggi sono un po' modificati. Tratto dai capitoli «ricordati che esiste un'eccezione per i poteri complementari» «lo so... E sinceramente la cosa mi preoccupa un po'.. Non credevo sarebbe mai successo...