Capitolo 34

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Ladybug e Chat Noir si incontravano ogni sera per la solita ronda e approfittavano della tranquillità di quel periodo per trascorrere l'ultima parte del loro tempo nelle vesti di supereroi a parlare del più e del meno.
I pensieri di Ladybug ultimamente erano tornati sull'argomento complementari, ma non sapeva come esprimere a Chat Noir le sue sensazioni a riguardo.
Tikki le continuava a dire che finché non avesse dichiarato il suo amore al ragazzo, avrebbe vissuto una preoccupazione inutile e conoscendola sarebbe impazzita.
Dopotutto lui si era già dichiarato più volte e le aveva detto di essere disposto ad aspettarla, quindi perché continuare così?
Tikki non se lo spiegava.
Di cosa aveva paura Marinette?
Poi la kwami si ricordò di una domanda che le fece la ragazza qualche giorno prima:
"Tikki, sono davvero degna di tutto questo amore?"
A cui la piccola coccinella aveva risposto:
"tutti siamo degni di amore. Non devi aver paura di questo, anzi, accetta a braccia aperte chi ti ama, specialmente se ricambi quell'amore. Se non lo fai potresti pentirtene amaramente un giorno»

Aprile era ormai quasi alle porte; i parchi erano già tinti dei primi colori primaverili, alcuni alberi già in fiore, il calore del sole che faceva abbandonare le giacche e i cappotti, lasciando spazio ad abbigliamenti più leggeri.
Mancava poco più di una settimana alla gita scolastica e meno di un mese al festival di primavera della scuola.
Alya, Lila, Chloé e Marinette avevano già organizzato un sabato all'insegna dello shopping.
La loro professoressa, che sarebbe andata in gita con loro, aveva anticipato ai suoi studenti che ci sarebbe stata una serata di svago e musica.
Perciò quale occasione migliore per acquistare un bel vestito nuovo?

Si incontrarono sotto casa di Lila e raggiunsero il nuovo centro commerciale. Avevano già fatto un primo giro, ora era il momento degli acquisti veri e propri.
«quella tutina oro deve essere mia!»
Annunciò subito Chloé girando i tacchi in direzione del negozio dove l'aveva vista.
«perfetto! Almeno una di noi ha trovato qualcosa..» commentò Alya.
«io vorrei provare il top di paillettes argento e la gonna nera. Aspettami Chloé, vengo con te!» esclamò Lila, iniziando a correre per raggiungerla.
«bene ragazza. Siamo sole noi due. Aggiornamenti?»
«scusa Alya, ma non siamo qui per i vestiti?»
«certo cara, ma abbiamo anche tempo per parlare» rispose ghignando
«allora? Novità?»
«mh..»
«traduci prego, questo mh.. Perché non capisco»
Uno sbuffo sconsolato uscì dalla bocca di Marinette
«mi sono innamorata»
«scusa? Forse ho sentito male»
«mi sono innamorata!»
«evviva! Finalmente ci sei arrivata! E quindi ora state insieme?»
«no. Non ho il coraggio di dirglielo»
«cosa?! Ma se sai che Adrien ti ama alla follia, perché?»
«non lo so... Non ci riesco...»
«senti amica mia. Così proprio non va. Sei innamorata e guarda che faccia che hai.. Dovresti avere i cuoricini agli occhi a parlarne, invece sei qui con le occhiaie e il muso lungo per la tua mancanza di coraggio? No no no! Non ci siamo! Settimana prossima c'è la gita scolastica e sarebbe ora che esprimessi i tuoi sentimenti! Un amore platonico non ha senso quando potete benissimo stare insieme seriamente senza alcun impedimento»
«credo proprio tu abbia ragione»
«ovvio che ho ragione. Ora ti va di tornare al negozio dove c'era quell'abito blu con gli strass che ti piaceva tanto?»
«m-ma non sarà un po' troppo corto?»
«è per una serata speciale, amica mia. Direi che è perfetto invece»
«ok, andiamo»

Tra gli acquisti, Marinette aveva portato a casa alcune stoffe che le sarebbero servite a confezionare gli abiti per il festival di primavera.
Era riuscita a convincere Adrien di cucirli lei, nonostante il poco tempo, perché diceva che almeno l'avrebbe distratta da altri pensieri.
Perciò un pomeriggio dopo la scuola si erano trovati a casa del ragazzo per fare un ripasso della sequenza di ballo da presentare e lei ne aveva approfittato per portare il metro da sarta e prendere le misure.
L'impresa non fu facile, dato che Adrien si divertiva a far arrossire Marinette con le sue avances, ogni volta che la ragazza si avvicinava, mandandolo in totale confusione.

Finalmente arrivò il giorno della gita.
Le quattro amiche arrivarono insieme alla stazione, con i loro trolley e felici di poter condividere quell'esperienza di tre giorni.

La sera prima Marinette aveva svuotato e riempito la sua valigia ben quattro volte prima di essere sicura di aver messo tutto, rischiando di travolgere più volte Tikki con i suoi vestiti, mentre la piccola kwami cercava di riposare nell'angolino più remoto del suo cuscino.
A porre fine a quella sua frustrazione fu una visita improvvisa.

«buongiorno donzelle» salutò Nino abbracciando e baciando poi la sua ragazza.
«buongiorno ragazzi»
Marinette si guardava intorno: Adrien non c'era.
Luka se ne accorse, la affiancò salutandola a dovere con un bacio sulla guancia e mettendole un braccio attorno alle spalle:
«Adrien sta arrivando. Ha voluto passare dagli zii a prendere qualche brioches per il viaggio»
«poteva dirmelo, le avrei portate io... Ah no giusto, sicuramente ne avrà approfittato per mangiarne almeno due direttamente in negozio..»
Rispose Marinette sorridendo e vedendo il ragazzo in questione arrivare con un pacchettino della boulangerie e un croissant in mano.
«ragazzi buongiorno, vi ho portato la colazione!»
«vedo che tu l'hai già fatta»
«e dai, Marinette, sai che ho bisogno di molte energie al mattino»
«oh sì! E di questo passo non farai più il modello»
Le si avvicinò all'orecchio con fare malizioso
«dovresti anche sapere che so bene come tenermi in forma e poi, volendo, ci sarebbe anche un altro modo..»
Marinette si scostò tirandogli una leggera gomitata al fianco, provocando però in lui una risata divertita.

«ragazzi, si parte!»
La professoressa aveva chiamato tutti gli studenti per salire sul treno che li avrebbe portati finalmente a destinazione.
Ognuno aveva preso posto e Marinette e Adrien erano seduti uno accanto all'altra.
«dormito poco, principessa?»
Le chiese con un sorriso furbo, vedendola appoggiare la testa al sedile e chiudere gli occhi.
«sai, dopo aver trascorso la notte a rifare la valigia non so quante volte e poi ricevere la visita di un gatto innamorato non mi è rimasto molto tempo per dormire»
Le cinse le spalle avvicinandola a sé, in modo che lei potesse appoggiare la testa su di lui.
La ragazza approfittò di quell'abbraccio confortevole e chiuse di nuovo gli occhi piano, finché si addormentò con un leggero sorriso sulle labbra.
«già» sussurrò lui contro i suoi capelli «sono proprio un gatto innamorato»

Il viaggio fu lungo ma chi dormiva non si accorse di niente. Ovviamente.
«ragazzi è ora di scendere! Siamo arrivati!» gridò Alya alla coppia di amici che ancora dormiva beatamente.
«dimmi te se questi due non sono fatti l'uno per l'altra»
Continuò sbuffando perché non si decidevano a svegliarsi.
Alla fine decise di passare alle maniere forti scuotendo appena l'amica dalla spalla.
«finalmente! Ben svegliati! Siamo arrivati! Sbrigatevi a scendere prima che il treno riparta e la prof si accorga che voi due siete ancora qui»

«bene ragazzi, siete pronti ad immergervi nel piacevole ed intenso profumo di lavanda caratteristico di questa regione?» Chiese Nino ai suoi amici, inspirando a pieni polmoni, come a pregustare quel momento.
«mi spiace deluderti, amore mio, ma la lavanda fiorisce in estate..»
Lo corresse subito Alya, dandogli un piccolo buffetto sulla visiera del berretto ed incamminandosi con il proprio gruppo.
«e allora cosa siamo venuti a fare qui?!» chiese allargando le braccia e lasciandole ricadere lungo il corpo, assumendo un'espressione triste.
«ehi! Aspettatemi!»

Una volta raggiunto l'albergo della città da visitare, Marsiglia, gli studenti portarono i loro bagagli nelle camere come indicato dai loro professori.
Alcune camere erano solo con due posti letto, perciò i ragazzi furono divisi, così come le ragazze.
Adrien e Nino
Luka e Nathaniel
Chloé e Alya
Lila e Marinette.
Quindi tornarono subito nella hall dell'hotel per iniziare la prima parte del tour ognuno con il proprio gruppo.

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