Capitolo 25

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La settimana era trascorsa velocemente.
Chris aveva cercato di avvicinarsi ancora a lei, limitandosi ad occhiate, perfidi sorrisi e saluti, sempre quando Adrien non era nei paraggi, anche in presenza delle sue amiche, che non capivano il motivo di quello strano atteggiamento da parte della loro compagna. E intanto Marinette si era fatta alcune idee su dove potesse nascondere il miraculous.
Ma le sue amiche, questo, non potevano saperlo, né capirlo.

«scusate ragazze ma voi ci capite qualcosa?» Chiese Alya alle altre due, una volta che Marinette ebbe raggiunto Adrien fuori dalla scuola.
«sinceramente no. Non so proprio cosa pensare» rispose sconsolata Chloé.
«nemmeno io, ma sono preoccupata: Chris non mi piace per niente»
«neanche a noi, Lila»

Era sabato e stavano tornando dal corso di ballo.
Adrien e Marinette erano andati dal Sig. François per un ripasso delle lezioni di salsa per il concorso e l'istruttore aveva proposto loro alcune lezioni extra per imparare nuove figure, giusto per divertirsi un po', al di là del dovere scolastico.
Dopotutto la sequenza da presentare per il concorso era pronta: era solo questione di migliorare la tecnica. Perciò avrebbero avuto tempo a sufficienza per imparare altro.

Appena arrivati davanti alla pasticceria Dupain, Sabine uscì di corsa verso la ragazza, e dal volto sembrava spaventata.
«Marinette!» disse una volta raggiunti i due ragazzi appena fuori «è stato qui un ragazzo, moro, sembrava sudamericano, tanto gentile e mi ha chiesto di te. Mi ha detto che siete molto amici e che voleva darti questa» le porse una scatolina con un biglietto «però quando gli ho detto che non c'eri si è arrabbiato parecchio. Non sarà qualche squilibrato, vero?!»
Marinette abbracciò la donna confortandola e la riportò dentro accompagnata da Adrien, mentre si scambiava uno sguardo con lui in segno di intesa.
«non si preoccupi, signora Dupain, ci sono io con lei» la confortò.
«sei un caro ragazzo, Adrien. Grazie»

I due entrarono in casa.
Marinette aprì la scatoletta: era vuota.
Lesse poi il biglietto:
"stellina, ti passo a prendere domani sera alle 19. Dovrai portare la scatolina con i tuoi splendidi orecchini all'interno. Niente sorprese e dì al tuo cagnolino di stare a casa"
«cosa?! Ma come si permette? Cagnolino a chi?! Sono un gatto meowraviglioso e ora anche parecchio furioso!»
La ragazza sbuffò sorridendo appena
«è giusto che debba andare da sola, Adrien. È me che vuole e non voglio metterti in pericolo»
«credevo avessimo chiarito questo argomento. Non credi che la prima ad essere in pericolo sia proprio tu?»
«ma lo sono sempre stata da quando sono Ladybug»
«sì ma..»
«niente ma. Voglio che tu stia al sicuro, micetto. Se avrò bisogno ti chiamerò. D'accordo?»
«no. Perché sarai con lui e senza miraculous»
«e chi ha detto che gli darò il mio miraculous?» rispose sorridendo.
«la tua testolina ha già escogitato qualcosa, vero?» disse il ragazzo scompigliandole un po' i capelli.
Era vero. Aveva già un piano. Da tempo. Ma il suo partner doveva rimanerne fuori. Non voleva rischiare di perderlo come successe tempo prima.
Lei si limitò ad annuire.
«voglio aiutarti, Milady, non ho intenzione di lasciarti da sola con lui. Non esporti di più al rischio di quanto non sia già e ricorda che sono sempre qui per te»
Le diede un bacio sulla tempia e si congedò.

Non riusciva a dormire. Continuava a pensare a lei ed al pericolo che correva.
«ragazzo ho fame»
«tieni, Plagg. Riempi per bene quel pancino»
«come siamo gentili»
«Plagg, trasformami!»
«il mio form-!»

Sentì bussare alla finestra.
«Chat...»
Entrò piano, la raggiunse e rimase in piedi davanti a lei.
«io... Non ce la faccio. Non posso tollerare questa situazione e fare da spettatore. Non voglio stare con le mani in mano. Non me ne andrò finché non mi spiegherai cos'hai in mente»
Marinette sospirò e alla fine dovette cedere, spiegando il suo piano: si sarebbe presentata in vesti civili, avrebbe dipinto i suoi Miraculous di tempera rosa e consegnato a Chris un paio di orecchini, molto simili agli originali con tanto di sfumature, che aveva trovato in un negozietto in centro qualche settimana prima.
Ma c'era l'incognita Akuma, come aveva spiegato il maestro Fu.
«e mi spieghi come faresti da sola, se ti akumizzasse?»
Marinette rimase in silenzio.
«direi che sia proprio il caso che ti segua. Così il tuo piano non farebbe una piega e spero che Chris ci caschi in pieno. Hai idea di dove tenga il miraculous?»
«credo sia la spilla che si intravede dal taschino della sua giacca».
Quando alzò lo sguardo lo osservò attentamente.
Era diverso tempo che non vedeva il suo partner in versione supereroe e solo in quel momento si accorse che le fece uno strano effetto.
Arrossì e lui se ne accorse.
Un sorriso malizioso gli comparve sulle labbra, la prese per i fianchi portandola a sé.
Le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò piano
«stai cedendo al mio fascino felino, principessa?»
E le lasciò un delicato bacio sul collo, proprio vicino all'orecchio cui aveva sussurrato, un semplice bacio che bastò a farle sentire un brivido lungo la schiena.
Riaprì piano gli occhi, mentre lui la osservava divertito.
«cosa ridi?»
«niente. Solo questo è stato il primo di una lunga serie»
«cosa?! Credi che te lo permetterò?»
«assolutamente sicuro, Milady»
E sempre sorridendo la salutò con il suo galante baciamano.
«buonanotte principessa, a domani»

«oh Tikki!!! Cosa mi succede??»
«mmh. Credo che il seducente Chat Noir ti abbia conquistata»
«ma... Ma è comunque Adrien! Perché questa sensazione nuova?»
«perché in realtà lo vedi ancora come due identità distinte. Finché imporrai un limite tra voi e ai tuoi sentimenti, non potrete essere completamente voi stessi in entrambe le versioni»
«cosa vorresti dire?»
«che Adrien è Chat Noir anche nella vita quotidiana, ma finché tu non glielo permetterai, quel lato di sé rimarrà esclusivo del suo alter-ego. E questo vale anche per te»

Fu una notte difficile tra mille pensieri. Marinette dormì poco o niente. Era frustrata al pensiero della giornata che l'aspettava e per di più doveva far finta di niente con le sue amiche durante l'uscita di quel pomeriggio. Sarebbe stato difficile, ma d'altronde quante altre volte le era già capitato? Praticamente era sempre in allerta, il suo compito di super eroina le impediva di abbassare la guardia. Ma questa volta era diverso. Sembrava più logorante, come fosse giunta la sua fine.
E sperava che quello sarebbe stato l'ultimo incontro con Chris.
Ma la sua ansia non era finita lì.
I sentimenti che cercavano di liberarsi in lei diventavano sempre più forti, ma lei voleva e doveva resistere, almeno finché non sarebbe stata libera da ogni altro pensiero.
Era certa che se avesse ceduto avrebbe perso la concentrazione sull'obiettivo principale che in quel momento era proprio Chris.

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