Era trascorsa una settimana da quel giorno. Il gruppo di amici aveva pensato di trascorrere qualche giorno nella casa di campagna di Chloé, ma Marinette era rimasta a casa per aiutare alla boulangerie e per badare alla piccola Manon.
Adrien invece aveva già rimandato troppe volte i servizi fotografici e stavolta suo padre non gliel'avrebbe perdonata.«Marinette!» esclamò la bambina appena la vide, correndole incontro e abbracciandola.
«perdonami, Marinette, ma dovrò lasciare qui Manon questa settimana. Mio padre si è ammalato e non mi sembra il caso di portare la piccola con me» disse la donna porgendo il trolley alla ragazza
«non ti preoccupare, Nadja. Ci divertiremo un mondo, vero Manon?»
«evviva! Ciao mamma, salutami il nonno e telefonami!»
«certo piccola! Grazie Marinette»Quei giorni volarono in un attimo.
Dopo aver sistemato i bagagli di Manon nella camera degli ospiti, Marinette l'aveva portata al museo e ora di sera la bambina era crollata dalla stanchezza.
Il giorno dopo erano andate alla ludoteca mentre il terzo avevano fatto una passeggiata in centro e preso una cioccolata calda.
Il quarto giorno pioveva e Manon era triste. Non sentiva tanto la mancanza della sua mamma, si videochiamavano ogni giorno e Marinette la faceva divertire tanto. Ma quel giorno non poteva uscire e non sapeva cosa fare. Dopo aver disegnato un po', Marinette le chiese di preparare una torta insieme, con la panna montata.
E Manon adorava la panna montata!
Mentre la ragazza a prendeva gli ingredienti il suo cellulare, sul piano della cucina, vibrò e lo schermo si accese.
La bambina vide la sua babysitter sbloccare lo schermo, dare un'occhiata e riprendere ciò che stava facendo.
Perciò allungò lo sguardo e, quanto sono veloci e bravi i bambini di quattro anni con gli smartphones, aprì il messaggio senza farsi vedere.
Non sapendo leggere, cliccò sull'immagine del profilo e rispose al messaggio.
«cosa fai con il mio telefono, Manon?»
«ehm... Niente... Guardavo...»
Marinette si pulì in fretta le mani e prese il telefono.
«eeeehhhh???!!! Un c... Perché hai inviato un cuore ad Adrien??!!»
«scusa... Ti aveva scritto... Ho aperto il messaggio ma non so leggere. Poi ho visto la foto e che è bello e gli ho mandato un cuore»
Marinette era bordeaux in volto: ora come rimediava? Cosa avrebbe pensato Adrien?
Le sue domande vennero interrotte dalla suoneria del suo telefono.
«e adesso che gli dico?»
Ma Manon prese l'apparecchio e rispose «ciao!»
«ehm.. Ciao.. Chi sei?»
«sono Manon, hai visto il mio cuore?»
Adrien ridacchiò «sì, molto carino, grazie»
«cosa fai?» sbam!
Adrien sobbalzò e sentì una voce a lui ben nota
«Manon? Ma.. (prese il telefono e sospirò) pronto?»
«ciao»
«scusami Adrien, non ho visto cosa stava combinando... E ha preso il telefono.. Tutto bene?»
«è tutto ok. È simpatica»
Era in vivavoce
«davvero?! Anche tu sei simpatico! Vieni a trovarci? Marinette ha fatto la torta con la panna montata!»
«Manon, magari Adrien ha da fare..»
E Adrien sorrise ancora
«non posso dire di no a una fetta di torta, specialmente se fatta da te»«buon pomeriggio principessa»
La salutò prendendo col dito la panna che era sulla sua guancia e portandola alla bocca «deliziosa!» disse poi, entrando nell'appartamento.
Manon era nascosta dietro Marinette, tenendo stretto il suo grembiule da cucina.
Appena Adrien le sorrise, abbassandosi fino ad essere alla sua altezza, lei uscì dal suo nascondiglio studiandolo ancora un momento.
D'improvviso lo prese per mano e lo trascinò in cucina.
«vieni! C'è la torta! Marinette facciamo merenda?»
La ragazza li raggiunse e tagliò alcune fette di torta.
«era buonissima!» dissero all'unisono Manon e Adrien.
«e certo! Te ne sei mangiato tre fette! Ma dove metti tutto quello che mangi?»
«è un segreto» rispose facendole l'occhiolino e sorridendo appena.Manon aveva coinvolto entrambi nel suo gioco di pittura. Aveva iniziato a dipingere sui fogli che aveva, ma poi ebbe l'idea di usare quegli stessi pennelli per giocare ai pirati con Adrien. Non era una bambina in grado di stare ferma e, a quattro anni, tantomeno attenta a cosa facesse. Infatti, giocando con lui, tracciò per sbaglio una striscia di colore sul fondoschiena di Marinette che in quel momento non era proprio attenta al gioco in sé.
«aaahhh! Bimba monella! Adesso ti prendo!» esclamò la ragazza.
Ma Adrien fu più veloce e le pitturò il viso di colore.
Immerse allora le mani nella pittura e cominciò tra i tre una sorta di battaglia colorandosi l'un l'altro.
Accadde però che proprio mentre Manon fuggiva ancora una volta da Marinette, passò sotto le gambe di Adrien, che perse l'equilibrio e la ragazza gli cadde addosso, sporcandolo completamente di tempera.
«s-scusa» bisbigliò lei mentre cercava di tirarsi su, ma non ci riusciva perché bloccata da un braccio di lui, immersa nel verde degli occhi del ragazzo che la fissava a sua volta, con un ghigno malizioso.
Erano talmente vicini che i loro nasi si sfiorarono, quando improvvisamente la piccola peste si avvicinò a loro
«bleah! Vi baciate?»
non era molto amante dei baci in generale.
In un secondo erano entrambi in piedi, imbarazzati, ma anche divertiti dall'uscita della bambina.
«ma allora siete fidanzati!»
«no piccola» le rispose Adrien «non ancora» precisò guardando Marinette, che arrossì ancora di più.Sabine insistette perché il ragazzo rimanesse a cena, altrimenti sarebbe stato da solo, visto che anche i suoi quella sera non c'erano.
E poi fuori pioveva ancora a dirotto.
Manon era al settimo cielo. Le piaceva stare con Adrien ed era felice che lui trattasse Marinette come una principessa.
Era ancora tutto sporco di pittura e la ragazza lo convinse a farsi prestare un cambio
«ho una maglia e dei pantaloni di Tom, in un attimo li adatto alla tua misura così puoi cambiarti»
E così fu. Nel giro di poco più di mezz'ora aveva sistemato i vestiti.
Dopo cena la piccola giocò ancora un po' con i due ragazzi: non voleva saperne di dormire.
Finalmente la convinsero a vedere un cartone animato in camera della ragazza, finché non si addormentò.
«era ora.. A volte vorrei capire se esiste un interruttore per spegnerla»
«però è divertente»
Marinette si andò a sedere sulla chaise longue, come ogni sera, a guardare le stelle e Adrien le si sedette accanto.
«grazie» disse lui
«grazie a te» gli sorrise e si accomodò sullo schienale e la gamba destra distesa.
Ancora per poco riuscì ad ammirare il cielo stellato, poi chiuse gli occhi e si addormentò.Era mattino molto presto. Tikki e Plagg li guardavano sorridenti, anzi il gattino aveva un ghigno sul muso e si avvicinò alla ragazza, quando si accorse che si stava svegliando.
«allora, cara la mia indecisa, vuoi far attendere ancora molto il tuo bel principe?»
«Plagg!» lo rimproverò Tikki
«eh no! Io avrò anche l'esclusiva di prendermi gioco di lui, ma non mi piace che lei lo tratti così!»
Poi si rivolse ancora a Marinette
«quindi? Hai una spiegazione? Perché a me sembra che ricambi i suoi sentimenti» la rimproverò indicando il ragazzo che dormiva tra le sue braccia.
Marinette sorrise appena e accarezzò i capelli di Adrien.
«hai ragione. Ma lo faccio per il suo bene»
«il suo bene? Ragazza lo stai torturando con le tue attese!»
«Plagg, lasciala parlare» cercò di calmarlo la kwami rossa
«ho paura, Plagg. Ho paura di metterlo in pericolo ancora più di adesso. Dicendogli adesso cosa provo per lui aumenterei il suo senso di protezione e si esporrebbe maggiormente alla minaccia di Chris»
«come se non lo fosse già»
«vero. Ma ho un piano in mente, quando si farà di nuovo vivo, e non voglio che Adrien prenda iniziative azzardate»
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Complementari
FanfictionNon c'è il Papillon della serie e alcuni personaggi sono un po' modificati. Tratto dai capitoli «ricordati che esiste un'eccezione per i poteri complementari» «lo so... E sinceramente la cosa mi preoccupa un po'.. Non credevo sarebbe mai successo...