Capitolo 18

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La pioggia di quella mattina era incessante. Faceva così freddo che Adrien, stringendosi nel giubbotto e tenendo l'ombrello ben saldo nel suo percorso verso casa Dupain, pensò che fosse di gran lunga meglio la neve. Dopotutto Natale era quasi alle porte.
Plagg fece capolino dal colletto:
«umano, non potevamo starcene a casa al caldo? Sai che non sopporto proprio l'umidità!»
«mi spiace Plagg, ma devo andare a scuola e l'inverno è fatto così, ne avrai vissuti tanti, possibile non ti sia ancora abituato?»
«non ci si abitua mai a ciò che non piace» e tornò a nascondersi nel giubbotto.
Raggiunta la pasticceria entrò salutando Sabine che era al banco e gli offrì un croissant con crema di nocciole e sopra granella di pistacchi. «mmh! è buonissimo!» commentò mentre aveva ancora la bocca piena
«mi fa piacere! È la specialità di oggi. Sali pure, Marinette stava finendo di prepararsi»
«grazie Sabine»

«buongiorno principessa»
Salutò con un sorriso enorme stando appoggiato allo stipite della porta. Marinette gli si avvicinò sorridendo a sua volta «buongiorno» e stava per uscire quando lui la bloccò alla vita con un braccio
«dove credi di andare, non stai dimenticando qualcosa?»
si protese verso di lei e la baciò.
Un lieve rossore colorò il viso di Marinette, che fece pensare ad Adrien quanto fosse tenera quella reazione.
Solo allora si avviarono verso la scuola.

Il gruppo di amici era nell'atrio della scuola. Chloé e Luka arrivarono insieme quella mattina ufficializzando la loro relazione soprattutto a loro stessi. Appena li vide, entrando nell'istituto, Marinette corse loro incontro e li abbracciò forte. Era felice per loro, era felice che Luka avesse trovato chi lo amasse davvero come lui voleva amare.
In quelle settimane non avevano avuto modo di parlare di persona, lei e suo cugino, perciò capitava che si sentissero per telefono. Il loro rapporto non si era affievolito, anzi lui le era grato per avergli aperto gli occhi.
Nathaniel osservò gli amici, c'erano tutti.
«ragazzi che ne dite di fare una cena a casa nostra il sabato prima di Natale?»
«sarebbe fantastico! Ognuno potrebbe preparare qualcosa da mangiare insieme!» propose Alya.
Tutti d'accordo. Già pensavano a cosa avrebbero potuto preparare.

La lezione di educazione fisica quel giorno prevedeva la compresenza della sezione quarta e quinta per un cambio di orario straordinario del professore di chimica della classe quinta a causa di un imprevisto personale. I ragazzi stavano facendo una piccola pausa ed era il turno delle ragazze di fare gli esercizi di artistica alla trave. Si trattava più che altro di equilibri, ma quando la professoressa scoprì che Marinette aveva frequentato un corso da bambina, volle capire se la ragazza fosse ancora in grado di praticare esercizi più complessi. Marinette non se la sentiva di mettersi in mostra, ma la professoressa l'aveva quasi minacciata e così obbedì, incitata dalle amiche.
«cosa devo fare?» le chiese in piedi sulla trave
«dipende tu cosa ricordi di saper fare» rispose lei
Marinette non era certo un'esibizionista, ma l'insegnante adorava mettere in risalto le doti dei suoi studenti e la prendeva parecchio sul personale se non fosse stata assecondata.
Perciò la ragazza chiuse gli occhi per concentrarsi, si mise in posizione e fece una ruota e subito dopo una rovesciata perfettamente in equilibrio sulla trave.
Gli occhi di tutti erano su di lei, che arrossì e scese velocemente dall'attrezzo, per andare a sedersi guardando il pavimento.
Anche i nostri quattro ragazzi di quinta la stavano osservando stupiti, in particolare un certo modello biondo che non riusciva a chiudere la bocca ed aveva assunto una strana espressione..
«ti devo dare un fazzoletto per quella bava?» lo prese in giro Luka.

All'uscita dalla palestra il gruppo era al completo. Anche la prof uscì e si avvicinò ancora a Marinette.
«sei davvero brava, ragazza mia, dovresti prendere in considerazione di entrare nella squadra di ginnastica della scuola»
«grazie prof, ma sono già molto impegnata e riprendere sarebbe un impegno che non potrei mantenere»
«avresti ottime possibilità di recuperare in poco tempo gli allenamenti e poi l'attività fisica fa bene»
«posso garantire che fa già parecchia attività fisica, prof» affermò Adrien, abbracciando la ragazza e baciandole la testa.
L'insegnante si bloccò e arrossì appena, guardandoli con gli occhi spalancati, poi se ne andò senza dire altro.
Anche i loro amici lo guardarono con gli occhi sgranati.
«lo sai che la tua frase era parecchio fraintendibile, vero?» gli chiese Marinette.
Adrien si limitò a sorriderle maliziosamente e le diede un piccolo bacio sulle labbra.

Pigiama party a casa di Lila

«quando avevi intenzione di dircelo?»
Alya stava in piedi con le mani ai fianchi di fronte a Marinette.
«ehm... Di cosa parlate?»
«non fare la finta tonta! prima vi vedevate per il corso. Ok. Poi avete iniziato a vedervi anche fuori dal corso. E ok. Da quanto state insieme???»
«Alya, non stiamo insieme» rispose sottovoce la corvina
«certo, e io sono mio nonno»
«beh, non mi è sembrato che Adrien pensasse questo quando ti ha baciata in palestra davanti a tutta la classe oggi» commentò Lila
«oh... Sinceramente non ne abbiamo parlato..» Marinette era confusa
«parlato?! Seriamente?! Non credo ci sia molto da chiarire su quel che abbiamo visto! E sono sicura non fosse quello il vostro primo bacio»
Marinette abbassò il viso in fiamme.
«dai, Alya, forse per ora non vuole parlarne, è successo anche a me con Luka»
«ok» disse fintamente rassegnata, poi cambiò espressione «Allora, mentre la signorina "non sono follemente innamorata" si chiarisce le idee, passiamo a questi squisiti dolcetti»

In camera di Adrien

«bene, ora che hai cenato vorrei anche io il dessert» pretese Plagg allungando le zampine e aspettando quanto richiesto
«cosa?! Ma ti sei appena finito due scatole intere!»
«che vuoi? Al mio adorato camembert non posso dire di no e visto che ho ancora un certo languorino... Grazie!»
Disse infine tutto felice, mentre Adrien gli allungava un altro pezzetto.
Poi il ragazzo si sdraiò sul letto supino con aria sognante e le braccia aperte.
«non rilassarti troppo. Chris tornerà e dovrete essere pronti»
«lo so Plagg. E la cosa non mi piace per niente. Sapere che vuole mettere le mani addosso a Marinette, io...» si sedette mentre stringeva i pugni
«conserva questa energia per quel momento. È inutile sprecarla adesso»
Aveva ragione. Erano alcuni giorni che Chris non si faceva vivo e non andava bene: sicuramente stava progettando qualcosa. E dovevano pensare a come fermarlo. Doveva parlare con Marinette.
Si trasformò senza dare tempo a Plagg di capire le sue intenzioni e uscì dalla finestra verso casa della ragazza.

La finestrella che accedeva al terrazzo era socchiusa, come sempre.
La stanza però era buia.
Entrò, ma non c'era.
La chiamò, magari era in bagno. Nessuna risposta.
Uscì nuovamente girando intorno all'edificio e constatando che effettivamente nessuna delle finestre dell'abitazione era illuminata. Sembrava non ci fossero nemmeno i Dupain.
Decise allora di chiamare Marinette al cellulare, a cui però non rispose nessuno.
Nemmeno Alya rispose, che solitamente aveva il telefono perennemente a portata di mano. Ma forse era con Nino.
Ultimo tentativo di chiamata al phone di Ladybug, sempre che fosse trasformata: niente da fare.
La sua preoccupazione stava prendendo piede e non era un buon segno.
Si mise le mani tra i capelli non sapendo da che parte cominciare a cercarla e prese a vagare senza una meta precisa.

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