Capitolo 14

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Quella mattina Chloé era troppo stanca per sistemarsi il solito trucco, così scelse di mettersi un accenno di fondotinta e correttore per nascondere le occhiaie della notte passata e un rossetto color pesca.
«stai benissimo truccata così» le aveva sussurrato Luka quando si erano salutati fuori dalla scuola, una volta terminate le lezioni.
Era la prima volta che le faceva un complimento e si sentiva al settimo cielo.
Lo vide andare via, in direzione di casa sua. Quel giorno non dovevano andare alla lezione di recitazione per il progetto.
Non doveva andare così ancora una volta. Troppe occasioni perse in quei mesi. Tutta colpa della pressione che gli metteva per qualsiasi cosa.
Decise di raggiungerlo di corsa, lo chiamò, lui si voltò e l'attese.
Chloé non aveva la minima idea di come cominciare il discorso, l'unica cosa certa era dichiararsi.
Non ce la faceva più a tenere represso quel sentimento.
«scusami...» iniziò col fiato corto per la corsa, lasciando che le parole uscissero da sole «non volevo darti noia...»
Luka la guardava senza capire
«Chloé, non capisco di cosa parli»
«mi sto scusando con te. Credo di averti infastidito in questi mesi con il mio modo di fare»
Gli scappò una risatina
«infastidito? Tu? Chloé, se non ci fossero stati i tuoi messaggi e le tue chiamate improvvise per qualsiasi cosa credo sarei morto di noia, questi mesi. Semmai ti devo ringraziare»
«eh?! Ma stai bene?» era stupita di quella risposta. Un ragazzo normale l'avrebbe mandata a quel paese.
«certo» rispose accarezzandole la testa bionda «sei un'amica incredibile»
Aspetta. Amica? No, così non andava. Sentiva andarle stretto quell'appellativo. Doveva rimediare.
«ma io.. Non voglio essere tua amica!»
Si accorse di essersi espressa male appena vide lo sguardo del moro
«volevo dire... Non mi basta essere tua amica. Sei troppo importante per me, Luka!»
Lo tirò a sé per la giacca e gli sfiorò le labbra con un bacio. Poi corse via.
Il ragazzo si congelò per un attimo. Non se l'aspettava. Quel bacio appena accennato non gli aveva procurato la stessa sensazione di quello che lui stava per dare a Marinette due settimane prima. Ora aveva la mente confusa e il cuore batteva davvero forte.
Forse era questo che doveva provare?

Marinette era seduta alla scrivania a studiare. Ma non riusciva. Era distratta dall'evento di quella mattina.

Appena uscita di casa si trovò di fronte Chris. Le aveva detto di essere passato a prendere un croissant per la colazione, ma lei sapeva benissimo che non era quello il vero motivo. Aveva deciso di ignorarlo, ma lui l'affiancò cingendola alla vita con un braccio
«credi di sfuggirmi, coccinella?»
La ragazza era spaventata, sbalordita e arrabbiata. Che sapesse davvero chi fosse? Ma come faceva a saperlo? Era stata così incauta da farsi scoprire?
Si tolse le sue mani di dosso con forza, cosciente del fatto che comunque avrebbero fatto la strada insieme fino a scuola.
Appena raggiunsero il gruppo di amici fuori dall'istituto, Marinette si sistemò tra Luka e Adrien, che lo bloccarono appena lo videro. Ma non fu questo a fermare Chris, che le rivolse ancora la parola, facendosi sentire dal biondo
«la tua fuga durerà ancora poco. Presto sarai mia»
Poi si allontanò dal gruppo con un ghigno beffardo, mentre alla ragazza, terrorizzata, tremavano le gambe e dovette reggersi ai due ragazzi accanto a lei.

All'improvviso sentí bussare alla botola sopra il suo letto.
La vista di Chat Noir la sollevò e non perse tempo per farlo entrare.
Era la prima volta che il ragazzo entrava nella sua camera: diede una rapida occhiata in giro, notando come fosse ordinata e sembrasse un piccolo atelier.
«come stai?» le chiese. Dopo quella mattina non avevano avuto modo di parlarsi
«non riesco a studiare. Quel che è successo stamattina mi tormenta. Troppe domande a cui vorrei una risposta»
L'eroe le prese una mano e la strinse tra le sue.
«farò di tutto per proteggerti»
«grazie. Ci sei sempre per me»
«e ci sarò sempre per te, Milady.» baciò la mano che teneva tra le sue «Torniamo dal maestro Fu, sicuramente avrà delle risposte per noi»

Il maestro attendeva che Marinette iniziasse a parlare. La ragazza era abbastanza agitata: aveva trascorso intere settimane a cercare di capire cosa c'entrasse Chris con i Miraculous.
Poi l'ultimo episodio di quella mattina. Era riuscita a raccontare tutto nel giusto ordine, senza dimenticare alcun dettaglio, mentre Fu e Adrien ascoltavano in religioso silenzio.
L'anziano tornò a prendere la pergamena con la profezia. La aprì e fece notare ai ragazzi i disegni in fondo al manoscritto.
Non c'erano didascalie, solo disegni e due simboli.
«questo simbolo significa purezza, questo invece sacralità. Significa che esiste un'alternativa al possesso simultaneo del Miraculous della coccinella e del gatto nero»
«e quale sarebbe?» azzardò a chiedere Adrien.
«praticamente chi non può averli entrambi, può ottenere un potere molto grande, anche soltanto unendosi alla portatrice del miraculous della creazione, a patto che sia ancora pura e che la loro unione venga benedetta. Ovviamente non sarà mai paragonabile ad avere entrambi i Miraculous»
«cosa?» la ragazza credeva di aver capito male
«sei vergine, Marinette?» chiese il maestro.
Inizialmente non rispose.
«Marinette, è fondamentale»
E lei tutta rossa rispose timidamente e senza alzare lo sguardo «s-sì»
«Adrien, è tuo compito principale proteggerla. Chris non deve avvicinarsi a lei per nessun motivo, fate di tutto per non dargli occasione. Sicuramente è a conoscenza di questa profezia e se riesce nell'intento sarà la fine»
«aspetti un attimo. Non ho ben capito»
«cara ragazza. La profezia dice che si può ottenere il potere in due modi. Uno è il possesso di entrambi i vostri Miraculous. L'altro è l'unione in matrimonio e nel letto, con Ladybug, in questo caso tu, a patto che sia ancora vergine»
«quindi avremmo il potere assoluto se noi due.... » annunciò Adrien, particolarmente interessato al discorso, avvicinandosi a lei
«frena, gattino!» gli puntò il dito sul naso e lo spinse indietro.
Allora il maestro riprese
«nel vostro caso il potere sarebbe ancora più forte perché siete possessori di entrambi i Miraculous. Se ciò accadesse tutti i Miraculous sarebbero protetti da qualsiasi attacco in questo tempo»
«allora facciamolo!» esclamò il ragazzo senza riflettere
«eh?! Scusa, ma non credo proprio di essere pronta. Ora»
«frena i bollenti spiriti, Chat Noir. Non è ancora tempo per voi. I sentimenti devono essere autentici, non è solo questione di atti. Dubito che a Chris interessi questo particolare, credo piuttosto cercherà di ottenere l'amore di Marinette akumizzandola» spiegò l'anziano
«ottimo. Sono una vittima sacrificale e potrei diventare un burattino. Bello essere la portatrice del Miraculous della creazione»

Erano atterrati sul terrazzo di Marinette. Ladybug gli dava le spalle.
«ehi» poggiò le sue mani sulle sue spalle. Era nervosa:
«non mi piace questa situazione. Finché sono Akuma da sconfiggere mi sta bene. Ma così...»
«ci sono io a proteggerti Milady. Sarò sempre con te e sconfiggeremo Chris insieme»
«ma io non voglio che tu mi faccia da guardia del corpo, Chat Noir! Tu hai la tua vita, con i tuoi appuntamenti, i tuoi impegni, lo studio...»
«con te..» la abbracciò da dietro e le sussurrò «ricordati che ti sto sempre corteggiando, principessa. E non smetterò nemmeno quando ti accorgerai di amarmi. Sei al centro dei miei pensieri, sempre, tutto il resto non ha importanza, ancor più se la tua sicurezza è in pericolo»
Ladybug arrossì. Non sapeva cosa fare. Lasciarsi andare a quell'abbraccio o liberarsi?
«non ti arrenderai, eh gattino?» commentò decidendo di restare dov'era.
«non conosco questa parola, mia cara. E da domani verrò a prenderti per andare a scuola e ti riaccompagnerò a casa»
«ma..»
«niente ma, coccinella»

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