Capitolo 23

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Il mattino seguente Adrien scese in cucina.
«buongiorno!» lo salutò Manon andandogli incontro.
«cosa facciamo oggi, Marinette? Non piove, possiamo uscire?»
chiese la bambina.
«io dovrei passare dai miei, perché non venite con me?» propose Adrien.
«ehm... Non vorremmo disturbare.. »
Il ragazzo si avvicinò a Marinette e accarezzandole il viso dichiarò
«tu non disturbi mai, Milady»
Immediatamente la ragazza arrossì e tolse lo sguardo da lui, che sorrise.

Manon era euforica: adorava andare in posti sempre nuovi.
Si prepararono e si avviarono verso Villa Agreste con la piccola che entrava in ogni pozzanghera che trovava. Fortunatamente aveva le galosce e Marinette aveva portato un cambio.

«buongiorno signorino»
«buongiorno»
L'uomo che li accolse scrutò le due e Marinette si sentì leggermente in soggezione.
Fece un timido sorriso e salutò.
«buongiorno signorine» disse poi, smorzando la tensione con un sorriso enorme.
Entrarono nella Villa e raggiunsero lo studio del signor Gabriel.
«papà?»
«ciao figliolo.. Hai messo su famiglia e non mi dici niente?»
«ah ah ah. Non ti sorprendere, ne sarei capacissimo»
Passò poi alle presentazioni, ma fu interrotto dalla voce di sua madre
«tesoro, sei arrivato! Non vedevo l'ora di vederti! Oh! Ma questa è la ragazza del tuo compleanno... Buongiorno cara» le sorrise ampiamente
«buongiorno signora...» Marinette era un po' agitata
«mamma loro sono Marinette e la piccola Manon. Spero non vi dispiaccia se le ho portate qui»
«hai fatto bene, caro! Così potrò conoscere meglio questa signorina che ti fa battere il cuore!»
Marinette era un fuoco e non sapeva cosa dire
«mamma, non esagerare! Siamo solo amici... Per ora» disse rivolgendo lo sguardo alla ragazza alla fine della frase
«d'accordo. Però è la prima volta che porti a casa una ragazza, quindi siete più che amici»
«mamma...»
«ok ok!»

Mentre uscivano dall'ufficio di Gabriel, Nathalie disse sottovoce al figlio sorridendo:
«ho notato che indossa il tuo regalo, sono felice per te tesoro»

Si spostarono in camera di Adrien e Manon era elettrizzata alla vista di tutti quegli svaghi. Sembrava una sala giochi.
Giocarono un po' con lei, ma poi la bambina gli volle regalare un disegno e si mise all'opera alla scrivania.
Marinette si avvicinò alla finestra, guardò fuori e sospirò.
«senti, Marinette.. È un po' che volevo chiedertelo, ma non vorrei essere invadente..» sospirò mentre la ragazza lo guardava «perché ti sei trasferita dai Dupain? No, aspetta, non voglio dire che non va bene, anzi, se non fosse successo non ci saremmo mai conosciuti, però...»
Marinette gli sfiorò appena il braccio e gli sorrise
«va tutto bene, ho capito. I Dupain sono i miei tutori, al momento giusto ti spiegherò, non avere fretta, ti prego»
Il ragazzo annuì in silenzio.
Se erano i suoi tutori, allora doveva essere successo qualcosa alla sua famiglia. Eppure lei sembrava essere così serena..

Toc Toc

Entrarono i genitori di Adrien.
«ragazzi pranziamo insieme?»
In effetti era quasi ora di pranzo.
«evviva! Mangiamo a casa di Adrien!» esclamò Manon, che nel frattempo aveva finito il disegno.
«o-ok, grazie.. Avviso a casa» ringraziò Marinette timidamente.

Il pranzo fu animato dalle chiacchiere delle due donne che andavano parecchio d'accordo, mentre padre e figlio parlavano di lavoro.
«dobbiamo preparare la pubblicità per la linea teen gala della nuova collezione»
«linea teen gala?»
«è stata un'idea di tua madre»
«e da quando ascolti le proposte di mamma?»
«signorina Marinette» cambiò discorso Gabriel, attirando l'attenzione delle due donne «ho notato che è molto brava nella sartoria»
«oh, beh, grazie..»
«ha mai pensato di entrare nel mondo della moda?»
«ehm.. Veramente... Non seriamente»
«dovrebbe valutarlo invece. E poi noto che ha anche un fisico adatto a fare la modella»
«che?! Io?! No...» rispose paonazza.
Adrien aveva un'espressione molto divertita e non gli sarebbe dispiaciuto averla al suo fianco per un servizio fotografico... Anzi, magari anche più di uno.
«papà, che ne dici se Marinette posasse con me per la pubblicità della nuova collezione?»
«cosa?! No Adrien... Non sono capace.. Non sono così fotogenica...»
«signorina si sottovaluta troppo. Se ha il consenso dei suoi, per me va bene»
Il ragazzo guardò Marinette con un sorriso soddisfatto e speranzoso.

Dopo pranzo

«tu sei matto! Io a fare la modella?»
«e dai, cosa potrebbe mai succedere?»
«mah, vediamo un po'... Intanto non saprei da che parte cominciare e poi mi sentirei così in imbarazzo!»
«ci sarò io con te, Milady»

Manon nel frattempo si era addormentata sul letto di Adrien.
«finalmente posso reclamare il mio camembert! Allora, dov'è? Dov'è?»
Il ragazzo mise sulla scrivania una confezione di formaggio e una di biscotti per Tikki.
«grazie, Adrien, sei molto gentile»
«non quando bisogna chiedere il proprio pasto più volte»
«Plagg...»

I due ragazzi poi parlarono di quando avrebbe potuto ripresentarsi la minaccia di Chris, Marinette non voleva rivelare il piano ad Adrien, altrimenti gliel'avrebbe sicuramente impedito. Aveva però ragionato con lui su come affrontarlo a scuola, in vesti civili, magari sarebbero riusciti a sottrargli il miraculous.
«ma come facciamo a sapere dove lo nasconde? Potrebbe non indossarlo» chiese Marinette
«studiamolo meglio quando rientriamo a scuola, se necessario facendoti avvicinare, anche se l'idea non mi piace per niente»

Era tardo pomeriggio ormai, ma Manon non si decideva a svegliarsi. Per di più fuori era già buio.
Adrien rassicurò Marinette che le avrebbe accompagnate lui a casa con l'auto.
Si sedette al pianoforte e iniziò a suonare alcune note, mentre Marinette era in piedi accanto al letto a guardare la piccola dormire.
Poi la musica prese forma e maggior ritmo e Adrien intonò le prime parole di una canzone.
La giovane si beò di quella voce melodiosa che ormai aveva preso il suo cuore e chiuse gli occhi ascoltando ogni parola, sentendo poi il bisogno avvicinarsi a lui, con una stretta al cuore.
Lo abbracciò stando alle sue spalle
«non smettere» gli sussurrò.
Lui sorrise e proseguì finché non sentì la stretta dell'abbraccio diventare bisogno di conforto accompagnata da un pianto trattenuto.
Le prese allora le mani, ancora seduto com'era, e le strinse alle sue.
«perdonami principessa»
Lei si alzò facendolo voltare, asciugandosi le lacrime, poi si sedette accanto a lui
«tu sei un angelo, Adrien. E io la stupida che tiene a freno i propri sentimenti per proteggerti da quel..»
Non finì la frase che le sue labbra furono rapite in un attimo da quelle di lui in un lungo bacio.
«per la cronaca, sono io il cavaliere che deve proteggerti, non il contrario»
«sciocco» gli sorrise spettinandolo un po'.
«quindi siete fidanzati»
A quella voce i due si guardarono sgranando gli occhi e poi si rivolsero alla loro interlocutrice.
La piccola Manon si era svegliata e li fissava in modo strano.
«d-da q-quando sei qui, Manon?»
«da quando vi baciavate»
«sempre al momento giusto, vero piccola?» commentò Adrien sorridendole.

I tre tornarono dai Dupain.
Avevano salutato i coniugi Agreste con la promessa da parte di Marinette di rivedersi.
Aveva ripreso a piovere, quindi appena scesi dall'auto corsero subito al riparo, non avendo ombrelli.
Erano sul pianerottolo davanti all'appartamento: Manon era in braccio ad Adrien, mentre Marinette le stava togliendo il cappotto leggermente bagnato.
«se non fosse per l'età, chiunque potrebbe pensare che siete una famigliola felice»
«Sabine?!» si voltò la ragazza rossa in volto.
«Milady è destino» disse sorridente Adrien, facendole l'occhiolino.
Manon lo salutò abbracciandolo ancora e poi corse dalla donna ed entrarono in casa, mentre Marinette rimase un attimo sull'uscio.
«grazie, per tutto»
«questo e altro per te, principessa»
Le baciò la guancia
«e poi, sono io a doverti ringraziare. non vedo l'ora di rivederti»
le disse un attimo prima di andare.
Marinette, dopo qualche momento di titubanza, corse giù dalle scale, fortunatamente senza farsi male, raggiunse il portone e una volta fuori si fermò.
Era ansante dalla corsa e triste perché non trovò nessuno.
Era già andato via..

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