Capitolo 10

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Marinette era assorta nei suoi pensieri nonostante la lezione di letteratura fosse interessante.
Da alcuni giorni le parole di Chat Noir le continuavano a tornare alla mente facendola sorridere e pensare che forse quel seducente gatto nero, così sicuro di sé, fosse davvero un ragazzo dolce e romantico, a cui d'improvviso si affiancò l'immagine di Adrien.
Anche lui era..
A quel pensiero arrossì e nascose la testa tra le braccia incrociate sul banco.
«tutto bene, signorina?»
La voce del professore che le stava accanto, in piedi, con le mani dietro la schiena, le fece alzare lo sguardo dritto su di lui
«le consiglio di prendere un po' di aria, mi sembra che non stia poi così bene»

«tu sei la ragazza nuova, quella che fa il progetto con Adrien! Com'è che ancora non ti ho vista scappare per la scuola in lacrime?»
«prego?»
Marinette si rivolse alla ragazza che l'aveva fermata durante la sua uscita autorizzata dal prof nei corridoi.
«oh! Non ti hanno informata sul suo conto? Diciamo che sa cogliere l'occasione, ma predilige le relazioni a breve termine, brevissimo. Ti do un consiglio da amica, sai, ci sono passata... Lascia perdere prima di trovarti nei guai»
«oh piantala Céline! Lasciala stare! Se Adrien ti ha rifiutata non vuol dire che lo farà anche con lei!»
«ma veramente io...» cercò di dire la corvina.
«tranquilla, è solo gelosa e sa che non avrà altre possibilità, vero Céline?»
La ragazza se ne andò arrabbiata, sbuffando e battendo i piedi, mentre l'altra si rivolse a Marinette
«comunque piacere, Lila»

Quel pomeriggio si sarebbe incontrata proprio con il modello per il corso di ballo, alla scuola del Sig. François.
Aveva dovuto rimandare il pomeriggio di shopping con Alya e Chloé, in vista del compleanno di Adrien che sarebbe stato due settimane dopo.
Mentre si dirigevano all'uscita della scuola, la bionda raccontava di come stesse andando bene il corso di recitazione con Luka. Era felice di poter condividere con lui quell'esperienza e la cugina del ragazzo non poteva che esserne lieta.
Alya invece era sempre al settimo cielo perché non era mai riuscita a stare così tanto tempo con il suo Nino, visti i suoi numerosi impegni.
«ragazze, conoscete Lila?»
«certo!» rispose subito la castana «Lila è una studentessa modello della quarta B, sta facendo il progetto con Nathaniel ed è anche la sua ex!»
«vero. E da quel che ho sentito vuole tornarci insieme.. Ma perché ci chiedi di lei?»
«oggi mi ha difeso da Céline»
«Lila è una brava ragazza, puoi fidarti di lei e ce l'ha a morte con Céline! Per colpa sua si sono lasciati. E poi ha tormentato Adrien, convincendosi di avere una storia quando non esisteva. Lui non l'ha mai considerata»

Alla scuola di ballo

Il Sig. François stava aspettando i due ragazzi da un quarto d'ora e non appena li vide sulla soglia li esortò ad entrare, si apprestò a selezionare la musica per le prove e recuperare la sua assistente per insegnare i nuovi passi.
«ragazzi oggi proviamo i pasitos. Una piccola sequenza di assolo che renderà i vostri movimenti più fluidi, sensuali e coreografici»
I due tecnici si affiancarono ai ragazzi e li istruirono affinché imparassero tutto perfettamente.
Mentre provava, Adrien osservò la sua compagna di corso con la coda dell'occhio, un po' impacciata all'inizio ma, quando cominciò a prendere padronanza di quei movimenti tutto si tramutò in una danza sensuale che non lo lasciò indifferente.
I movimenti delle sue braccia mentre si alzavano e scendevano circondando la testa e carezzando il viso, le spalle rilassate, la gamba destra che si muoveva piano disegnando un cerchio sul pavimento; i fianchi ondeggianti seguivano il ritmo cadenzato, mentre poi girava su se stessa facendo piccoli e veloci passi.
Era così... Innocentemente sexy...
Un brivido gli percorse la schiena, ma la voce dell'istruttore interruppe quel momento.
«bene ragazzi, ora proviamo insieme. Marinette, dovrai girare intorno ad Adrien durante i tuoi pasitos»
«come?!» chiese la ragazza imbarazzata
«dobbiamo usarli per la coreografia e renderla coinvolgente anche per chi vi guarda!»
La coppia si mise a provare, ma all'improvviso la porta della palestra si spalancò e una specie di.. ameba, trasparente, con un liquido giallo che la riempiva, si fiondò strisciando all'interno.
I due tecnici fuggirono all'istante, riuscendo ad uscire dalla porta principale, mentre Adrien prese per mano Marinette correndo verso gli spogliatoi, visto che l'ameba non lasciava altra via di scampo.
Cercarono un nascondiglio sicuro negli spogliatoi senza successo e continuarono a correre fino a che riuscirono ad intrufolarsi nello sgabuzzino della palestra. Intanto l'ameba avanzava e cercava proprio Adrien, dichiarando che, visto che non poteva riaverlo, non avrebbe permesso a nessuno di averlo al suo posto.
«Céline?! Questa è tutta matta!» disse il ragazzo.
«cosa le hai fatto?»
«ho solo messo fine ad una tortura! Diceva di stare con me quando non siamo neanche mai usciti insieme! Ma è successo l'anno scorso ormai, che le sarà preso?»
«ehm... Allora mi sa che è colpa mia.. Mi ha incontrata stamattina nei corridoi mettendomi in guardia sul tuo conto, ma poi Lila è intervenuta in mia dif.. »
La sentirono avvicinarsi e Adrien mise una mano sulla bocca di Marinette per zittirla. Entrambi trattennero il respiro per non farsi scoprire e il pericolo sembrava essere scampato, quando le porte della palestra si chiusero sbattendo, accompagnate da un ringhio infastidito.
«tu resta qui» disse il ragazzo aprendo piano la porta.
«dove hai intenzione di andare? Ti prenderà»
«non preoccuparti, so cosa fare» la rassicurò facendole l'occhiolino e uscì.

La ragazza ameba era nel giardino della scuola e Chat Noir aveva attivato il cataclisma per colpire la terra sotto i suoi piedi, sempre se li avesse avuti.
Ma proprio mentre balzava verso di lei e allungava il braccio, l'ameba lo catturò rapidamente allungando parte del suo corpo da sopra, imprigionandolo poi nel liquido giallo al suo interno.
Quando arrivò, Ladybug trovò l'eroe che lottava dall'interno dell'ameba cercando di liberarsi
«Chat Noir!!»
Gridò disperata. Cosciente di non dover perdere la calma si affrettò ad invocare il Lucky Charm e si trovò uno spillo tra le mani.
Il tempo della trasformazione del Gatto Nero stava per scadere e le forze iniziavano ad abbandonarlo.
Doveva salvarlo al più presto.
Fortunatamente Ladybug trovò subito la soluzione e usò lo spillo per pungere il corpo della ragazza, che si bucò lasciando fuoriuscire il liquido e mentre Céline tornava normale, Ladybug non perse tempo: catturò l'akuma e soccorse Chat Noir che, quasi a fine trasformazione, fu portato in un luogo lontano da occhi indiscreti. Lo adagiò piano a terra per poi ripristinare tutto con il Miraculous Ladybug e soprattutto aiutare il suo collega a riprendersi.
Riportò la sua attenzione al ragazzo inginocchiandosi accanto a lui,  mentre i suoi occhi si aprivano piano.

«sei un incosciente! mi hai fatto preoccupare!»
Lo rimproverò piangendo, mentre lo abbracciava e gli dava un piccolo colpo sul petto per la forte preoccupazione.
L'anello di Chat Noir suonò per l'ultima volta.
Adrien si tirò un po' su, sorrise e ricambiò l'abbraccio, carezzandole la schiena piano per confortarla
«ehi, sto bene. non sai che i gatti hanno sette vite? Non ti libererai così facilmente di me»
Suonò anche per lei la fine della trasformazione; i due rimasero così stretti l'una all'altro mentre i piccoli kwami svolazzavano accanto a loro osservandoli.
«sono contenta. Di avere te come compagno. E non ho assolutamente intenzione di farti sostituire con qualcun altro»
Disse tra le lacrime Marinette
«beh, credo sarebbe difficile trovare un altro come me: straordinariamente bello, affascinante e coraggioso»
Marinette ridacchiò
«fin troppo sicuro di sé, istintivo e assolutamente imprudente? Sei incorreggibile»
Adrien si tirò su fino a sedersi e il loro abbraccio si sciolse un poco.
«ehm.. Scusate, noi avremmo f..»
«fa' silenzio Plagg!» Tikki colpì con una gomitata il fianco del kwami nero che lo fece imbronciare e, con le zampine conserte, volò poco più lontano, seguito dalla sua compagna.

«finalmente posso confermare che gli occhi che mi hanno fatto innamorare sono i tuoi, Milady» dichiarò il ragazzo con lo sguardo dritto in quello di Marinette
«Co-cosa?!» chiese lei, con gli occhi spalancati e rossa in volto, credendo di aver capito male, e staccandosi completamente da lui
«e non smetterò di corteggiarti perché adesso so chi sei»
Continuò sorridendo a quella reazione.
«Adrien, io...»
«ehi, dov'è finita Ladybug?»
«cos.. Oh, è lei che mi dà sicurezza...»
«Marinette: sei sempre tu!»
«tu credi?»
«assolutamente, principessa»
Confermò mentre le carezzava dolcemente il viso
«scusate? ... forse è meglio che andiamo dal maestro domani, ragazzi. E comunque vorrei andare a casa adesso, così possiamo anche mangiare, visto che vi siete totalmente dimenticati di noi! Dov'è il mio formaggio???»

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