Capitolo 17

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Quello che sembrava una sorta di dea Khali con gli occhi radar avanzava verso di loro.
Marinette sapeva chi l'avesse mandata e quale fosse il suo obiettivo.
Doveva solo trovare un posto per trasformarsi e avrebbe salvato il pomeriggio a tutti quanti.
Il problema fu che proprio mentre si defilava l'akumizzata balzò verso di lei e l'afferrò con una delle sue mani.
«state al sicuro!» esclamò la ragazza alle sue amiche prima di essere portata via chissà dove.
Ma si rendeva conto di essere in pericolo?

Non potendo trasformarsi, costretta nella mano della sua rapitrice, Marinette cercò di liberarsi più volte, ma senza risultato. Le forze iniziavano ad abbandonarla poiché la stretta era sempre più forte.
Poco prima di perdere i sensi, Marinette riuscì a sussurrare soltanto due parole «perdonami Chat»

«Tikki!» esclamò di colpo il kwami nero, mentre Adrien studiava in camera sua.
Il ragazzo si voltò e Plagg incrociò il suo sguardo «Marinette è in pericolo. Percepisco la preoccupazione di Tikki che non è riuscita a trasformarla»
Adrien scattò in piedi:
«quel... Riesci a capire dove si trova?»
«sì. Ma tu trasformati, ti guiderò fino a lei»
«ma come?»
«non preoccuparti. È ora di usare un potere che finora non ti è servito. Ormai siamo in simbiosi noi due. Devi solo concentrarti e lasciare che le nostre menti si connettano»
Il ragazzo annuì. Non voleva perdere altro tempo. Doveva fermarlo.
Si trasformò e corse e saltò sui tetti condotto da Plagg che gli parlava nella mente.
Arrivò ad un capannone, nella zona industriale; dall'alto della struttura vedeva Marinette riversa a terra, probabilmente svenuta, e Chris. Cercò di capire come entrare senza essere visto, ma alla fine optò per l'ingresso principale: era certo che il suo nemico lo stesse aspettando.
«eccoti finalmente» ghignò Chris «un cavaliere non lascia mai la sua damigella. Farebbe di tutto per lei, non è vero?»
Chat Noir ringhiò a pugni stretti, mentre l'altro si avvicinava a Marinette ancora a terra. Si abbassò fino a prenderle il viso con le mani
«non è bellissima? Una volta che ti avrò tolto di mezzo lei sarà mia»
«come osi! Non toccarla! Lei è..»
«..tua? Oh non credo.. È ancora troppo ingenua per questo.. Sai, all'inizio volevo il potere con i vostri gioielli, ma poi ho scoperto quest'allettante alternativa...» le sfiorò il viso «per caso ho scoperto chi fosse in realtà! Ma per arrivare al mio scopo devo eliminare il problema alla radice: tu! Poi verrà la parte divertente!»
«divertente?! Come può essere divertente?! Rimpiangerai tutto questo!» Chat Noir si avvicinò ai due mentre Plagg gli diceva mentalmente di stare attento, che non si fidava, come lui del resto.
«beh, non avrei mai pensato che dietro quella maschera ci fosse la ragazza più dolce e bella di tutta Parigi. E ora che sei qui: prima mi occuperò di te e poi con calma di lei»
Una sonora risata raggelò l'eroe in nero. Perché arrivare a questo?
A cosa gli sarebbe servito un potere grande come quello?
Chris richiamò all'ordine la sua Akuma, che iniziò il combattimento con Chat Noir.
Il ragazzo schivò tutti i colpi e cercava di tenere d'occhio Marinette che era ancora distesa a terra, svenuta.
Doveva riuscire ad avvicinarsi per capire come stesse e portarla via da lì.
Mentre balzava verso di lei scansando l'ennesimo attacco, un'altra mano della dea lo colse di sorpresa e lo scaraventò lontano.
«credi davvero di poter fare qualcosa, gattaccio?» Chris ora era di fronte a lui, in piedi, a guardarlo in ginocchio dopo il volo.
«farò qualsiasi cosa per lei» affermò rialzandosi e fissandolo negli occhi, preparandosi ad attaccare.
Chris si scansò dando possibilità all'akumizzata di attaccare Chat Noir, che però riuscì a fermarla allungando il suo bastone e colpendola dritto nello stomaco, allontanandola di parecchi metri. Poi iniziò a duellare con il ragazzo, che dopo poco fu atterrato anche lui.
Non era un bravo combattente.
Intanto si era avvicinato a Marinette che aveva ripreso i sensi, ma non era in grado di alzarsi.
Le si parò davanti dandole la schiena, cercando di non abbassare la guardia sul nemico. Velocemente le disse:
«Milady, sei troppo debole per trasformarti, lascia fare a me, ti salverò» e le fece un veloce e tenero sorriso, riprendendo poi il combattimento.
A quel punto Chat Noir si fiondò sulla dea e liberò l'akuma usando il cataclisma, ma non potendo purificarla trovò un contenitore di fortuna e la catturò.
«ora pensiamo a te, Chris»
Disse voltandosi verso di lui, trovandolo che teneva la ragazza per il collo con un braccio, con la schiena di lei contro il suo petto.
«saresti in grado di colpirmi senza farle del male?»
L'eroe ringhiò, studiando velocemente un modo per salvare lei e mettere al tappeto lui.
«arrenditi.. Chat Noir.. ormai.. sono nelle sue mani» 
Marinette gli fece un occhiolino in segno di intesa e aveva un lieve sorriso sul volto, nonostante la voce strozzata.
Quella ragazza era una fonte di idee inesauribile.
«vedo che inizi a capire, mia cara. Segui il consiglio della tua principessa e togliti dai piedi»
Chris fece per voltarsi e andarsene, sempre tenendo stretta la sua preda, convinto di aver finito lì lo scontro, quando fu colpito al fianco dal bastone di Chat Noir, che si affrettò a salvare Marinette, ancora debole per rimanere in piedi da sola.
Portarla via da lì era la sua unica priorità e lo fece, prendendola in braccio, ricordandosi dell'akuma da purificare, non curandosi del suo nemico quasi svenuto a terra.

Fortunatamente la finestra che dava sul terrazzo della camera di Marinette era semi aperta.
Chat Noir era quasi al termine della sua trasformazione e fece in tempo ad entrare ed adagiarla sul letto.
«mi hai fatto prendere un bel colpo, principessa»
dichiarò abbracciandola piano, poiché la ragazza era ancora debole.
«Perdonami.. Se solo avessi potuto trasformarmi! Grazie Chat.. Senza di te io... » sussurrò lei.
«non preoccuparti: questo ed altro per te, Milady. Sono il tuo cavaliere, il mio compito è proteggerti e salvarti. Ora è importante che tu sia fuori pericolo»
«lo sai che ci proverà di nuovo, vero?»
«ovvio. E se ne pentirà amaramente. Non immagina cosa lo aspetta»
Si sedette accanto a lei piano, mentre la trasformazione lo faceva tornare Adrien. Lei lo guardò per un attimo, poi d'improvviso lo abbracciò forte e alcune lacrime scesero sulle sue guance.
Il giovane ricambiò l'abbraccio dopo un primo momento di stupore e le carezzò dolcemente la testa senza dire nulla. I loro sguardi si incontrarono, poi, e quel momento sembrò eterno: i loro occhi riflettevano i colori delle iridi l'uno dell'altra, percepivano quella sensazione di unità, come se entrambi fossero in realtà un puzzle composto da soli due pezzi. Uno non poteva stare senza l'altra e viceversa.
Adrien strinse la mano di Marinette che stava vicino alla sua e si protese piano verso il suo viso, mentre la ragazza rimaneva immobile.
«sto rischiando un altro schiaffo, vero?»
Lei gli sorrise, scosse leggermente la testa e lo tirò a sé dalla maglia.
Un attimo dopo le loro labbra erano unite in un bacio dolce e appassionato. Non esisteva più nulla, tutte le preoccupazioni erano svanite: c'era solo il loro profondo e travolgente sentimento.

Un piccolo colpo di tosse lì riportò alla realtà di tutti.
«se avete finito con le vostre nauseanti smancerie consiglierei a Ladybug di darsi da fare e purificare l'akuma in quel barattolo»
«Plagg!»
«ragazzino, prima cosa Ladybug deve adempiere al suo dovere visto che le forze ora non le mancano, seconda cosa mi ero stancato di vedervi amoreggiare. Ho già mal di stomaco al pensiero di vedervi così sdolcinati un'altra volta... Vi prego datemi del camembert! Devo assolutamente rimediare!»

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