Capitolo 11

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«Marinette! Marineeeeeeette!»
«uffa Tikki, lasciami dormire! È tutta notte che non chiudo occhio!»
La corvina tirò le coperte fin sopra la testa
«signorina è ora di andare a scuola!»
«ma io non ci voglio andare!»
«credi di poter evitare ancora Adrien? Ti ricordo che è Chat Noir e sa dove abiti»
La ragazza tirò indietro le coperte sbuffando e si alzò poi velocemente, preparandosi, consapevole che, in effetti, comunque non avrebbe avuto via di scampo.
«non saprei come rivolgermi a lui adesso che...»
«sapete le vostre identità e ti ha dichiarato il suo amore?»
«ecco.. Questo mi mette ancor più in ansia! Io ero bella tranquilla, percepivo un qualcosa di diverso in lui ma non capivo cosa, comunque, presa da tutti questi stravolgimenti degli ultimi mesi e arriva lui, con quel suo modo così... Così... Beh sai come! E mi dice, come nulla fosse, che mi corteggerà perché è innamorato di me!?! Mi spieghi come posso guardarlo in faccia? Cosa gli dico: buongiorno Adrien, pronto a salvare Parigi anche oggi? sai sono ancora un po' troppo confusa da quel che hai detto ieri..ne sono davvero lusingata ma mi hai messo parecchio in crisi!!!»
«perché invece non provi a calmarti? Lo conosci già come Adrien e come Chat Noir, quindi come puoi non sapere come rivolgerti a lui? Sii te stessa! Sii Marinette e sii Ladybug!»
«mh. Ci proverò, Tikki, grazie»
«brava! E ora sbrigati! Sei in ritardo!!!!»

Intanto..

«Plagg sei impossibile! Ti rendi conto che il primo odore che sento al mattino è il tuo puzzolente camembert? Almeno mangialo alla scrivania, non sul mio cuscino mentre dormo ancora!»
«mi spiace ragazzo, voglio fare colazione comodo»
Affermò il kwami mentre addentava un altro pezzo di formaggio
«pronto? Ciao mamma... Sì tutto bene.. No mamma stai tranquilla, ero nascosto... Mamma davvero sto bene! Ok.. anche a te! ciao»
«se tua madre sapesse che sei Chat Noir le prenderebbe un colpo e ti farebbe subito restituire il miraculous. Mentre tuo padre... Beh, credo non ti farebbe più uscire di casa»
«lo credo anche io...»
Disse gettando il telefono sul materasso e scompigliandosi i capelli
«hai davvero intenzione di torturare quella povera ragazza finché non cederà?»
«Plagg, devo essere il suo sogno, non il suo incubo»

Più tardi

Camminava nel corridoio della scuola a testa bassa quando qualcuno gli venne addosso.
«scusa» Marinette, correndo per recuperare qualche minuto, non si accorse di chi avesse davanti
«tutto ok. Tu piuttosto, stai bene, stellina?»
«prego?! Guarda, già oggi non è giornata!»
Lo sguardo si posò sul viso di un ragazzo che non conosceva, più grande di lei, moro con occhi scuri, dai tratti sudamericani e probabilmente era uno di quei tipi che facevano palestra, dalla stazza che aveva, un sorriso ammiccante in volto.
«un bel viso come il tuo non si dimentica, possibile che non ti abbia mai vista?»
La mano del ragazzo si stava avvicinando alla guancia di Marinette che lo guardava stranita e infastidita, mentre lei si allontanava un poco
«sempre ad importunare le ragazze degli altri, vero Chris?»
La voce di Adrien fece voltare Marinette, che non poteva immaginare fosse nei paraggi e ora manteneva gli occhi fissi su di lui, mentre il biondo le si affiancava una volta salite le scale.
«e da quando hai la ragazza, tu?»
«questi non sono affari tuoi. L'unica cosa che devi sapere è che non ti devi più avvicinare a lei»
«un motivo in più per provarci ancora con questa bellezza. Non è vero?»
E se ne andò con un ghigno in volto dopo aver guardato negli occhi la diretta interessata e ignorando totalmente il biondo.

«grazie» mormorò Marinette tenendo lo sguardo basso.
«ehi, stai tranquilla, non gli permetterò di avvicinarsi ancora»
La confortò Adrien portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, così che lei alzasse la testa. Poi continuò, prendendole le mani e tirandola a sé per poi abbracciarla
«farò di tutto perché non ti accada mai niente»
Marinette, stretta in quell'abbraccio, era un poco sconvolta, confusa, il cuore le batteva forte e sentiva il volto in fiamme dall'imbarazzo.
Si scostò da lui lentamente e, senza riuscire a parlare, gli regalò un sorriso imbarazzato, quando suonò la campanella della fine della prima ora che la obbligò a dirigersi verso la sua classe, mentre Adrien la seguiva con sguardo amorevole finché non entrò in aula.
«ora che hai fatto l'eroe ti consiglio di andare in classe anche tu» commentò Plagg dal taschino della camicia.
«andiamo»

Le ore di lezione sembravano infinite.
Chloé ed Alya avevano chiesto all'amica perché fosse arrivata tardi e fosse così agitata e non vedevano l'ora della pausa pranzo così che Marinette le rendesse partecipi delle sue evidenti preoccupazioni.
D'altra parte Luka era stato ben informato da Adrien riguardo Chris, che non avrebbe avuto vita facile.
Guai a toccare sua cugina, era sua..
Il problema però stava anche nel fatto che il nuovo corteggiatore credeva che Adrien e Marinette fossero una coppia, e Luka non poteva accettarlo. Era gelosia fondata, la sua, o causata dalle sue immaginazioni?

«Luka piantala di avercela con Adrien. Se non ci fosse stato lui Chris avrebbe sicuramente raggiunto il suo scopo» lo riprese Nathaniel mentre si portava un boccone di carne alla bocca.
«ha ragione. Piuttosto preoccupati di quello là, che sta già tornando ronzarle intorno» intervenne Nino.
I due amici che aveva di fronte si voltarono verso il tavolo delle tre ragazze vedendo Chris che camminava verso di loro.

«fammi capire. Quindi Adrien si è dichiarato e Chris ci ha provato con te?» ricapitolò Chloé sottovoce
«ma è incredibile!» urlò Alya alzandosi in piedi dalla sedia e battendo le mani
«sshhh! Non voglio che lo sappia tutta la scuola!» cercò di calmarla la corvina.
«stavi parlando di me, stellina?»
La voce di Chris attirò l'attenzione delle due amiche, mentre Marinette rimase a guardare il piatto che aveva davanti.
«dovresti starmi alla larga, sei già stato avvisato o sbaglio?» disse poi alzando lo sguardo solo alla fine della frase.
Il ragazzo si abbassò fino a guardarla direttamente negli occhi
«il tuo ragazzo non mi fa paura. Potrei rovinargli quel bel faccino se mi mettesse ancora i bastoni fra le ruote»
«ma davvero?» Adrien era alle sue spalle, poco più alto di lui quando questi tornò in piedi e si voltò con sguardo di sfida.
Nel frattempo Luka si era seduto al posto di Marinette
«dovrai vedertela anche con me allora» Disse al moro facendogli cenno di sedersi «credo sia proprio il caso di chiarirti subito le idee»

Al termine delle lezioni Chris non si fece vedere. Davvero avevano già risolto? Wow!
Marinette si sentì più tranquilla pensando ciò mentre raggiungeva i suoi amici con Alya e Chloé, quando le arrivò un messaggio
"Milady ti aspetto sul piazzale per andare dal maestro Fu"
Si batté una mano sulla fronte strizzando gli occhi
«me ne stavo dimenticando! Ragazze scusate, ho un impegno.. Allora è confermato per domenica?»
«certo cara! Passiamo a prenderti alle 10 e pranziamo fuori»
«finalmente un po' di shopping! Non vorrai andare al compleanno di Adrien senza un bel paio di stivali nuovi!» disse Chloé con aria sognante
«quelli semmai li vuoi prendere per te» mormorò Marinette sorridendo e sapendo bene che fosse la verità, mentre Alya confermava con la testa
«ci vediamo ragazze!»
E la videro raggiungere il modello per poi andare via insieme.

«Ladybug, Chat Noir»
Il maestro Fu li fece entrare e accomodare al tavolino al centro della stanza, mentre Tikki e Plagg volavano verso di lui per poi adagiarsi sul mobile di fronte ai ragazzi.
«è chiaro il motivo per cui siete qui, da civili, vorrei solo capire com'è successo» s'informò mentre si accomodava a sua volta.
«durante l'ultimo combattimento Chat Noir è stato catturato mentre usava il suo potere ed è svenuto. Quando sono riuscita a portarlo in salvo il tempo della sua trasformazione era esaurito e subito dopo anche il mio. È colpa mia..»
Adrien le mise una mano sulla spalla per rassicurarla e darle forza, poi si rivolse al maestro
«la colpa è anche mia, sono stato incauto. Adesso immagino dovremo restituirle..»
«assolutamente no. Non vi siete rivelati di vostra spontanea volontà. Altrimenti i vostri miraculous non vi avrebbero più permesso di trasformarvi, diventando comuni gioielli, e non avreste più visto i vostri kwami. Siete i migliori portatori che abbia mai conosciuto. E sento che si sta pian piano avverando la profezia. Siete l'uno la forza dell'altra e dovrete affrontare molto altro insieme»
Si alzò e per un attimo svanì dietro al paravento in fondo alla stanza. Al suo ritorno aveva con sé una pergamena che distese sul tavolino e iniziò a spiegare
«questa pergamena racconta la profezia dei complementari. Come potete vedere, essendo portatori dei miraculous della creazione e della distruzione, siete destinati a stare insieme: più sarete vicini nel cuore e nella mente più i vostri poteri saranno forti, finché non diventeranno uno solo invincibile»

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