Parte 1: Incubi

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Evelyn

«Se i lavori continuano di questo passo, dovremo finire per fine febbraio, inizi marzo.» Sorrido entusiasta. «Grazie, signor Hagman, è una splendida notizia.»

Saluto l'architetto e mi abbandono su una cassa nella mia veranda, ancora piena di materiale e attrezzi da lavoro. Il cuore minaccia di esplodere dalla felicità. Non mi sembra vero che i lavori siano a buon punto. Il signor Hagman è un architetto affidabile e, negli ultimi due mesi e mezzo, ho imparato a fidarmi completamente della sua esperienza.

Dal portico, guardo il paesaggio davanti a me. Il lago di Waco si estende placido, con le sue acque scintillanti sotto il sole del tardo autunno. Gli alberi lungo la riva sono un'esplosione di colori, con foglie che vanno dal rosso intenso al giallo dorato. Il panorama è mozzafiato e offre un senso di pace e serenità, un contrasto netto con i ricordi dolorosi del mio passato. Lascio andare un lungo respiro.

Questi momenti di pace sono spesso spezzati dai ricordi di Darrell. Pensare a lui mi fa rabbrividire. Ricordo ancora il terrore di quei giorni, quando mi aveva rapito e tenuto prigioniera. Anche al processo è stato difficile restare nella stessa stanza con lui, i suoi occhi mi fissavano con un misto di rabbia e desiderio.

Durante l'udienza, il giudice ha ascoltato attentamente le testimonianze, inclusa la mia. Ho raccontato come Darrell mi avesse rapito e, quando ho tentato di fuggire, mi abbia strangolato. Il giudice ha considerato queste circostanze aggravanti nella sua sentenza, sottolineando la gravità dei crimini commessi da Darrell.

Il giudice gli ha dato una pena severa: 25 anni di reclusione per rapimento e tentato omicidio, considerando le circostanze aggravanti. Simon è riuscito a farlo incarcerare per infermità mentale in una struttura di massima sicurezza a San Antonio.

Cerco di non pensare a quei giorni di prigionia, ma è impossibile. Ogni notte, le immagini di Darrell che mi tiene prigioniera tornano a tormentarmi. Sento ancora le sue mani stringersi attorno al mio collo, il terrore che mi paralizza mentre lotto per respirare. Anche quando riesco a chiudere gli occhi, i ricordi riaffiorano, trasformando i miei sogni in incubi. Mi sveglio spesso nel cuore della notte, il cuore che batte all'impazzata e il sudore freddo che mi bagna la fronte. Cerco di calmarmi, di ricordare che sono al sicuro, ma la paura è sempre lì, pronta a riemergere.

***

«Ci vediamo più tardi, Sugar.» Chiudo il suo box e guardo lo schermo del cellulare sentendo il suono di una notifica.

Can: "Ciao, piccola."

Con la coda dell'occhio vedo qualcuno venire verso di me. Sorrido per accogliere il capo dei ranger. Mi affretto a scrivere una risposta.

Io: "Ciao, amore."

Alzo gli occhi sul ranger che si avvicina, il suo cappello nasconde i suoi occhi indagatori. Faccio scivolare lo sguardo sulla stella nel petto e sui suoi muscoli messi in risalto dalla divisa. Il suo sorriso provocante mi fa contorcere lo stomaco dal desiderio.

«Salve, Miss Cooper.» Mi accarezza con il suo sguardo autoritario mentre percorre gli ultimi metri. «Stamattina è scappata come una ladra,» si ferma e si piega su di me senza toccarmi.

«Mi sembrava distrutto, non volevo disturbarla...» Mi alzo in punta di piedi per ridurre lo spazio tra noi. Chiudo gli occhi, inebriandomi del suo profumo.

«Mi ha preso per un vecchietto? Ho tutta l'energia che mi occorre.»

«Mhhh... non saprei, ormai l'età avanza.»

«Vorrà dire che dovrò farla supplicare di fermarmi... un'altra volta.» Sogghigna.

«È molto suscettibile, ranger Yaman, quando si tratta della sua età.»

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora