Parte 2: Una nuova conoscenza

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Evelyn

Il mio corpo si rilassa sentendo Can chiudere la porta d'ingresso. Prendo dei gran respiri portando il cuore ad un battito regolare. Faccio finta di dormire. Can entra nella camera da letto. La lampada lasciata accesa di proposito mi permette di osservalo aprendo leggermente un occhio. Mi dà le spalle, si toglie camicia e jeans che posa sulla sedia e va in bagno.

Abbassa leggermente la luce della lampada e si infila sotto le coperte avvicinandosi a me avvolgendomi nel suo abbraccio. Mi lascio cullare tra le sue braccia godendo del suo calore e del suo profumo. Mi è dispiaciuto lasciarlo in quel modo stamattina, e per tutto il giorno non vedevo l'ora di trovarmi tra le sue braccia. La sua mano accarezza la mia schiena, poi, si insinua sotto i pantaloncini strizzando la natica e spingendomi contro di lui. Mi posa un bacio sulla fronte, poi mi lascia una scia di baci fino a trovare la mia bocca.

«So che sei sveglia...» mi prende il labbro inferiore «Non dormi mai prima di me» mormora.

Trattengo un sorriso, «Perché voglio darti la buonanotte»

«Mhh... la tua buonanotte speciale?»

Mi mordo il labbro e annuisco.

Fa una risatina profonda «Che devo fare con te ragazzina?!» mi afferra il fianco e si gira mettendomi sopra di lui. «Vediamo cosa avevi in mente»

***

Mi sveglio sudata e ansimante. Guardo Can che dorme tranquillo al mio fianco nella stessa posizione in cui si è addormentato. Massaggio i polsi senza nemmeno rendermene conto.
"Maledizione, è successo ancora!"

Indosso una maglietta di Can e vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Ho il cuore ancora agitato per l'incubo. Prima, la presenza di Can mi aiutava a dormire tranquilla, ma adesso non basta più. I miei ricordi e le miei paure hanno la meglio su tutto. Devo solo stare attenta e svegliarmi prima che l'incubo prenda il sopravvento, almeno così, non lo farò più preoccupare.

Guardo l'ora, sono quasi le 4 del mattino. Sono stanca e sento gli occhi pesanti, ma ho troppa paura di riaddormentarmi. Prendo il cellulare e su Google cerco "Trauma psicologico".
Sono così intenta a leggere che non mi accorgo da subito di una presenza. Sussulto, vedendo Can alla mia sinistra appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto.

«Can!» chiudo la schermata e nascondo il cellulare dietro la schiena.

«Cosa c'è Evy, altri incubi?» chiede, con tono indagatore.

Scuoto la testa. «Avevo sete.»

Stringe gli occhi poco convinto. Viene verso di me, facendomi indietreggiare fino al bancone della cucina. Faccio scivolare gli occhi sul suo corpo con indosso solo i boxer.

Lui contrae le labbra in una smorfia di ammonizione «Continui a tenermi lontano»

«In che senso?»

«Come stamattina, non vuoi parlare con me»

«Non è vero»

«È così!»

«Parliamo di tante cose, parlo più con te che con Lory!» Ridacchio.

«Lo sai di cosa parlo.» dice serio.

Lo guardo a lungo prima di rispondere, «Can, io... » sospiro «Non ho niente»

«Capisco quando menti»

Sbuffo «Non capisco perché ti ostini con questa storia...» gli prendo la mano e lo tiro per avvicinarlo a me. L'altra mano scorre lentamente sul suo petto. «Sto bene. Più che bene, credimi» mi alzo in punta di piedi per baciarlo.

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora