Parte 29: Quando vuoi

2.2K 160 27
                                    

La voce sensuale di Evy sussurra il mio nome.

"Ti voglio da impazzire, amore" dico, accarezzandole le labbra con le mie.

"Mi vuoi?" mormora poi la sua mano scivola in basso afferrandomi con forza "Che aspetti..."

"Oh, sì!" La sbatto sul letto e mi metto sopra di lei che spalanca le gambe per invitarmi a prenderla.

Impaziente, mi abbasso i pantaloni e, quando sto per affondare dentro di lei, una musica mi distrae.

La sveglia suona, strappandomi dal sogno.

«Porca puttana!» afferro il cellulare e stacco la sveglia. Provo a riaddormentarmi ma non ci riesco più.
Mi metto seduto sconfitto.
L'erezione del mattino è più dura e dolorosa del solito.
Dopo una lunga doccia mi sento più rilassato, ma purtroppo non appagato.
Uscito dal bagno prendo il cellulare per scriverle il buongiorno, e trovo già un suo messaggio oltre a tre chiamate di Alex.

"Che vuole Alex, alle otto del mattino?"

Evy: "Buongiorno, amore. Sto entrando in sala operatoria. Terrò il telefono spento per le prossime tre ore. Ci sentiamo più tardi."

Sto per rispondere ma la chiamata da parte di Alex mi interrompe.

«Ciao Alex!»

«Ehi, Can... dormivi ancora?»

«No, ero sotto la doccia, dimmi».

«Mi serve un favore. Puoi sostituire Steve oggi?»

«Ti ricordo che ho un lavoro!»

«Lo so, ma sono disperato, si è preso l'influenza e se non lo fai tu devo chiedere a Tom».

«Dovrai rivolgerti a lui, oggi devo andare in tribunale»

Sbuffa, «Okay! Ma stasera ci sei, vero?»

«Emh...»

«Vaffanculo. Mi hai detto che martedì ti saresti tenuto libero, ho già organizzato la serata poker con Simon e Mike!»

«Sono impegnato!»

«E con chi?»

«Con tua sorella, coglione! Giocate senza di me!»

«Lo sai che in tre non è la stessa cosa, e poi Lory ha detto che si è già messa d'accordo con Evy e le altre per vedersi».

Urlo silenziosamente contro il telefono. "Che palle!" Mi passo la mano tra i capelli e sbuffo, «Okay, allora ci sarò!»

«Bene! Allora per la lezione è un no?»

«È un... fottiti!»

*****

Do una rapida occhiata al documento che mi porta Sarah.

«Che significa che ha ritirato la denuncia?» chiedo furioso.

Sarah si stringe nelle spalle, «Non ne ho idea. Il suo avvocato ha appena inviato la documentazione, ed è firmata da Lana Glimore.»

«Cosa è successo? Ho parlato con lei due giorni fa ed era convinta di denunciarlo!» preso di rabbia strappo il foglio, «Richiama il suo avvocato e di alla dottoressa Skinner di venire nel mio ufficio!»

_

Sono al telefono con l'avvocato Morrison. «Lo sai quanto me che quello l'ammazzerà di botte!» ringhio.

«Ho provato a dissuaderla, ma non mi ha dato retta, non mi ha nemmeno voluto dire il motivo.»

Bussano alla porta. Abbie si affaccia dentro, le faccio segno di sedersi.

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora