Parte 23: Siamo una cosa sola

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Can
Recupero la giacca e vado verso l'uscita.
Mentre cammino, vengo tirato di peso, mi volto ,e guardo sorpreso la donna che si aggrappa al mio braccio. Mi trattengo dallo sbuffare e le rivolgo un sorriso tirato.

«Ciao, Can.» dice Abbie, fin troppo entusiasta. «Ti stavo proprio cercando»

Si aggrappa di più al mio braccio e, agevolata dalla sua altezza, riesce a baciarmi sulla guancia.
"Ma che cavolo?!"
Mi svincolo dalla sua presa senza nascondere la mia irritazione.

«Perché mi cercavi?» chiedo

Alzo lo sguardo verso le scale in cerca di Evy.
Con un gesto della mano Abbie si porta i capelli lunghi dietro la spalla.

«Ti ho visto poco fa e ho pensato che magari... potremo bere qualcosa insieme»

"Hai pensato male"

«Mi dispiace Abbie, ma stavo andando via con...»

Si fa più vicina «Insisto...» mi sfiora di nuovo il braccio, «Ci vediamo sempre al lavoro e penso che sarebbe carino approfondire la nostra amicizia.»

"Mi sono perso qualcosa?"
«Amicizia?» chiedo confuso.
Alzo gli occhi dietro le sue spalle, e vedo arrivare Evy con il cappotto e la borsetta tra le mani. Gonfia il petto spazientita appena la vede. Le faccio un sorriso rassicurante e allungo la mano per invitarla a raggiungermi.
Intreccia le nostre dita, poi si rivolge alla donna davanti a me.

«Buonasera» la saluta con freddezza.

«Ciao!» Anche Abbie non sembra entusiasta di vederla.

Evy alza i suoi occhioni su di me «Andiamo, amore?»

«Veramente...»si intromette Abbie «avrei bisogno di parlare con Can in privato, per questioni di...lavoro»

Inarco un sopracciglio sempre più confuso.

«Qualunque cosa sia, sono sicuro che potremo aspettare lunedì» le dico con tono serio.

Lei distende lentamente le labbra in un sorriso malizioso «O, ma certo, capisco.» sbatte le palpebre mentre guarda verso Evy «Ci penseremo lunedì con più calma. Quando saremo soli!»

Non mi sfugge il suo tono provocatorio e nemmeno a Evy che si irrigidisce e aumenta la presa sulla mia mano. Gliela stringo a mia volta per rassicurarla.
Abbie fissa intenta Evelyn, come se fosse in attesa di una sua reazione.
"Non sa che in guaio si sta andando a cacciare"
Meglio intervenire prima che rovini l'umore di Evy che a momenti potrebbe esplodere.

«Amore...» abbasso gli occhi nei suoi, «potresti aspettarmi fuori? Arrivo subito»

Evelyn testardamente sembra non voglia ascoltarmi. La supplico con gli occhi. Fa un sospiro pesante e, senza nemmeno guardare Abbie, gira su sé stessa e va verso l'uscita.
Mi concentro su Abbie che ha in faccia un'espressione fin troppo soddisfatta.
"Non so se questa sua euforia è dovuta all'alcol, ma la devo rimettere al suo posto"

«Che intenzioni hai?» domando, con tono piatto.

Il suo sorriso non si spegne e scuote la testa come se non capisse. Porta indietro i capelli per esporre l'orecchio. «Come...?» urla per farsi sentire tra la musica.

Gonfio il petto spazientito, «È la seconda volta che lo fai, e non mi sta bene!»

«Che Cosa? Di che parli?» mi guarda con innocenza.

«Perché hai detto così davanti a Evelyn?» Alzo la voce per essere sicuro che mi senta. «come per... farle capire qualcosa di diverso»

Il suo sorriso si spegne e le sue guance si infiammano «Mi dispiace Can, non volevo di certo offenderla, speravo solo di poter bere qualcosa con un amico...»

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora