Parte 27: Le strade del destino

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Rientro a casa in anticipo. Faccio una doccia e mi rivesto velocemente. Can mi ha scritto che avrebbe fatto il possibile per arrivare prima di lei, ed è il solo motivo che per ora non entro nel panico. Con lui al mio fianco posso affrontare ogni cosa.
Improvviso un aperitivo, non sapendo per quanto intenda fermarsi.
Suonano alla porta. Il cuore mi rimbalza nel petto, ma dall'orario non può non essere che Can.
Apro la porta e fisso a bocca aperta Robert.

«Nonno!» mi sforzo di mantenere un tono calmo. «Come mai sei qui?»

Lui mi sorride accentuando le sue rughe, «Sapevo che te ne saresti dimenticata. Dobbiamo andare a prendere il regalo per tua madre»

Lo guardo confusa.

«Ricordi che tra qualche settimana farà il compleanno, vero?»

"Maledizione! Robert ci tiene particolarmente al suo compleanno, e si muove sempre d'anticipo per trovare il regalo perfetto per lei"

Lo guardo mortificata «Scusami, nonno. Mi sono proprio dimenticata. Ma abbiamo ancora tempo. Prometto che...»

Mi blocco, vedendo la macchina lussuosa percorrere il vialetto. Robert, incuriosito dalla mia reazione, si gira.

Fa un fischio di approvazione vedendo la Maserati blu scuro. «Chi è?» chiede, spostandosi per vedere meglio.

Sono pietrificata. "E ora come gliela presento?"

L'auto si ferma proprio davanti all'ingresso. Matt scende dalla parte del guidatore e fa il giro per aprire lo sportello posteriore. Offre il suo braccio come sostegno.
La mano di Briony spunta dall'auto e si aggrappa al braccio. Piega la testa di lato quando vede che sono in compagnia. Intanto, anche la macchina di Can percorre il vialetto.

"Alla buon'ora"

Briony, indossa un cappotto di cashmere color cammello, con i profili e i polsini in pelliccia, che sembra più pesante di lei, sale i primi gradini e la sua espressione si fa sempre più attenta mentre guarda Robert. Sento nonno mormorare qualcosa tra i denti e indietreggia di un passo. L'espressione di lei si fa sempre più incredula man mano che si avvicina. Sono a due metri di distanza e Briony, che ha sempre gli occhi incollati su Robert, si ferma e spalanca gli occhi scioccata. I loro sguardi mi fanno sentire profondamente a disagio.

"Forse è meglio passare alle presentazioni"

«Nonno, ti presento...»

«Briony!» dice lui, come se avesse appena visto un fantasma.

Lo guardo sconvolta. "Che? La conosce?"

«Robert!» risponde lei, ancora più stranita.

Intanto Can, che è salito sul portico, sposta lo sguardo tra i due spiazzato quanto me. «Vi conoscete?» chiede.

«Noi...» prova a parlare Robert, ma è troppo turbato per proseguire.

«Che storia è questa?» Briony mi rivolge uno sguardo gelido, «Perché l'hai chiamato nonno?» poi si porta le mani alla bocca, «Vuoi dire che lui... è il padre di Charlie?»

«No. No!» mi affretto a dire, «È il nonno di Can, ma lo considero anche il mio, visto che lo conosco da quando sono nata»

«Da quando sei... nata?!» poi serra le labbra in una linea dura, «Matt, portami subito via di qui!»

L'uomo fa per girarsi, ma lo blocco. «Aspettate. Che succede! Come fate a conoscervi?»

Robert si passa la mano sul viso e fa un sospiro pesante, «Loro non sanno che noi ci conosciamo».

«Cosa?» chiediamo all'unisono io e Can.

Robert mi rivolge un sorriso di scuse «Conosco Briony da prima che nascesse tua madre».

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora