Io voglio te, Tu vuoi me?

Parte 18: Ho bisogno di sapere

Tre giorni dopo salutiamo gli amici di Can che ora considero anche miei. Ci siamo divertiti tantissimo, e gli abbiamo invitati di ritornare insieme alle loro famiglie appena avranno le vacanze estive. Oggi mi sento molto meglio e, ignorando le proteste di Can che insiste che io rimanga a casa, torno al lavoro. Ogni volta che sono costretta a letto, ritornare a lavorare è come prendere una boccata d'aria fresca. Non mi fermo per tutta la giornata per cercare di riprendere il passo con le cose che avevo lasciato in sospeso. Il pomeriggio vado a trovare una cara amica, Rosie, nel suo ranch a Killend, che vuole chiedermi un parere su un cavallo che sembra stia perendo la vista. Più che un ranch è un centro di riabilitazione per animali che hanno avuto un trauma o una storia disagiata.

Finisco la visita.
«Sì, purtroppo è come pensavi. Ha un'infiammazione dell'uvea. Gli darò un antidolorifico da somministrargli ogni otto ore, e un collirio per trattare l'infiammazione da mettere sei volte al giorno per le prossime tre settimane.» guardo Rosie che ha le lacrime agli occhi. «Non ti preoccupare, non è nello stadio avanzato. Ci sono buone probabilità che guarisca. Sei stata brava a riconoscere i sintomi.» chiudo la porta del box. «Deve stare nel buio completo, non deve vedere nessuna fonte di luce. Se lo vuoi far uscire, solo di notte... è importante»

«Starò attenta, avviserò subito Ralph.» guarda verso il ragazzo che è al tondino e sta facendo lavorare un puledro per insegnarli il cambio di direzione.

«Magari puoi chiedere a lui di accompagnarti a fare la passeggiata notturna.» le faccio l'occhiolino

Rosie sospira sognante. «Credo che devo smetterla di sperare. Mi vede solo come un'amica.»

«Ma che dici! Vi ho visto insieme al the swimill, ed eravate affiatati e non parlo di amicizia» le do una gomitata sul braccio.

Lei storce la bocca, «Già, allora perché non fa la prima mossa?»

«Se aspetti gli uomini, stai fresca! Poi lui è un ragazzo molto timido, ha bisogno di essere incoraggiato.»

Ralph si gira verso di noi e ci saluta sollevando il cappello, poi la sua attenzione si sposta verso la ragazza che si avvicina a lui.
Il sorriso mio e della mia amica si spegne.

"Lorraine"

«Lei di certo non perde tempo...» dice tristemente, «Le sta sempre attaccata.»

«E Ralph, ti sembra interessato?»

Si stringe nelle spalle, «Non ne ho idea.»

Sbuffo spazientita. Ho chiesto il favore a Rosie di prendere a lavorare Lorraine, dato che le veniva difficile stare nel posto in cui ha avuto l'incidente che le ha causato la perdita del bambino, ma non voglio che la mia amica soffra per questo. Anche lei conosce Lorraine e sa quanto possa essere fastidiosa e disonesta solo per arrivare al suo obbiettivo.

«Rosie, il consiglio che posso darti è di tenere gli occhi spalancati.»

«Sì, lo so. L'ho assunta perché so che è brava e dopo quello che ha passato...»

La guardo increspando la fronte, «Non devi farlo solo per compassione, è brava sì, ma è anche scorretta e non voglio che un mio problema faccia stare male a te.»

«Tranquilla, per ora non ha fatto nulla di grave, a parte flirtare con tutti, ma non sarebbe Lorraine se non lo facesse, giusto?» fa una risatina isterica.

Lorraine saluta Ralph e viene con aria raggiante verso di noi, che ricambiamo con un sorriso forzato il suo saluto. Ha fatto crescere i capelli e li ha tinti di un rosso acceso.

«Ciao, ragazze. Evy, è da tanto che non ci vediamo.» mi squadra attentamente, «Stai bene? Hai una faccia!»

"Sempre simpatica!" «Ho avuto l'influenza, mi devo riprendere.» "Sono così orrenda?" «Quasi non ti riconoscevo con i capelli rossi.»