Parte 26: Segreti di Famiglia

2.3K 163 12
                                    

Dopo il dolce, ci spostiamo al bar dell'hotel. Lory e Alex sono i primi ad arrivare. Mio fratello, infuriato per l'interruzione, della loro serata, ma rimane scioccato quando scopre il motivo. Diversamente da me, non è curioso di sapere perché lei sia qui e la osserva in silenzio da lontano, mentre Lory prova a conversare.

Tory e Mike arrivano poco dopo. Dobbiamo spiegare tutto daccapo a Mike, che si arrabbia con noi per non averlo informato prima. Tuttavia, lui sembra affascinato da Briony, forse perché non conosce ancora tutta la storia.

Simon e Mariel ci avvisano che stanno parcheggiando, così io, Can e Alex li aspettiamo all'ingresso. Devono sapere tutto prima delle presentazioni ufficiali. Racconto loro di Boston, della discussione in albergo e delle lettere di mamma.

«Di che cavolo stai parlando? Nostra nonna?» Simon mi guarda con occhi spalancati.

«Proprio così!» annuisco.

Simon si affaccia al bar e osserva la donna. Quando si volta verso di noi, ha un'aria perplessa.

«Mi sembra assurdo!» esclama.

Mi stringo nelle spalle. «È quello che ho detto io, ma ormai è qui!»

Simon entra nella zona bar e le porge la mano per presentarsi. Noto che negli occhi di Briony, per un istante, si perde la loro solita sicurezza mentre stringe la mano del nipote maggiore. Noi fratelli ci posizioniamo alla sua destra, affidandoci completamente alla sua saggezza.

Lui e Briony si fissano per un lungo minuto. Simon ha un'espressione indecifrabile, mentre Briony tenta di mantenere la calma. Poi, mio fratello maggiore inclina la testa di lato, pensieroso.

«Io mi ricordo di quella volta che mia madre è venuta da lei!» esclama Simon.

Lei abbassa gli occhi, comprendendo a cosa si riferisce. «Mi spiace, ma avevo le mie ragioni.»

Simon si porta le mani dietro la schiena e fissa dritto davanti a sé come se scrutasse l'orizzonte. «Le sue ragioni!» ripete lentamente. «Allora potrà capire le mie e quelle dei miei fratelli se le diciamo che non vedrà nostra madre!»

«Cosa?» escamo. «Aspetta Simon, non essere impulsivo!»

«Io...» Simon mi guarda con dolore. «Non ricordo la sua faccia. Anzi, forse la ricordavo con un naso a punta e il mento pronunciato, ma la cattiveria con cui ha respinto mamma, quella non l'ho dimenticata.» Poi si gira di nuovo verso Briony, accigliato. «E non si avvicinerà a lei!»

«Non spetta a lei deciderlo!» risponde Briony, sostenendo il suo sguardo.

Simon si volta verso di noi e alza le sopracciglia in attesa del nostro appoggio.

«Sono d'accordo con Simon!» dice Alex.

«Anche io!» aggiunge Mike.

Faccio un passo avanti. «Io no!»

Simon incrocia le braccia. «La maggioranza ha vinto!» commenta, come se la questione fosse conclusa.

«Non è giusto!» protesto.

«E secondo te cosa bisogna fare?»

«Farle incontrare!» rispondo decisa.

Simon sbuffa e fa un passo indietro. «Farle incontrare? E a che scopo? Per rinfocolare vecchi rancori? Lei ha già causato abbastanza dolore. Non voglio che mamma soffra ancora di più.»

«Diamole modo di spiegare!» insisto.

«Perché prendi le sue parti?» sbotta Simon. «Ha avuto quarant'anni per rimediare, non l'ha mai fatto. Perché proprio adesso?» Punta i suoi occhi infuocati sull'anziana donna. «Perché dovremmo fare qualcosa per lei, per questa persona che è estranea alla nostra famiglia?»

Io voglio te,  Tu vuoi me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora