CecilCorro via per il corridoio e cerco di tenermi dentro i singhiozzi disperati. Sono stata stupida a pensare di poter cambiate qualcosa. Io poi! Che non so niente della vita, che non so neanche fare battere il cuore a qualcuno che amo.
Sento i suoi richiami mentre vado via, ma non mi giro.
Passo davanti al bancone e guardo Rebecca; mi guarda leggermente dispiaciuta.
<Lo sapevi che era tornata, vero?>Sono furiosa e lei non mi aiuta con la sua compostezza.
<Si, ti ho chiamato apposta. Volevo che vedessi la verità con i tuoi occhi. A volte non bastano gli avvertimenti e i consigli>. Che vada al diavolo, lei e i suoi metodi di merda.
La guardo storto per poi andarmene via da quel locale, troppo affollato e troppo doloroso.Se l'avessi saputo non sarei venuta, mi sono persino vestita bene apposta: non mi è servito a niente. <Cecil!> Mi urla dietro, Dre. In questo momento, lo metterei sotto con la macchina.
Raggiungo la macchina e prendo le chiavi dalla borsetta.
<Cel> mi blocco un attimo. Da quando mi chiama così? Con quel nomignolo? Ormai non vale neanche la pena che mi chiami.
È dietro di me, sento il suo respiro affannato.<Ascoltami.. Io>. Mi volto all'istante e lo guardo con odio.
Mi sono rotta, ho fatto di tutto per questo ragazzo: sono andata contro le mie sorelle per lui, quando in realtà mi prendeva in giro, sono rimasta al suo fianco quando aveva bisogno di pensare ad altro. Ma adesso... basta.
Mi guarda con un velo di senso di colpa; cerca di farmi pietà forse?
<Mi dispiace... non volevo baciarla, io...> Mente, mente sempre.<Sei un bugiardo: lo volevi eccome; te l'ho già detto, smettila di trattarmi da stupida, non lo sono>, ribatto, gelida. Mi volto verso la portiera e apro lo sportello. Faccio per entrare, quando all'improvviso mi prende il polso e mi fa girare.
<No, devi ascoltarmi. Ci tengo a te, Cecil, ci tengo davvero>. Mi ripete queste parole, ma alla fine non lo dimostra veramente.
Lo guardo dall'alto verso il basso, per poi chiuderla definitivamente: <Peccato per te allora: d'ora in poi non venire a cercarmi se ti spezza di nuovo il cuore, perché se lei te lo spezza; io te lo frantumo.> Non mi riconosco più, neanche dalla voce.Lo lascio lì, con il volto coperto di dispiacere e me ne vado.
Buona fortuna, Dre. Ne avrai bisogno con lei.
Ho gettato la scialuppa della nave, pronta per cavarmela da sola. Durante il ritorno in macchina non ho fatto altro che ripensare a quei due: la loro immagine è impressa nella mia mente, e non va via.
Ho sbagliato di nuovo; faccio sempre sbagli.
Scuoto la testa e arrivo nel vialetto di casa mia.Scendo e chiudo la macchina con la chiave.
Il mascara è tutto sciolto, e i miei occhi sono tutti neri a causa della matita. Entro in casa con il cuore a pezzi e mentre penso a che giornata di merda ho avuto, all'improvviso, si fa tutto più chiaro. Mi avvicino alla bottiglia di vodka, posta sullo scaffale e la svito. A me... e alla mia vita di merda. Faccio un brindisi e apro il tappo, facendo scorrere la vodka per tutto l'esofago.Mi brucia la gola, è come se avessi degli aghi che mi pizzicano sul collo.
Nonostante il bruciore, continuo a bere e me ne frego di tutto. È bello non pensare a niente, almeno per una volta. Continuo a bere, quando all'improvviso sento dei rumori sulle scale. Mi volto e trovo Danielle confusa – che si stropiccia gli occhi.
<Cecil, che stai facendo?> Domanda, la mia sorella perfetta.Fortunata lei, penso.
Ha un bel ragazzo che la ama e che farebbe di tutto per lei; io invece ho un pugno di mosche, forse neanche quello.
<Bevo, non si... Vede?> Chiedo, singhiozzando. Ho un aspetto orribile probabilmente; ma sapete una cosa? Fanculo, non mi interessa. <Tu non bevi mai, Cecil. Posa la bottiglia. > scuoto la testa e mi allontano dalla cucina,<dove stai andando?> domanda, preoccupata.Tenta di seguirmi, ma io le faccio segno di stare li. <Vado a farmi un giro, dopo torno> singhiozzo ancora, e dopo rido.
<Cecil... cosa? Dove vai, torna indietro!> Mi urla, mentre esco di casa. Cammino sul marciapiede e mi tolgo i tacchi: iniziano a fare male, cazzo.
Mi sto rompendo in mille pezzi, sono come un vaso di vetro: troppo fragile.Cammino per altri sette metri e ad un tratto faccio la discesa, quelle diretta in spiaggia.
Arrivo sulla sabbia e lancio i tacchi a terra con rabbia.
Mi bevo un altro sorso di birra e dopo ne bevo un altro ancora.
Mi sto distruggendo da sola, ed è bello. Mi gira la testa, e mi fa caldo, tanto caldo.
<Sei davvero fuori di testa, tu.> Mi volto verso la voce, e guardo Rebecca – in piedi, di fronte a me.<Fidati, non è il momento>, le dico già arrabbiata. <Pensi che scolarti una bottiglia di vodka possa aiutare? Non ti serve a niente quella.> Ma che ne sa lei? Ci scommetto che si droga per scappare dai problemi, beve per dimenticare e si intossica per non pensare. Non si dovrebbe azzardare a farmi la predica, a me poi! <Zitta, non sei tu quella che ha beccato il ragazzo che gli piace con un' altra.> Sorride divertita e si avvicina a me.
<Lo sapevi che non sarebbe servito a niente stargli accanto.
Aveva e ha in testa a solo lei; tu eri la scorta.> Per quanto faccia male, lei ha ragione. Ci provavo e riprovavo, ma alla fine non ero mai abbastanza, non ero quello che lui cercava.
<C'è un modo, sai? Per spegnere tutto, non è un metodo che dura per sempre ma, potrà servirti per un po'>, dice, sedendosi accanto a me.<Come?> Chiedo seria. Mi guarda imperscrutabile, per poi dire: <le pasticche>. Mi gelo sul posto e la guardo storto,<non mi drogherò per un ragazzo>, l'avverto.
Come diavolo le salta in mente una cosa simile?
È fuori di testa.
<Era solo una proposta la mia>. Scuoto la testa e mi alzo dalla sabbia.<Me ne torno a casa>. Mi asciugo le ultime lacrime e mi pulisco dalla sabbia.
<Stai attenta>. Che carina... Si preoccupa per me! Ma se fino a poco fa mi ha spezzato il cuore.
<Vai al diavolo> La saluto in tono sprezzante e dopo le volto le spalle, andando via.Angolo autrice.
😞😞Cecil..

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Cecil
Literatura FemininaCecil McQueen è l'ultima della tripletta, la gemella minore, quella più sensibile e dolce delle tre. Avendo un cuore grande, è abituata a fare del bene alle persone. Ma in cambio riceve odio o sentimenti non ricambiati. È innamorata di Dre Wright:...