Cecil
Non mi alzo più da questo letto: sono sfinita, il vino di ieri mi ha disintegrata del tutto.
Non sono neanche andata a lezione, perché avevo mal di testa e perché ho vomitato tutta la notte. Insomma, il mio piano non è stato poi così buono...
Danielle non è venuta a svegliarmi, probabilmente sapeva già in che condizioni pietose ero.
Sbuffo e scosto le coperte, facendo uscire un piede fuori.Il mio piede entra in contatto con il pavimento freddo e quasi rabbrividisco, quando starnuto.
Fantastico, ci mancava solo il raffreddore. Non solo il cuore spezzato, ma anche il raffreddore. Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce; riesco a sentire ancora l'odore del vomito sui miei vestiti – che per fortuna ho cambiato ieri.
Mi insapono per bene e dopo mi sciacquo. Esco dalla doccia e quando finisco di asciugarmi anche i capelli, vado a vestirmi.Indosso l'intimo nero e sopra indosso una lunga felpa bianca, mi arriva fino alle ginocchia.
Scendo le scale e mi dirigo in cucina per mettere qualcosa sotto i denti: ho la gola secca.
Mangio un biscotto al cioccolato, preso dalla dispensa, e vado direttamente sul divano.
Non sento niente, a parte il dolore e la sofferenza.
Vedo l'immagine di Dre che scompare dalla mia mente e una lacrima mi cade dagli occhi.Va bene così. Andrò avanti come ho sempre fatto. Sospiro e chiudo gli occhi: ho bisogno di riposare ancora, non mi sento del tutto bene. Mi sdraio sul divano e lascio il biscotto sul tavolino in vetro, non l'ho neanche toccato.
Mi riaddormento in pochi secondi, fino a quando non sento il campanello suonare e svegliarmi di colpo.
Vado ad aprire la porta ancora mezza scossa e quando vedo chi c'è di fronte a me, faccio per richiuderla.<Aspetta!> Esclama, Dre, cercando di non farmi chiudere la porta. <VATTENE!> Gli urlo incazzata, cercando di chiudere la porta bianca.
<Cecil, ti prego...> Non mi interessano affatto le sue scuse, non me ne faccio niente.
All'improvviso la porta si apre e lui l'attraversa, facendomi arrabbiare ancora di più. <Non ti voglio vedere ho detto! Non capisci neanche l'inglese?!> Sembro una pazza probabilmente, ma sono così delusa da lui, che in questo momento lo farei volare con uno schiaffo solo.Retrocedo e lui sussulta alla mia mossa, come se non si aspettasse ciò che ho fatto. <Mi... Odi così tanto?> Chiede con voce intrisa di tristezza e pentimento. Si, ma quale pentimento? Non sa neanche cosa sia il pentimento, altrimenti non avrebbe baciato a Lillian. <Si>, rispondo diretta.
Fa un sorrisetto stanco e abbassa la testa. <Mi dispiace tanto Cecil... Non te lo meritavi e io ti ho fatto soffrire, di nuovo.> Ormai questo è il suo nuovo sport: farmi soffrire.<Hai finito?> dico, senza guardarlo più.
Il muro è molto più interessante di lui in questo momento.
<Non merito il tuo perdono, ma sono egoista perciò vorrei che tutto tornasse come prima...> Come diavolo si permette? Con quale coraggio mi chiede una cosa simile? Quando sa che provo sei sentimenti per lui!
Lo guardo con disprezzo, un disprezzo reale e ostinato. <Vai. Fuori. Da. Casa. Mia> dico ogni parola con enfasi, per fargli capire meglio il concetto.Non dice niente, ma sa di aver fatto l'ennesima cazzata. Sta per aprire la porta per andarsene quando dice: < spero in un tuo perdono, sul serio. Ci tengo a te, tanto.> Scuoto la testa: non voglio più sentirlo parlare e sparare cazzate, ne ha dette già troppe a me. <Ciao, Dre. > Lo spingo fuori e dopo chiudo la porta, tenendo un peso nel petto non indifferente.
Ho bisogno di staccare la spina. Sento troppo dolore, cazzo.
Mi dirigo di nuovo verso la cucina e apro la dispensa con gli alcolici. Estraggo due birre e le apro con il cavatappi, per ora due andranno bene. Sto finendo in un tunnel troppo buio per trovare la luce, ma per adesso l'idea di non vedere la luce non mi dispiace affatto.
Bevo un sorso di birra, poi un altro, dopo un altro ancora e ad un tratto finisco la bottiglia, senza neanche accorgermene.Apro l'altra e mentre sto per bere, il telefono squilla; rovinando i miei piani di 'intossicazione'. Leggo il nome ed è Rebecca, ma non ho bisogno di lei al momento, o forse si?
Non sarebbe male l'idea di un'uscita tra alcolizzate.
Rispondo subito: <finalmente mi rispondi! Pensavo che l'alcol ti avesse prosciugata la mente>. Lancia una battuta, per nulla divertente.<Lo sta facendo, fidati.> Mi scolo un altro sorso e dopo sbatto la bottiglia sul bancone.
<Senti, forse non dovresti bere così tanto. So che non dovrei farti io la predica, ma... Ci sono passata e> chiudo la chiamata e riprendo a bere la birra – che brucia nelle mie tonsille.
Fanculo lei è i suoi consigli, fanculo Dre, fanculo tutto e tutti.Ritorno ad occuparmi della mia fedele amica: la bottiglia.
Me la scolo in pochi minuti e ben presto sento dolore alla tempia; devo aver bevuto troppo in fretta. <Cristo... che dolore!> Urlo per sovrastare i rumori che sento. Dovevano mettersi ora a fare lavori? Certo che chi li capisce è bravo.
Barcollo fino al divano e mi appoggio: ho troppo mal di testa, non mi sento al meglio adesso.Non mi rendo neanche conto che Danielle è tornata e che è incazzata, come sempre. <Datti una cazzo di regolata, Cecil! Ma che diavolo ti prende? Non sei mai stata un'alcolizzata e adesso ti scoli pure la vodka e le birre!> Urla, urla. Non ha capito che non me ne fotte nulla? Ormai sono partita per l'inferno, e non ci sono autobus di ritorno lì.
<Lillian è tornata> sussurro, con voce glaciale.Resta in silenzio e scuote la testa sconvolta,<non è vero, stai mentendo.> Le faccio segno di guardarmi e lei si butta sul divano accanto a me.
<Come diavolo è possibile? Era in carcere, maledizione!> Esclama, infuriata.
<l'ho vista con Dre, si baciavano appassionatamente>. Ed eccola lì, con quello sguardo di pena sul volto. <Ho chiuso con lui, puoi pure smetterla di compatirmi.>Non dice nulla, però appoggia la testa sulla mia spalla.
<Supereremo anche questa, vedrai>. Lo spero, lo spero proprio.

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Cecil
أدب نسائيCecil McQueen è l'ultima della tripletta, la gemella minore, quella più sensibile e dolce delle tre. Avendo un cuore grande, è abituata a fare del bene alle persone. Ma in cambio riceve odio o sentimenti non ricambiati. È innamorata di Dre Wright:...