Cecil
<Dobbiamo fare qualcosa. Lillian è di nuovo a piede libero, lasciandola così le permettiamo di fregarci ancora>, rivelo, alle mie sorelle. Quella pazza non può scappare sempre da ciò che semina, cioè il caos.
È come se Dio volesse fargliela passare sempre liscia ed è inaccettabile.
<Si, ma come? Lo sai che lei è ricca. Qualunque cosa noi facciamo lei può sempre chiedere aiuto al suo paparino>. Regina non ha tutti i torti.<Papà è fuori questione, non chiederemo aiuto a lui> dice Danielle, guardandoci con un cipiglio. Ci scommetto che sta pensando a qualcosa, ma ho come la sensazione che quel qualcosa ci farà arrabbiare.
Batte una mano sul tavolo e dopo si alza, spostando la sedia.
<Un' idea c'è, ma non piacerà a nessuna delle due>. Ma di che sta parlando? <Quale?> chiedo, a brucia pelo. Sospira, lanciando un' occhiata sia a me che a Regina.<Dre deve cercare di rientrare nelle sue grazie. E inoltre avevo pensato di chiedere aiuto a nostra madre.> Mi scappa una risata sarcastica, tipo quella di Regina ed entrambe la guardiamo come se avesse tre teste. Ma di che si fuma? Mi sa che quella messa in punizione doveva essere lei non io. <Danielle, questa è la cazzata più grossa che tu abbia mai sparato. Ma stai bene? Hai la febbre?> le domanda Regina, alzando un sopracciglio.
La maggiore sospira rassegnata e inizia a gesticolare come un marinaio. <Non abbiamo scelta. Dovete mettere da parte i vostri problemi, per una cavolo di volta>, ci sta rimproverando, sul serio? Mi alzo dalla sedia e la fulmino con lo sguardo.
Certo dobbiamo essere sempre noi a mettere i nostri problemi da parte, ma perché proprio noi? Questo è essere egoisti.
<Se ti ricordi bene, cosa che non mi sembra probabile. Lillian era innamorata di Sebastian, perché non metti in gioco lui piuttosto che Dre? Razza di egoista>. Non mi contengo più: mia sorella è troppo abituata ad avere sempre la ragione, ma per una volta non l'avrà.Strabuzza gli occhi e stride i denti guardandomi malissimo. <Non metterò a rischio Sebastian: lui è il mio ragazzo, Dre invece non è il tuo. Non avete una relazione. Mi sembra pure assurdo che tu me lo chieda>, ribatte, scocciata e furiosa. Ah, ho capito. Quindi solo perché non so fidanzata, questo è un pretesto per ficcare nei casini il ragazzo che amo. Bene, complimenti Danielle.
Mi allontano da lei, come se fossi scottata dalle sue parole e Regina si alza dalla sedia. <Danielle, ti ricordo come al solito. Che noi siamo adulte, non è più il momento di farci da madre. Dacci un cazzo di taglio a questa storia. Non chiederò aiuto a nostra madre, anche se abbiamo parlato non vuol dire che ho dimenticato quello che è successo. Non tutti sono capaci di andare avanti come te>. Per una volta mi ritrovo d'accordo con Regina.
Danielle resta ammutolita, ma dentro probabilmente sta ribollendo di rabbia.
Non riuscirà mai a capire quando è il momento di smetterla: avrà sempre questa protezione ossessiva verso di noi.
<Regina vengo con te, aspetta che mi metto le scarpe>, richiamo a mia sorella che sta per uscire.
Si ferma davanti alla porta e io corro sopra per mettermi le scarpe. Scendo di nuovo e dopo usciamo da casa.Mia sorella resta in silenzio, mentre camminiamo sul marciapiede. <Sono stanca di questa situazione, Regina. Non sono più una bambina> le confido, cercando di rimanere più calma possibile.
Guardo i miei stivali che calpestano l'asfalto e dopo rivolgo l'attenzione verso Regina.
<Lo so. Vedi il problema più grande di Danielle è che vuole sempre proteggerci, il ché non è un male di per sé, ma a volte diventa talmente opprimente da sembrare una madre. Si è presa una grande responsabilità che non le spettava e adesso è così.>
Me lo ricordo bene.Quando eravamo piccole lei era sempre quella più adulta, forse più matura. Non si è mai goduta a pieno l'adolescenza forse; la responsabilità di noi due gravava sulle sue spalle. Nostro padre non ha mai preteso niente da lei, niente di niente. Ma credo che la sua sia un azione naturale. Le viene spontaneo proteggerci.
<Ci vorrà un bel po' di tempo prima che ci lasci andare. Adesso che sono fidanzata con Jordan ha un po' mollato la presa, ma alla fine cercherà sempre di mettere il suo zampino>, ridacchia divertita, e io annuisco con un sorriso.<A proposito di Jordan, lascia che lo chiamo. È con Dre mi pare>. Se non è con Jordan mi incazzo, anche se tecnicamente non dovrei. Ci sediamo su un muretto e mia sorella avvia la videochiamata. Dopo qualche squillo, si avvia la fotocamera che ci rivela Jordan con un asciugamano al collo che sorride a Regina, <ciao piccola. Che combini?> le chiede, bevendo un po' d'acqua dalla bottiglia.
Credo che siano in palestra, a giudicare dal suo petto nudo e dal luogo in cui è.<Niente, una passeggiata. Avete finito di allenarvi?> Chiede, mia sorella con un sorriso.
<Si, adesso Dre è sotto la doccia: Era un po' sudato.> Al pensiero di Dre sotto la doccia, nudo, il mio cuore scalpita. Divento tutta rossa e distolgo lo sguardo dal telefono. Regina mi guarda divertita e io le do uno schiaffo sul braccio, <smettila, scema> l'avverto, tutta imbarazzata.
<Che mangiamo stasera?> le chiede Jordan.Vorrei avere anche io questo rapporto come il loro. Certo, non mi auguro di soffrire come Regina però. So che il loro rapporto iniziale non era partito nel migliore dei modi: litigavano spesso, urlavano e poi finivano per fare pace. Il loro era un loop infernale che si ripeteva all'infinito. Ma adesso sono felici, perciò meglio per loro.
<Avevo pensato di fare le lasagne>, risponde sovrappensiero, mia sorella.
Non appena Jordan sente la parola 'lasagne', si mette a fischiare come un idiota.
<Si, cazzo. Si>, mugugna, contento.Regina lo guarda come un ebete e io la spingo leggermente dal braccio. <Che c'è?> Chiede, confusa. Le faccio l'occhiolino e lei mi guarda male, <funziona solo con me>, ribatte, piccata.
Continuano a chiacchierare indiscussi e quando vedo Dre di profilo, senza maglietta, me lo mangio con lo sguardo.
<Ehi, Dre. Saluta>. Gli passa il telefono Jo e non appena ci vede alza la mano imbarazzato.Che carino...
<Che fate?> Ci chiede, sedendosi da qualche parte. <Siamo in giro> rispondo, sperando di attirare la sua attenzione. <Dove?>Domanda, con tono sospettoso.
<In uno strip club, ma non vedi che siamo all'aperto?>.
Mi do una manata in fronte per la risposta di Regina e lui la trucida con lo sguardo.
<Sei una... > Regina chiude la chiamata e dopo mi sorride.
<Fantastica ragazza. Stava per dire quello> mi rassicura con la faccia di una bambina.Scoppiamo a ridere, per poi alzarci e tornare a casa.
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Cecil
ChickLitCecil McQueen è l'ultima della tripletta, la gemella minore, quella più sensibile e dolce delle tre. Avendo un cuore grande, è abituata a fare del bene alle persone. Ma in cambio riceve odio o sentimenti non ricambiati. È innamorata di Dre Wright:...