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Cecil

Stiamo facendo di tutto per irritare Lillian: abbiamo mangiato a tradimento, scherzato con gli ospiti rubandole la scena e inoltre Regina si è seduta sulla sua poltrona, posta al centro delle scale. Neanche fosse una regina!
<Si, ma di solito mio padre fuma i sigari>, chiacchiera un po' Danielle, con il signore in smoking.
Stanno parlando di sigarette e fumo, sul serio?

Lillian ci guarda con astio e odio; tra un po' le verrà una crisi ne sono sicura.Sorrido di nascosto e continuo a bere il mio drink nel bicchiere. È tutto troppo divertente.
Mi alzo dalla sedia e vado verso il buffet: ho visto delle fragole niente male prima.
Ne prendo una dal piattino e la porto alle mie labbra, guardando Dre che chiacchiera con un ragazzo voltato si spalle.

I suoi occhi si possano su di me, portandomi a sentire un lampo di malizia e sfida.
Se vuole giocare, io sono pronta.
<A qualunque gioco tu e le tue sorelle stiate giocando, ricordati con chi avete a che fare>, marca Lillian, accanto a me.
Volgo il mio sguardo verso di lei e le dedico un sorrisetto maligno.
<Ti trovi in difficoltà?>. Sto marcando un po' la mano, lo ammetto. Mi piace provocarla.

All'improvviso sento un fischio dietro di me, un fischio d'approvazione.
Mi volto, squadrando con impossibilità la figura di Rebecca.
Era stata invitata anche lei? Ma non erano in brutti rapporti?
Ha i capelli sciolti e porta un vestito nero attillato e lungo.
<Anche i cuccioli crescono... Interessante>, commenta, con orgoglio. Sono cambiata dall'inizio, è vero.
Non sono più la bambina innocente e buona di un tempo.

Forse è stata la presenza di Rebecca a cambiarmi, o forse la sofferenza; ci sono molti motivi nella mia vita per cambiare.
<Che ci fai qui?> Le chiedo, andando dritta al punto.
<L'ho invitata io, è mia cugina. Non lo sapevi?>. Lillian si avvicina a lei, mettendo le mani sulle sue spalle e sorridendo diabolica. <Lo sapevo già, non mi riveli nulla di nuovo>. Alle mie parole, Lillian sbuffa e si stacca da Rebecca che la guarda disgustata.

Almeno non ha mentito sul fatto che la odiasse.
Lillian scompare della nostra vista, perché è troppo impegnata a rimproverare Regina per essersi seduta sul suo 'trono'.
<Mi hai evitata, e adesso mi ignori pure>, parla con una punta di rabbia, Rebecca.
Noi due non eravamo amiche, non lo siamo mai state.
<La tua presenza non mi fa bene>, le spiego, evitando il suo sguardo.

Scoppia in una risata sarcastica per poi fare dei passi verso di me, muovendosi come una serpe, proprio come la cugina.
Riesco a vedere la loro somiglianza, finalmente.
<Stai dando la colpa a me dei tuoi comportamenti? Ora è facile incolparmi, ma prima non ci pensavi due volte a scolarti la vodka e a bere insieme a me>, sputa fuori, acida.
Sta dando troppo peso a questa conversazione, quando per me non conta più niente ormai.

Sto per risponderle, quando all'improvviso compare Dre al suo fianco.
<Vattene via, Rebecca. Non ti vogliamo>. Non lo sapeva neanche lui che fosse invitata?
Qualcosa qui non mi quadra.
<Perché sto importunando qualcuno? A me non sembra>, ribatte piccata.
Se lei odia Lillian perché è alla sua festa? <Non odiavi tua cugina?> Le domando, con interesse.

Annuisce e dopo prende un bicchiere di Champagne, portandoselo alle labbra.
<Lei non lo sa, e non deve saperlo>, commenta sadica, un minuto prima di bere il suo drink. Che diavolo sta dicendo?
Cosa stai nascondendo Rebecca?.
<Fai buon viso a cattivo gioco, perché?> Le chiede Dre, avvicinandosi a me.
Fa un sorrisetto laterale per poi allontanarsi, senza darci una risposta. <Non dovresti stare qui con me, Dre. Lillian potrebbe vederci>, gracchio, a bassa voce.

Si mette dietro di me e mi tira dalla mano per seguirlo verso il corridoio.
<Dove andiamo?> Gli chiedo, cercando di stare al suo passo con i tacchi.
<In un posto in cui possiamo limonare in pace>, commenta, spiazzandomi del tutto.
Hai capito a Dre!
Cos'è gli è scattato l'ormone?
Troviamo una porta e lui la apre senza pensarci due volte.
Una volta dentro e aver chiuso la porta, lui mi spinge contro essa è si butta a capofitto sulle mie labbra, baciandomi con trasporto e ardore.

Mi è mancato questo sapore, il sapore delle sue labbra morbide e succose.
Sorrido sulle sue labbra e mugugno quando stuzzica la mia lingua con la sua.
<Non riuscivo più a trattenermi> geme, mordendomi il labbro inferiore.
<Ah si...?> Domando, con voce persa. Lascio che mi prenda in braccio, e faccio avvinghiare le mie cosce ai suoi fianchi, continuando a baciare le sue labbra morbide.

<Non dovremmo... > Pronuncio, con voce poco convinta.
Se qualcuno ci beccasse saremmo fregati, sarebbe ancora peggio se quel 'qualcuno' fosse Lillian. Mi sbatte contro l'altro muro, facendo appoggiare la mia schiena di colpo.
Gli tiro i capelli, grugnendo e ansimando insieme a lui, persa in questo nostro momento magico, di pura passione.
Ci stacchiamo all'improvviso, non riuscendo più a respirare per i troppi baci dati.

<Cazzo, devo imparare a controllarmi. Ma non è facile quando indossi questo>. Indica il mio vestito come se fosse qualcosa di pericoloso e incriminante, per poi mettermi con i piedi per terra. Mi aggiusto la scollatura e a lui cade l'occhio lì. Pervertito. <La prossima volta vieni in pigiama>, decanta, passandosi una mano fra i capelli sparati in aria. Le mie mani hanno lavorato molto per farglieli così.
<Esagerato, guarda che non indosso nulla di così scollato o corto. Anzi, sto indossando un vestito semplice e raffinato>, commento, portandomi una ciocca dietro l'orecchio.

Mi imita facendo delle smorfie e io lo colpisco alla spalla, facendolo ridacchiare.
Non voglio ritornare di là, sto troppo bene qui con lui.
I suoi occhi verdi si posano sui miei, permettendo al mio cervello di dimenticare ogni cosa futile, persino Lillian.
Le sue braccia circondano i miei fianchi, attirandomi al suo petto per coccolarmi.
<Quando tutto questo sarà finito... Voglio parlarti Cecil, ma lo voglio fare veramente>, confessa, in tono serio e sentimentale.

Spero che voglia stare con me, e magari farsi avanti.
Voglio una relazione con lui, lo voglio più di ogni altra cosa.
Se riuscissi ad averlo solo e soltanto per me, sarei la donna più felice del mondo.

CecilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora