Cecil

25

Dre

Non mi sta bene, non voglio che Mason stia vicino a Cecil: so che lui ci provava con lei tempo fa' e non voglio che ricapiti di nuovo.
Deve essere chiaro a tutti che lei ormai è impegnata; anche se in realtà non lo è del tutto, non ancora almeno.
Sono tremendamente geloso, non ha senso negarlo come fanno gli altri: mi rode il culo che quello ci provi con lei, a caso.
<Smettila di imbruttirmi con lo sguardo, Dre. Non te la tocco a Cecil> mi ripete, Mason, mentre guida la macchina.

<Non prendermi per il culo. Ti ho visto prima, mentre le stringevi la mano>, dico, risultando anche un po' paranoico. Non mi sopporto neanche ad ascoltarmi.
Mason scoppia a ridere, scuotendo la testa. <Ah, si? E cosa ho fatto? Le ho stretto troppo le dita forse? Sei un po' esagerato> mi rammenta, facendomi stringere i pugni.
Lo so che sono paranoico, cazzo. Non mi deve rompere i coglioni.

<Taci e guida>, gli intimo, indicando la strada davanti.
Jordan è rimasto dietro insieme a questo Matt, un ragazzo dai capelli biondo cenere e dall'anellino al naso che ci fissa come se fossimo idioti.
<Voi siete proprio scemi, cazzo. Mason ma questi sono delle pappette per cani, non farebbero del male ad una mosca> ci sfotte, con sguardo ironico.
Ma chi cazzo è questo soggetto? Che tornasse da dove è venuto.

<Solo perché non siamo stati in carcere non vuol dire che non sappiamo alzare le mani, imbecille>, ribatte, Jordan, facendogli un sorrisetto finto. Sante parole, Jordan.
Quei due continuano a battibeccare per tutto il viaggio, provocandomi un mal di testa fastidioso.
<Sei serio con Cecil?> Se ne esce così, all'improvviso Mason.
Perché lo vuole sapere?
Lo sapevo che la voleva.

<Certo che lo sono, e tu invece? Perché lei ti piace?>. Alle mie domande, lui fa una smorfia, una di quelle sofferenti e arrese.
<Non lo so... È iniziato tutto quando l'ho vista la prima volta: scendeva le scale con i capelli totalmente spettinati e un pigiamino corto che metteva in mostra le sue gambe. Ma la cosa che mi ha stranito è che io l'ho guardata solo in viso.> Sentire di come lui ha iniziato a provare qualcosa per lei fa male, soprattutto sapere di essermi perso così tanto da vivere con lei.

<Allora avevo ragione, lei ti piace...> Emetto un sospiro sostenuto, voltandomi verso il finestrino per non guardarlo più in faccia; non ne sono in grado ora. <Si, ma non interferiró tra di voi>, dice, trasmettendomi un po' di tranquillità.
È un gesto nobile il suo, molto ragazzi non ci avrebbero pensato due volte a portarmela via.
<Perché? Cioè non fraintendere, mi fa comodo sapere che non mi romperai i coglioni, ma non capisco...> Chiedo, leggermente frastornato.

Mason volta lo sguardo verso me, facendo un espressione da: 'mi prendi in giro?'. <Non ho speranze: lei guarda solo te>. La sua ammissione mi fa rasserenare e sentire fiero, fiero della ragazza che mi piace.
Sapere di essere l'unico per lei è... Fantastico.
Mi spunta un sorriso sulle labbra, un sorriso indelebile e difficile da cancellare.
Qualche minuto dopo, arriviamo finalmente di fronte al Bed and Brackfast, nel quale soggiorna questo tipo.

<Sei pronto per conoscere l'ex della tua ragazza?> Gli chiede Jordan a Matt, con un tono divertito. Matt lo guarda arrabbiato, per poi sbuffare seccato. <Stai zitto e scendi> gli intima, aprendo lo sportello dietro. Ok, è arrivato il momento di entrare in scena.
Usciamo tutti dalla macchina e dopo saliamo le scale che danno alle camere.
In base alle informazioni raccolte da Rebecca, la sua stanza dovrebbe essere la 106.

Camminiamo nel lungo corridoio blu, e poi bussiamo alla camera in questione, aspettando che questo 'Francis' ci apra la porta.
Dopo qualche secondo, la porta si apre, rivelando il presunto 'ex'.
Un giovane ragazzo dai capelli ricci e da un completo blu scuro, dal portamento raffinato.
<E voi chi siete?> Domanda, confuso. Matt si frappone tra me e lui, per poi spingerlo dentro l'appartamento. Qualcosa mi dice che qua finisce male.

<Chi diavolo siete? Cosa volete da me!?> Esclama, iracondo, arretrando verso la poltrona al centro dell'appartamento.
Chiudo la porta dietro di me, e dopo avanzo verso Francis, insieme agli altri.
<Il punto non è cosa noi vogliamo da te, ma cosa puoi darci>, ribatte Matt, guardandolo con uno sguardo minaccioso.
Ma lo vuole ammazzare?
Mi sa che la gelosia è contagiosa.

<Di cosa parli?> Domanda, impaurito. Lui, sembra una pappa molla.
<Ti rinfresco la memoria, avvocato dei miei stivali. Hai presente la tua ex? Rebecca? Nonché anche la mia fidanzata?
Bene, se aiuti sua cugina Lillian nel processo, oggi le prenderai da tutti noi. A te la scelta>, gli intima, Matt, scricchiolando le nocche. L'avvocato sembra terrorizzato da quello che potremmo fargli, lo si capisce dai suoi occhi.

<Lillian? Perché non la lasciate stare? Lei è una brava ragazza, non merita il carcere>, sputa fuori, inviperito.
Oh no, non ditemi che questo idiota crede che lei lo ami?
Quella ragazza non sa amare nessuno, se non sé stessa.
Non amava neanche me.
Mi avvicino a lui, posando le mani serrate sui braccioli della sedia, per poi guardarlo dritto in faccia e sparagli la verità, quella cruda ma reale.

<Non ti ama, non ama nessuno lei. Non è in grado di pensare a qualcun altro che non sia sé stessa. Anche io ero convinto che lei provasse qualcosa per me, ma mi sbagliavo>. Lillian non è la donna di nessuno, neanche di Sebastian lo è stata.
Ha ucciso Charlene per invidia, non perché era innamorata di Seb; le dava fastidio il 'non aver le attenzioni'. <Ti sbagli, non sai un cazzo di noi!> Urla, grugnendo come un isterico.

Non ho bisogno di sapere nulla.
So già che ho ragione.
<Lei non ti vuole! Non voleva neanche me, neanche Sebastian!
Lo sai che lei ha ucciso una ragazza? La stessa che adesso ha a che fare con il processo!?> Alzo la voce, intimandogli di ascoltarmi per bene.
Gli spiego la situazione nei minimi particolari, e a man mano che lo faccio, il suo sguardo si deprime sempre un po' di più.

In un modo o nell'altro ne usciremo fuori, da questo casino.
E che a lui piaccia o meno, lei non lo ama.