44. lasciarmi andare..

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Parole dette con leggerezza..
Sentimenti insignificanti..
Questo continuavo a
Sentire.. le mie urla e
Il suo rifiuto..

Guido senza sosta, con gli occhi offuscati dalle lacrime
Con il cuore in mano..
Con un amore impossibile alle spalle..

Mi fermo davanti a casa di Harry non spendo dove andare in queste condizioni..
Ed è come se mi stesse già aspettando..

"April mi ha detto.." dice stringendomi fra le braccia
"Potevi chiamarmi gli parlavo io.." dice
"Fa ancora così male.. " dico sedendomi sul divano
"Posso solo immaginare.."
"Voleva scusarsi.. ma non era solo quello, l'ho guardato era come se mi rivolesse" dico alzando lo sguardo e guardandolo
"Kim.."
"Lo so, ma ci avrei potuto quasi credere" dico mentre l'ennesima lacrima mi solca il viso e me lo asciuga
Mi porge un bicchiere  di succo e lo prendo

"E se tornasse, che faresti?" Dice bevendo
"E se tornasse.. sarei tanto stupida da dargli il mio cuore.. sai Harry io ci ho creduto, a tutto quello che mi ha detto a tutto quello che abbiamo fatto insieme, per me era vero.. per me lui era vero" dico con voce tremante 
"E pensare che quando ti ho conosciuta eri sempre incline all'odio generale, com'è che ora ha tutta questa fiducia nel amore?" dice
"Cos'ha di così speciale Gydlër?"
"Nulla.. è questo a renderlo così speciale, il nulla e quegli occhi color nocciola"
"Anche i miei lo sono" dice e sorrido dal suo commento
"Sì lo so, ma nei suoi mi ci perdevo senza ragione" dico ripensandolo
"il suo sorriso.. come mi toccava, mi faceva sentire così bene anche se era una finta"
"A che pensi ora? "
"A come faccia tutto così schifo... mi manca Harry.. mi manca ma non posso ammetterlo con lui" dico e mi stringe di nuovo fra le sue braccia
"Non si merita tutto il tuo amore, neanche una briciola"

Harry è riuscito a calmarmi e per fino farmi ridere con le sue battute squallide.. se ci ripenso mi spunta di nuovo il sorrido

Sto ritornando a casa.. la pioggia non cade più così forte come qualche ora fa.. E io non sto più così male
Ormai è tardi è quasi mezzanotte e mezza
Arrivo e le luci sono tutte spente tranne quelle della cucina
Varco la soglia ed è lì come ad aspettarmi

L'angoscia mi assale e mi guardo intorno..

La mia memoria inizia a ripercorrere questa ultima settimana, piena di lividi, mentre sulla mia pelle spunta la pelle d'oca
Sì avvicina, e mi prende di petto strattonandomi da una parte all' altra...
Sbattendomi da muri a muri finché non cado vicino alle scale, per un secondo vedo la figura di mia madre stesa sul divano in salone
La mia mente ricorda questi passaggi a memoria, ma non ho intenzione di lasciarlo fare.. non sta volta..

Mi ha spezzato per anni, si è preso molte notti della mia vita, ho sprecato innumerevoli notti a piangere per il dolore causato da lui..
Reagisco cercando di riprendermi la mia vita cominciando da questo, ma sembra così inutile i suoi colpi sono sempre più forti, più violenti.
Solo ora ripenso che magari quei corsi di judo avrei dovuto finirli davvero..

Mi sento spegnere sotto i suoi colpi, sotto i punti e calci.. non era mai successo, si fermava prima di perdere definitivamente le staffe, ma reagire l'ha fatto solo incazzare di più, ha segnato la mia fine questo atto di ribellione..
"Mamma..." dico colpo dopo colpo con la poca aria che ho nei polmoni
"ti prego Mamma" dico mentre sul mio viso solca una lacrima
"è inutile chiedere aiuto, non ti salverà nessuno"
"Mamma aiutami..." dico con un filo di voce e la sua figura compare sulla soglia del salone
i nostri sguardi si incrociano, ma i suoi occhi sono spenti
"ho mal di testa... Jeremiah muoviti" dice la speranza che riponevo in lei si sgretola...
quella donna sarebbe mia madre... le sue parole mi hanno ferito più che mai e un senso di abbandono mi avvolge
posso considerarmi orfana penso
a portarmi alla realtà sono i calci, sputo sangue, mentre dal naso inizia anche a colarmi,.. perdo i sensi o è quello che pare a me poi solo uno strano ma dolce vuoto..

Jacob

Le lacrime di Evan mi hanno svegliato nel pieno della notte
E come mio solito mi alzo per controllare, di solito Kim lo avrebbe già consolato, ma probabilmente non è tornata, ma quello che vedo davanti non era la scena che mi aspettavo..
Non era un bambino di nove anni piangere per un incubo, piangeva per sua sorella  stesa a terra sanguinante e incosciente.
Scendo le scale di fretta preso dall'angoscia e la controllo
Allontano Evan da lei e provo a sentire se respira, e avrei potuto scommettere il contrario se non lo avessi sentito.
le lacrime di Evan non si fermano svegliando anche tutti gli altri, mi guardo attorno mentre Ethan e le ragazze guardano la scena dal alto
prendo il telefono e chiamo l'ambulanza facendo l'unica cosa sensata del momento.
la sua immagine compare sulla soglia del suo maledetto ufficio e il desiderio di prenderlo a calci come ha fatto con lei è alla stelle, ma mi trattengo.
Phoebe che consola Hannah fra le sue braccia, Ethan invaso dal completo silenzio ed Evan distrutto accanto a Kim.
quando l'ambulanza arriva, la carica sopra chiedendo cosa si successo, ma l'unica realtà era che nessuno lo sapeva, nessuno tranne Kim
Non riesco a mollare lo sguardo su di lei.. come se avessi perso la capacità di parlare per questi istanti

Salgo anch'io e ci dirigiamo al ospedale.
Più la guardo più sembra stare sempre peggio
Non si muove, a fatica respira, con un espressione impassibile sul volto..
E prego davvero per mio padre che stia bene perché potrei fare una strage se non si svegliasse..

Kim

Tutto pare così nero e sfocato
Non riesco a riconoscere le immagini solo alcune voci e sembrano così lontani

Mi sento così stanca vorrei lasciarmi andare, ma le voce di Evan mi trattiene, come se non avessi ancora finito con lui.. come se non potessi proprio abbandonarlo

Apro gli occhi con fatica ed è così buio, cerco di mettere a fuoco anche se con fatica
Evan che dorme appoggiato al mio letto, mentre è Jacob vicino alla
porta come a fare la guardia

Cerco di mettermi seduta, ma non ci riesco
"Kim.." dice Jacob venire verso di me
"Ehi.. dove siamo?"
"Al ospedale eri ridotta una schifo.. ci hai spa-ventati da morire"
"Perché è successo tutto ieri sera no?"
"Sono passati dieci giorni e non davi segni di vita.. se non ti fossi svegliata non so che avrei fatto" dice e gli prendo la mano
"Sono qui ormai"
"Devi denunciarlo.. non puoi andare avanti così, e se la prossima volta non ti svegliavi più? "
"Non posso.. Jacob, non posso davvero" dico sentendomi sempre più stanca
"Perché? Hai perso conoscenza per più di una settimana, i dottori dicevano che era a causa del forte impatto che hai avuto... Kim quanto pensi di poterci proteggere ancora? Hai tre costole rotte, lividi sparsi per tutto il corpo e a stento riesci a muoverti. Non credi di aver fatto abbastanza?" Dice venendomi incontro
"ti ringrazio per averci sempre protetto, ma pensa a te stessa per l'amore di dio"
La vista mi si offusca e la figura di Jacob sembra scomparirmi davanti..
"Sono.. Jacob io-" dico chiudendo gli occhi e lasciandomi scivolare verso il basso

Sento in lontananza i macchinari a cui sono attaccata suonare come se fossero un allarme e gli occhi lucidi di Jacob e il suo panico sono l'unica cosa che ricordo di aver visto

Cos'è tutta questa calma?...
Quand'è che sono stata così in pace? Quand'è stata l'ultima volta che ho provato questo senso di libertà e leggerezza?

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i melt in pain... hatredDove le storie prendono vita. Scoprilo ora