47. "tornerebbe per te"

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Solo il pensiero della
Sua felicità, mi spingeva
A dare l'impossibile per
Non vedere mai il suo sorriso
Spegnersi..

"Dove vuoi andare amore?" Gli chiedo e guarda davanti a sé
"Andiamo al parco?"
"Certo" dico prendendo la strada anche ci porta praticamente davanti
Scendiamo e lui si dirige correndo verso lo scivolo
"Mamma guarda come sono in alto" dice sorridendo
"Sì tesoro ti guardo" dico con gli occhi incollati su di lui.
Scivola lungo il tubo e lo ripete per altre quattro o cinque volte

"Sono così i belli a questa età" dice una donna sedendosi accanto a me
"Sì.." dico
"Il suo qual'é?" Chiedo
"La bambina con i capelli biondi e la maglia rossa"Dice e poco dopo la bambina si dirige verso di noi
"Mamma andiamo a prendere il gelato?"
"Certo" dice la donna alzandosi
"Ciao" dicono prima di andarsene

Ritorno a guardare il parco alla ricerca di Arsel ma nulla mi alzo e inizio a cercarlo
"Arsel!" Inizio a chiamarlo ma non  spunta fuori
"Arsel vieni qui" dico sentendo un senso d'angoscia sempre grande
"Arsel?!" Continuo a ripetere e poco dopo si avvicina con un ragazzo che gli tiene la mano
"Mi hai fatto preoccupare.. dov'eri?" Dico abbassandomi alla sua altezza e prendendogli il viso
"Ero andato in bagno" dice abbassando il capo
"Sì era perso e non riusciva più a tornare indietro" dice il ragazzo
"Sì.. grazie per averlo riportato" dico prendendolo fra le sue mani

"Mamma sei arrabbiata?"
"No ero solo preoccupata, la prossima volta che devi andare in bagno vieni da me ok?" Dico e annuisce
"Quindi sei sua madre?" chiede
"Sì" dico incamminandomi e ci segue
"Non sei un po' giovane?
"Non mi sembrano affari suoi.. grazie per avermi riportato mio figlio e arrivederci" dico allontanandomi
"è solo che ha un viso così simile ad una mia conoscente'' 
"Sì chiamava Kim.. Kim Hateler.. sei tu vero?" Dice e continuo a camminare
"Mamma lo conosci?"
"Andiamocene Arsel"
"Kim non fare finta di niente.."
"Ha sbagliato persona" dico salendo in auto poco dopo

"Mamma va tutto bene?"
"Sì è solo che mamma ha molto da fare, ora andiamo a casa ok?"
"Va bene" dice e non faccio altro che a pensare a quel ragazzo...
come potrei scordare il viso fi chi mi ha fatto soffrire tanto.

Jacob

Ora che Kim se n'è andata è tutto così monotono.. se non per alcuni giorni in cui sembra esserci l'inferno in casa
Mia madre è tornata a farsi come una volta...
Ethan è più distaccato del solito e non sta quasi mai a casa
Hannah e Phoebe beh.. hanno iniziato a prendersi qualche libertà visto l'assenza di autorità
Mio padre beve come non mai, avvolte anche in pieno giorno
E i gemelli e Evan non fanno altro che chiedere quando torna Kim..
Non so che fare..
riconosco solo ora che si faceva un gran culo per tutti noi
Per tenerci tutti insieme anche se non volevamo
Senza di lei ci siamo persi di nuovo

Mi manca la sua presenza... Non immaginavo di dirlo tanto presto
il telefono squilla in attesa della sua risposta

"Pronto?"
"Kim?"
"Ehi Jakey come stai?"
"Cerco di tirare avanti te?"
"Bene, mi cercavi per qualcosa in particolare?"
E vorrei tanto chiederle di tornare ma.. dalla voce sembra star tanto bene
"No nulla e solo che si sente che non ci sei.."
"È successo qualcosa?"
"No"
''gli altri? Stanno bene vero?"
"Sì sì i bambini sono un po' giù"
"Evan. gli hai detto qualcosa?"
"Ha capito che te ne sei andata... Non hai lasciato nulla e sono passate settimane"
"Non potevo fare altrimenti"
"Lo so.."
"Kim puoi venire un attimo?" Dice una voce in sottofondo
"Arrivo" risponde
"Jacob devo andare.. Chiamami per qualsiasi cosa o problema e sono lì in poche ore"
"Ok.. ciao"
"Ciao" dice prima di chiudere

Pensavi che senza di te saremo stati meglio e invece è l'opposto..

Mi siedo sul divano e accanto a me Ethan fa lo stesso
"L'hai chiamata?"chiede e annuisco
"E?"
"Non sono riuscita a dirglielo sembrava tanto in pace" dico e non sembra migliorato affatto
"Va bene.. "
"Ethan"
"Se n'è andata senza avvisare.. senza dire nulla, ha voltato pagina"
"sai che non è fatta così... la conosci Kim"
"che importanza ha? era lei quella che accumulava i sentimenti e il dolore io non credo di poter fare lo stesso, non sono capace a subire..."
Dice alzandosi e salendo le scale
L'occhio nero.. il labbro spaccato
L'ha distrutto ieri sera.. è diventato lui il suo nuovo soggetto ora che se n'è andata Kim siamo tutti vittime di qualcosa, di parole, di azione, di pensieri.
Una sola parola sbagliata può portarci come lui 

Guardo l'orologio e controllo l'ora le sei e un quarto
Mi alzo dal divano e vado a prendere i bambini a karate e a danza
Quando arrivo sono già fuori che mi aspettano
I gemelli non fanno altro che parlare di quello che hanno fatto mentre Evan rimane nel silenzio
"Evan ?"
"Sì.." dice
"Vuoi chiamarla?"
"No, non voglio saperne" dice guardando fuori dalla finestra

Lui è l'unico che soffre così tanto per assenza di Kim, l'unico che fosse seriamente legato a lei.. con lei faceva tutto e ora ha perso la sua vivacità

"Perché se n'è andata?" chiede appena arriviamo a casa
"Non lo so"
"Aveva promesso.. aveva promesso di restare e invece se n'è andata pure lei.. è uguale a mamma e papà" dice con le lacrime ai occhi
"Evan.."
Non so che dire.. come rispondere per tranquillizzarlo
Non ho la minima idea di cosa sia successo prima che se ne andasse
"Kim ti vuole bene"
"non è vero.." dice fra i singhiozzi
"mi manca così tanto..:"
"Tornerà Evan"
"Non illudermi, non tornerà più, sta meglio senza di noi"

È vero..
"per te tornerebbe, lo farebbe ad occhi chiusi"

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Chapter 47

i melt in pain... hatredDove le storie prendono vita. Scoprilo ora