9. Come le stelle

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~Pre storia~
Prima di leggere vi avverto che ho lasciato qui sopra la canzone che leggerete fra poco, in caso non la conosceste ve la lascio qui, è una canzone bellissima, scritta, cantata e registrata uno degli ultimi momenti di vita di Freddie Mercury.
Buon proseguimento...


Ormai sono passati più di 2 mesi dall'inizio della scuola e siamo ai primi di novembre, il mese del mio compleanno. Dopo la scuola mentre sono per strada mi chiama Tania, la mia migliore amica da Bologna, le rispondo subito e sono leggermente preoccupata. Cosa deve dirmi di talmente importante che non può aspettare? Mi chiedo fra me e me.
"Heii Angelikaaa, indovina dove vado il prossimo fine settimana?"
"Oh mio dio!! " le urlo nel telefono, mentre Marco, Lorenzo e Leonardo mi guardano come se fossi una pazza . E lei per risposta lancia uno strillo assordante.
"Si! Veniamo io e Emma" sua sorella "sabato mattina partiamo, andiamo in giro per Milano e poi veniamo da te." mi dice cercando di non urlare, ma è inutile perché il mio urlo di gioia fa partire l'urlo anche a lei, di conseguenza adesso siamo entrambe sorde. Continuiamo a parlare di cosa faremo, dove andremo ecc... finché io non devo pranzare. Mentre mangio scrivo al mio gruppo per informarli che la settimana prossima non ci sono, quindi Alessandro propone di uscire questo sabato, ma né Valentina né Lorenzo ci sono, sono abbastanza sicura che si stiano inventando una scusa per stare fra loro, quindi Alessandro propone di uscire solo noi due, io presa dal panico scrivo a Lorenzo e Valentina in chat, per chiedere consiglio e mi dicono di andare entrambi. Quindi torno sul gruppo e gli rispondo che va bene.
<<Io e Alessandro.
Un appuntamento.
Non è possibile.
Dopo quasi due mesi finalmente usciamo insie... no!
Non è vero, siamo due amici che escono insieme.>>
 E torno in me.
Passano i giorni e io sto facendo il countdown per sabato sera, non so cosa mettermi, come truccarmi, come comportarmi, non ho assolutamente idea, al che invito Valentina e Lorenzo da me venerdì per aiutarmi. Dopo aver mangiato insieme e aver studiato saliamo di sopra per dare un'occhiata ai miei vestiti, mi sento come in un film e sono davvero su di giri. Dopo un pomeriggio del genere l'unica cosa che voglio è dormire, infatti alle dieci sono già a letto.
Mi sveglio e sono carica, <<forse oggi sarà il giorno buono in cui io e Ale diventeremo qualcosa di più, o forse no... e se fosse tutto solo nella mia testa? Come sempre del resto.>> Scaccio il pensiero e mi preparo. Arrivata a scuola Valentina mi guarda con uno sguardo quasi perverso con i suoi occhioni e le labbra leggermente curvate verso destra; poi arriva Lorenzo che mi prende per la mano e mi trascina fuori dalla classe.
"Oggi Alessandro ti chiederà di provare ad essere qualcosa di più che amici!"
"Cosa? Come!? E tu come fai a saperlo?!"
"Me lo ha detto un uccellino... Sei stupida Angel lui è il mio migliore amico adesso! Me lo ha detto lui."
"È?" sono sempre più confusa. Vuole che siamo qualcosa di più che semplici amici?
"Angelika ascoltami bene, sta sera Alessandro ti dirà che gli piaci e ti chiederà di essere qualcosa di più che amici. Quindi tu devi essere calma e dirgli ciò che provi dopo che lo avrà fatto lui. Va bene? Hai capito tutto?"
"Si... ehmm okay. Penso di aver capito. Ma non posso crederci, tu ne sei sicurissimo?"
"Mai stato più sicuro! Tranquilla andrà bene. E chissà magari domani mattina saremo entrambi qui con i nostri rispettivi ragazzo e ragazza."
"Aspetta un attimo!! Mi stai dicendo che finalmente dirai cosa provi a Valentina?"
Lui abbassa lo sguardo con il suo solito fare da ragazzino timido.
"Beh si, penso che sia il momento di fare l'uomo e dirle i miei sentimenti."
"Bravissimo Loree. Questo è il mio uomo!"
"Dai adesso torniamo in classe che sta per suonare."
Dopo la dura giornata di scuola non vedo l'ora di buttarmi sul letto per dormire un po'. E infatti appena finito di pranzare mi cambio e dormo per un oretta, poi mi alzo per farmi la doccia e verso le 5 mi inizio a preparare, nel frattempo mi scrive Alessandro per dirmi di incontrarci alle 7 davanti al cinema, io gli confermo e torno a prepararmi.
Alla fine ho deciso di mettermi qualcosa di carino, ma anche comodo, quindi ho optato per i miei jeans chiari a vita alta preferiti che mi stanno leggermente lunghi e ricadono con la piega sulla scarpa, una maglia grigia a maniche lunghe leggermente scollata per me, e una giacca nera con il corpetto di pelle e le braccia di cotono normale. Mi metto orologio, collane e bracciali porta fortuna, per poi truccarmi un po', ma non troppo perché non amo esagerare.
Sono pronta, mi metto cappotto e sciarpa ed esco, mio padre mi accompagna e appena scendo lo vedo, Alessandro è lì che aspetta con un fiore in mano.
"Che carino." dico fra me e me. È adorabile, nessuno aveva mai fatto una cosa così per me.
Mi avvicino a lui e lo saluto da lontano, lui mi vede e sorride, sembra quasi che gli tremino le mani, rido un po' sotto i baffi senza farmi vedere, lo trovo adorabile. Lo abbraccio come saluto e lui ricambia.
"Tieni questo è per te." Mi dice porgendomi il fiore che noto essere un tulipano viola.
"È davvero bellissimo grazie, come facevi a sapere che il viola è il mio colore preferito?"
"Me lo ha detto Lorenzo ." ridacchia mettendo una mano dietro il collo.
Incredibile, quel ragazzo è ovunque.》 Rido a mia volta e decidiamo di entrare. Parliamo per tutto il tempo tant'è che ci dimentichiamo che dovevamo andare al cinema a vedere un film. È così bello parlare con lui, mi ascolta davvero e non succede spesso che un ragazzo lo faccia, di solito fanno finta, ma la cosa che mi piace di più è che non fa parlare solo me. Io odio parlare di me preferisco ascoltare le persone, mi piace di più che essere io il centro di tutto.
"È davvero bello essere qui con te Angel, non avrei mai immaginato che sarebbe stata una serata talmente fantastica."
Mi prende la mano un po' imbarazzato ci alziamo dalla panchina dove eravamo seduti e iniziamo a camminare finché non siamo sotto ad un lampione, lui scende dal marciapiede per poter essere alla stessa altezza e riprende a parlare senza mai lasciarmi la mano.
"Sai, la prima volta che ti ho vista ho pensato che tu fossi una ragazza davvero carina, ma non pensavo che tu fossi così, sei completamente diversa da come sembri."
"Cosa intendi?"
Mi lascia la mano allontanandosi un po', alza la testa verso le stelle e io seguo il suo sguardo. E mentre guarda su comincia a parlare.
"Guarda le stelle. Viste da lontano sono solo bellissime, ma se le studi fino infondo le capisci, capisci di cosa sono fatte, perché sono così, tutto. Tu sei un po' come una stella, a primo impatto sei bellissima," abbassa lo sguardo e mi guarda e io sento che sto arrossendo "poi più ti fai conoscere più sei interessante e affascinante," fa un passo verso di me " sei la dimostrazione che non ci si deve fermare all'apparenza." continua ad avvicinarsi e si ferma mettendo una mano dietro al collo. " Ho detto un mucchio di parole, lo so, volevo solo farti capire che sei meravigliosa, anche se magari non te ne accorgi. Non ho mai conosciuto nessuna come te."
"Ehm... wow grazie non so che dire."
"Non dire niente, non c'è bisogno."
Alessandro si avvicina di nuovo a me, ma non fa niente, mi prende solo la mano.
"Come faceva quella canzone dei Queen... Sometimes I get to feelin' I was back to the old age..."
"Long ago. When we were kids, when we were young. Things seemed so perfect, you know?"
"Si esatto, quella!"
"These are the days of our lives."
Ci guardiamo e iniziamo a cantarla insieme come due deficienti, lui continua a tenermi la mano e inizia a ballare, tant'è che io lo seguo a ruota, sembriamo due ubriachi, ma infondo chissene frega. Siamo due adolesceni che ballano e cantano sotto un lampione, niente che non abbia già fatto altre volte. Poi lui smette di cantare e continuo da sola.
"Those days are all gone now, but one thing is true. When I look and I find I still love you..."
Appena finisco la frase ci ritroviamo faccia a faccia.
Abbiamo entrambi il fiato corto, ci teniamo ancora per mano, le sue dita fra le mie si incastrano perfettamente. Non mi ero neanche accorta che ci teniamo con entrambe le mani. Lo guardo negli occhi e lui ricambia lo sguardo, sembra una gara a chi abbassa prima lo sguardo e perdo io infatti.
Abbasso la testa e chiudo gli occhi, sento il cuore battere  mille e ho paura che lo senta anche lui. Poco dopo sento che lascia la mia mano destra per scostarmi i capelli, mi accarezza il viso gentilmente e mi sento bruciare al suo tatto. Alzo lo sguardo e ci guardiamo di nuovo, lentamente si avvicina a me e mi bacia.
All'inizio non capisco, non mi rendo conto di cosa sta succedendo, ma poco dopo ricambio e sento che le sue labbra sono morbide e sanno di vaniglia e cioccolato come il gelato che ha appena mangiato. Una mano stretta alla mia , l'altra che dalla mia guancia é arrivata al mio fianco e mi stringe a sé. Per un attimo mi dimentico di tutto e tutti, penso solo a noi, a lui e a quanto mi piace stare li fra le sue braccia. Non è il mio primo bacio e neanche il suo credo, ma è assolutamente il più bello di sempre.
Mi fermo e faccio un passo indietro e poi un altro, gli lascio la mano e cerco di guardarlo da lontano, lui mi guarda sorridendo e anche un po' confuso.
"Che succede? Q-qualcosa non va? Scusami, non...non avrei dovuto..."
"No no no... non sei tu. É che" faccio una pausa  "dı solito... a questo punto... mi sveglio e mi accorgo di stare bacıando il cuscino..."
"Angelika, guarda che non stai sognando."
"Sei sicuro? Sembra tutto troppo bello per essere vero e io non..."
Non riesco a finire la frase perché lui mi prende per un braccio e mi bacia di nuovo.
Okay forse non stai sognando Angelika...》

~Spazio autrice~
Ciao a tuttiii, come sempre eccomi cui con un piccolo commentino, questo era il capitolo 9 e spero vi sia piaciuto.
Vi dirò la verità la cosa delle stelle mi è stata davvero detta da un ragazzo diversi anni fa, anzi era proprio la notte di San Lorenzo con le stelle cadenti, quindi vi posso confermare che i ragazzi così esistono...
Un bacio a tutti ci vediamo domani con il capitolo 10.

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