È lunedì e domani inizia la scuola. <<Che cosa insensata far cominciare la scuola di martedì, ma ognuno fa come crede, chi sono io per giudicare>>. Mi sveglio verso le 8.45 non riesco più a dormire, ho una paura assurda per domani, neanche fosse il primo giorno di elementari, sto per fare il quarto superiore devo controllarmi, ma sto cambiando scuola e la paura è normale.
Mi sono appena trasferita in una nuova città e non conosco ancora nessuno, quindi penso che la mia ansia sia giustificata. Sono nel mio bellissimo letto, nella mia enorme camera nuova e guardo fuori dalla finestra che si trova sopra di me, penso e ripenso a come andrà domani. <<Cosa penseranno di me appena entrerò in classe? Cosa penserò io di loro? Saranno simpatici o non mi piaceranno per niente come tutte le altre persone? E gli insegnanti? Saranno vecchi scorbutici o moderni come i miei vecchi prof? >>
Che cosa inutile mi sto ponendo interrogativi senza senso, vedrò tutto domani e andrà bene, devo solo essere fiduciosa ed aspettare che sia domani. Sono passati 16 minuti ed è ora che io mi alzi e faccia colazione, quindi mi alzo, mi infilo le ciabatte e vado al bagno per lavarmi la faccia e svegliarmi definitivamente. Tornata in camera stacco il telefono dal caricatore e controllo notifiche, messaggi e cose varie, rispondo ai miei amici, mi cambio e vado di sotto a far colazione. Sono da sola a far colazione dato che i miei sono già usciti per andare a lavoro e so che passerò il resto della giornata sola. E infatti la passo ascoltando musica, ballando, cantando, leggendo un libro o guardando la tv e in quei rari momenti in cui non faccio queste cose, li passo sdraiata a pensare a cosa mi metterò domani per la scuola.
Messaggio con la mia vecchia compagna di banco Sara, lei cerca di tranquillizzarmi mentre io sono nel panico più totale, ho davvero paura per domani, se per ipotesi, ovviamente una brutta e sbagliata ipotesi, io non dovessi piacere alla classe, dovrei passare due anni con persone a cui non piaccio. Non posso affrontare una cosa del genere e mentre sto delirando per altre motivazioni stupide mi squilla il telefono. Vedo subito la scritta Compagna di banco e rispondo.
" Pronto? "
" Angè, ti vuoi calmare! Mi hai fatto una testa così, ho capito che sei agitata e tutto quanto, ma a momento ho più ansia io di te! Smettila, respira e calmati."
Che carina Sara che mi chiama per urlarmi nelle orecchie, ma infondo, come darle torto.
" Hai ragione tu Sa, scusa. Devo calmarmi."
" Certo che ho ragione io, vedi mi hai chiamata anche Sara, vuol dire che sei convinta di quello che dici. E poi scusa non ricordi il compagno seduto a sinistra è sempre il più intelligente, quindi fidati di me e cambiamo leggermente argomento..."
" Di cosa vuoi parlare scusa?"
" Di ragazzi ovviamente! Devi metterti seduta vicino al più figo della classe capito! Il più figo! Anzi al secondo che dopo mi fai conoscere il primo e con lui ci provo io."
" Non ho intenzione di provarci con un compagno di classe sappilo. Se vuoi te li presenterò, un giorno, ma io me ne tiro fuori. Basta innamorarsi dei compagni di classe , ho chiuso."
" Si si, adesso dici così, ma aspetta domani... vedrai come ti rinfaccerò quello che hai appena detto."
" Non ne sarei molto sicura ma va bene." Poi due secondi di silenzio e subito rumore di risate.
Sara è sempre stata la mia compagna di banco, sin dal primo giorno di scuola in primo liceo. Ci eravamo conosciute per caso la settimana prima in piscina e tra una risata e l'altra avevamo ipotizzato di finire in classe insieme, destino volle che noi finissimo davvero in classe insieme. Che strana coincidenza fu e da quel giorno siamo praticamente migliori amiche, inseparabili. Se non ci fosse lei sicuramente la mia vita sarebbe diversa e la stessa cosa vale con lei; questo trasloco le pesa molto, lo so, ma cerca di non farmelo notare molto.
Finita la chiamata continuiamo a parlare su Whatsapp e io le mando delle foto perché mi aiuti a scegliere i vestiti per domani. Pronti quelli e lo zaino arrivano i miei genitori, quindi scendo di sotto, li saluto e preparo la tavola, mentre ceniamo loro mi raccontano la loro giornata e io la mia.
Alla fine prima di alzarci da tavola cominciamo un discorso serio che io non ho mai voluto affrontare, ma sapevo che oggi ne avremmo parlato." Domani è un grande giorno piccola. Ricordati che tu stai facendo una cosa davvero forte e noi siamo fieri di te. Non tutti gli adolescenti ne sarebbero stati capaci, tu sei davvero forte e qualunque cosa succeda d'ora in poi noi siamo fieri di te. Non dimenticarlo mai."
Le parole di mio padre sono davvero bellissime, ma mi pesano e mi viene quasi da piangere; tutto quello che ci è successo nell'arco di un anno non mi aspettavo che saremmo arrivati fino a qui, invece siamo una famiglia forte e superiamo tutto insieme. Gli prendo la mano e sorrido, e mia madre fa lo stesso. Mi alzo per abbracciarli entrambi poi comincio a sparecchiare; sistemiamo la tavola tutti insieme e poi guardiamo un po' di tv. Verso le 22.40 decido di alzarmi e andare a letto, quindi gli do un bacio e vado di sopra. Mi lavo i denti e sono nel letto che leggo un libro o almeno ci provo, ma dopo cinque minuti rinuncio. Sveglia impostata alle 7, spengo la luce e mi addormento.
~ Spazio autrice ~
Ciao a tutti, sono One of the dynamos e questa è la mia storia.
Stavo pensando di pubblicare un capitolo al giorno, la mia storia è abbastanza veritiera si basa su alcuni fatti realmente accaduti, come il trasloco, le amicizie e i sentimenti.
Era nata come una ff ma vi garantisco che i sentimenti descritti li ho provati davvero.
Quindi senza ulteriori indugi vi lascio alla storia, ciaoo :D
Ho messo la canzone di BabyK all'inizio non perché mi piaccia particolarmente lui, ma perché mi trovo molto nelle parole che dice nella canzone...
STAI LEGGENDO
Sempre davanti a me
Ficção AdolescenteTutta questa fatica per trovare la persona giusta mentre a volte è proprio davanti ai nostri occhi. Angelika una ragazza di quasi 17 anni è costretta a trasferirsi a causa del lavoro dei suoi genitori. Deve salutare tutto e tutti, lasciare la picco...