4.Presentazioni e ripensamenti

89 2 1
                                    

Quando Valentina si siede e si mette a parlare con me sono quasi sorpresa che lei conosca così tante parole e che le sappia anche mettere tutte nella stessa frase.

" Allora Angelika, tu da dove vieni di preciso? "

Mi chiede davvero molto incuriosita.

" Beh, in realtà vengo dalle Marche." le spiego abbastanza in generale "da una piccola città e dubito che tu o qualcun altro qui la conosciate."

"Si infatti non la conosco scusa, ma se mi spieghi dov'è o qualcosa della città posso cercare di immaginarla." mi dice accompagnata dal suo bellissimo sorriso.

"Mhm... va bene ci provo..." le spiego dove si trova geograficamente e per cosa è conosciuta, dicendole sempre la prima cosa che mi viene in mente quando mi chiedono della mia città.

"Oooh wow ho capito di che città parli, non ci sono mai stata ma ho capito. Almeno voi avete qualcosa per cui siete conosciuti, noi niente, ma in compenso viviamo vicino Milano, il che ha i suoi vantaggi. "

"Ne sono sicura, dimmi: che fate qui nel tempo libero? O i sabati sera?" chiedo incuriosita.

"Beh, facciamo un po' di tutto. Normalmente durante la settimana non usciamo o meglio io non esco perché studio, ma i fine settimana ogni tanto usciamo tutti insieme, andiamo a mangiare sushi, a fare delle passeggiate, a prendere un gelato oppure andiamo a Milano e alcune volte andiamo alle feste, che so magari Halloween, carnevale cose così. "

"Sembra molto divertente e l'idea di andare a Milano mi piace molto."

E lo penso davvero, da noi non esiste una cosa così; e anche fosse i miei genitori non mi lascerebbero mai andare.

"Si è molto divertente e poi noi siamo abbastanza uniti come classe ed essere pochi è a nostro vantaggio, magari un giorno potresti unirti a noi, sempre se vuoi certo."

La proposta mi intriga e infatti non ci penso un secondo prima di rispondere.

"Mi farebbe davvero molto piacere." Forse mi sono sbagliata su Valentina non sembra una cattiva persona ed è anche simpatica e gentile, l'ho giudicata tropo presto senza prima conoscerla.

La prima ora non abbiamo nessun insegnante quindi la passiamo a parlare della scuola e degli insegnati e nel frattempo si uniscono alla conversazione anche Lorenzo, Alessandro e una ragazza di nome Naylah, così ho modo di rifarmi con Alessandro; posso dimostrargli che non sono una stupida ragazzina, ma una ragazza simpatica e determinata. Io e Lorenzo li stiamo ad ascoltare mentre ci raccontano dei professori, come interrogano, spiegano e si comportano in classe e noi prendiamo nota, cercando di non mischiare il tutto. Nel frattempo mi accorgo che non so da dove viene Lorenzo e nel momento preciso in cui gli sto per porre la domanda Naylah mi precede.

"Allora Lore dicci tu da dove vieni?"

Prima che lui possa dire una parola intervengo io.

"Scusate se interrompo ma lo hai appena chiamato Lore?" cerco di chiedere senza ridere.

"Si perché?"

Appena mi risponde scoppio a ridere e Lorenzo che ha capito il motivo ride a sua volta.

"Perché state ridendo?" ci chiede Alessandro.

"Perché il modo di chiamarlo Lore fa capire subito che siete del nord, non voglio offendervi assolutamente ma è divertente, non lo avevo mai sentito. Scusate. " e continuo a ridere coinvolgendo gli altri, ma con meno forza e poco dopo smettiamo.

" Prego Lorè," dico con il mio bellissimo accento di centro Italia " rispondi alla domanda di  Naylah che sono curiosa anch'io."

" Io vengo dal Piemonte.." dice prima di essere interrotto di nuovo, ma sta volta non da me.

" Torino?" domanda Valentina.

" Ecco non proprio, è come per voi qua. È un paesino vicino a Torino così piccolo che neanche i suoi abitanti sanno come si chiama e che ci vivono." Finisce di spiegare Lorenzo.

"Beh allora nessuno di voi due avrà difficoltà ad ambientarsi qui, dato che da due piccole città vi siete traferiti in una ancora più piccola." Dice Valentina ridendo e ridiamo anche noi di conseguenza facendo cenno di si con la testa.
La seconda ora conosciamo l'insegnante di storia e filosofia, un professore basso e un po' vecchio, ma sembra davvero molto simpatico, si interessa subito a noi ed è molto gentile. La terza ora conosciamo la professoressa di matematica la quale sembra davvero molto brava, ci spiega subito quello che faremo quest'anno e ci fa domande riguardo all'anno scorso, al programma che abbiamo affrontato e i compiti svolti durante le vacanze, sembra un po' severa ma si vede che è brava. Appena suona la campanella della ricreazione spariscono tutti ed io e Lorenzo rimaniamo in classe da soli, appena mi giro mi accorgo che non c'è nessun altro e lui nota la stessa cosa.
" Quand'è che sono scomparsi tutti?" mi chiede alzandosi e dirigendosi verso di me.

"Non ne ho la più pallida idea, ma so per certo che sto morendo di fame, dobbiamo trovare del cibo prima che io mangi te." Dico scherzando.

"Hai proprio ragione Angel, anch'io ho fame." Mi dice ridendo.

"Mi hai chiamata Angel?" noto subito un po' imbarazzata.

"Si.. non ti piace? Scusa, se vuoi non ti ci chiamo."

"No tranquillo, anzi mi piace molto. È carino...come soprannome."

"Soprannome carino per una ragazza carina." Dice porgendomi il braccio.

"Grazie, sei davvero gentile..."dico quasi balbettando per poi riconpormi " stai cercando di corrompermi perché hai paura che ti mangi davvero?"

"Ma no, come ti viene in mente?"

Per risposta gli lancio uno sguardo.

"Okay si, lo ammetto mi hai spaventato un po', ma stavi scherzando giusto?"

Dopo questa domanda scoppio a ridere, afferro il suo braccio e comincio a camminare sentendo la sua risata vicino.

~Spazio autrice~
Et voilà, a voi il quarto capitolo.
Non è molto lungo ed è abbastanza tranquillo. Quindi spero che vi piaccia comunque.
Sto cercando di presentare tutti i personaggi per poi andare avanti tranquillamente.
Fatemi sapere cosa ne pensate,ciauu.


Sempre davanti a meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora