22. Fiducia e normalità

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"Aspetta un attimo, che cosa intendevi dire con "Dovevo prenderla io la collana col ciondolo viola"?"

"Cazzo..."

"Lorenzo," dico afferrando il suo braccio, ma senza essere violenta "che cosa intendevi dire? Tu come fai a sapere di quella collana, io non te ne ho parlato, non te l'ho neanche mostrata."

Continuo a guardarlo dal basso mentre lui non riesce ancora a sostenere il mio sguardo.

"Lorenzo!" questa volta alzo la voce " Ma insomma! Parlami cazzo, non ti sto chiedendo chissà cosa. Siamo o non siamo amici, dimmi cosa sta succedendo. Sono giorni che sei strano, ti decidi a dirmi cos'hai?"

"Non ho niente Angel." finalmente si volta a guardarmi e risponde.

"Ah si? E allora cos'è tutto questo mistero? L'ho notato già da un po' , ma oggi sei ancora più chiuso. Spiegami cosa c'è che non va."

"Niente, davvero. Non c'è niente che non va, sto solo cercando di darti i tuoi spazi.Ora tu e Ale state insieme, non possiamo più fare le cose che facevamo prima, è strano."

"Okay, ho capito e ti ringrazio, ma io non voglio spazi voglio il mio migliore amico. E voglio sapere, ORA, come sai della collana?"

"Me l'ha detto Ale prima di dartela..."

"Te l'ha detto Alessandro?"

"Si è stato lui." dice guardandosi intorno e giocando con la zip della sua felpa. Lo conosco troppo bene per non sapere che questo è quello che fa quando mente.

"Lore, io sono la tua migliore amica, non è cosi?"

"Si lo sei, credo."

"Allora perché menti?"

"Non sto mentendo." ribatte quasi arrabbiato.

"Lo so che lo stai facendo. Non riesci a guardarmi negli occhi e sta giocando con la zip della felpa. Stai mentendo." 

Lui smette di guardarsi intorno e toglie le mani dalla zip, ma tiene lo sguardo basso come se fosse un bambino che ha fatto la cosa peggiore del mondo e aspettasse che la mamma gli dia una punizione. Mi abbasso un po' e cerco di guardarlo negli occhi.

"Dimmi la verità dai. Mica mi arrabbio." accenno un sorriso.

Lui fa un sospiro e si incammina verso il letto e si siede per poi sdraiarsi e stropicciarsi gli occhi. 

"Ho accompagnato io Alessandro a comprarti il regalo." comincia mentre si mette a sedere "Dovevo già andare di mio, quindi siamo andati insieme. Ho visto quella collana nella vetrina e stavo pensando di comprartela, ma Alessandro ha pensato che lo stessi mostrando perché la prendesse lui, quindi non ho voluto infierire e l'ho incoraggiato a prendertela."

"Quindi in realtà è stata una tua idea...? Volevi darmi tu quella collana." dico leggermente delusa e lui lo nota e viene subito da me.

"Si ma non significa niente, probabilmente te l'avrebbe presa lui comunque. O comunque ti avrebbe fatto un regalo altrettanto speciale."

"Non lo so Lore."

"Ma come non lo sai. Hey, Angelika. Ascoltami," dice mettendo due dita sotto il mio mento per costringermi a guardarlo "lui ci tiene a te, lo so e lo sai anche tu. Questa cosa della collana non significa niente."

Sempre davanti a meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora