2. Il primo giorno

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Primo giorno. È tutto pronto. E sono pronta anch'io. Sono le 7.43, forse è ora di uscire, controllo un'ultima volta il trucco, i libri nello zaino e scendo di sotto dove mi aspetta mio padre. Mi infilo le mie converse blu e sono pronta, do un bacio a mia madre ed esco di casa. Mi siedo davanti e guardo l'ora, sono le 7.47,<< beh non è tardi c'è tempo>>, in macchina mio padre mi incita dicendomi che andrà tutto bene, che il primo giorno di scuola e che avrò modo di mostrare chi sono, incontrerò nuovi compagni e nuovi insegnanti, i quali secondo lui saranno fantastici. Tra me e me penso alla mia vecchia classe, a come staranno senza di me e in particolare io senza di loro, ma quest' idea sparisce appena vedo la scuola, in lontananza una ragazza con i capelli biondi scende da una macchina, la squadro dall'alto in basso e subito penso Wow! Che figa, anche se sembra che se la tiri un sacco》 penso tra me e me. È una ragazza alta, magra e davvero bella, è vestita come se dovesse andare ad una sfilata, 《pronto amica, dove stai andando mica siamo alla settimana della moda qui, che gente strana, sono sicura che non saremo mai amiche》 penso fra me e me. Appena mio padre gira l'angolo mi preparo a scendere e spero che lui non scenda con me per salutarmi, ma lo fa comunque e io cerco di nascondere l'imbarazzo. Zaino in spalla e via, si comincia, salgo gli scalini uno alla volta e non lascio mai il mio telefono di mano, entro e mi dirigo verso la segreteria sperando che mi dicano dove si trova la mia classe.
"Ciao, cosa ti serve?" mi chiede una signora con voce dolce e gentile.
"Sono la ragazza nuova, Angelika Menna, starei cercando la mia classe, ma non so dove si trova..." rispondo un po' imbarazzata. Lei mi squadra per un secondo e mi dice di sedermi ed aspettare lì con un sorriso leggermente rassicurante. Mi siedo su una delle poltroncine alle mie spalle e aspetto; nel frattempo vedo ragazzi che entrano ed escono, professori, collaboratori scolastici che fanno avanti e indietro, nessuno che si ferma un secondo. Nella folla intravedo un ragazzo che si guarda intorno, cerca di capire dove debba andare, sembra un cucciolo smarrito che cerca la madre; tra una persona e l'altra noto che è molto alto, ha i capelli marroni e molto scompigliati, sembra quasi che non li abbia sistemati prima di uscire di casa ed in più sembra molto magro, ma non riesco a vederlo molto bene. È evidente che non conosce l'edificio o forse poco meno di me anche se io so com'è la scuola, ho già fatto un giro quando sono venuta ad iscrivermi, quindi mi so ambientare. Lui continua a rimanere lì fermo a guardarsi intorno e per sbaglio incrocia il mio sguardo, noto subito i suoi grandi occhi marroni ma diverso dai capelli, ha un viso sottile, il che conferma la mia idea del suo essere molto magro e ha una carnagione molto più chiara rispetto alla mia. Nell'instante in cui ci scambiamo uno sguardo lui lo riabbassa e lì capisco che devo andare a salvarlo. Lascio lo zaino per terra nell'angolo e vado da lui.
"Heii, ciao, ti sei perso per caso?"
"Emh..ciao, no no...cioè si, sono nuovo mi potresti aiutare..?"
Quelle parole sono musica per le mie orecchie, non sono la sola ad essere nuova in questa scuola, che bello, è quasi emozionante averlo davanti.
"Ma certo! Seguimi, andiamo in segreteria, ti accompagno."
Lui mi segue e sembra quasi sollevato che qualcuno lo sia andato a salvare fra tutte quelle persone; entriamo in segreteria e io mi risiedo al mio posto, lui va verso la segretaria che gli spiega che sarà da lui fra un secondo e gli consiglia di sedersi vicino a me. Si avvicina al divanetto e si siede, io continuo a guardare il mio telefono e con la coda dell'occhio lo spio per vedere quello che sta facendo. Prima che io possa fare un minimo movimento si gira e comincia a parlare.
"Grazie per essere venuta in mio soccorso poco fa, pensavo di rimanere lì per sempre..".
"Figurati non c'è di che, anch'io sono nuova, mi sono appena trasferita e so cosa significa sentirsi estranei in un ambiente del genere."
Nel momento in cui sente le mie parole gli si illuminano gli occhi, una scintilla si accende nelle sue pupille.
"Davvero? Sul serio? Anche tu? Pensavo di essere l'unico! Wow, è incredibile!"
Io sorrido un po' imbarazzata della sua reazione esagerata, mi chiedo se anch' io poco fa sembrassi così. Proprio nel momento in cui sto per aprire bocca la segretaria chiama due nomi.
"Lorenzo, Angelika venite vi accompagno in classe."
Noi due ci alziamo e la seguiamo.
"Comunque piacere Lorenzo." mi dice porgendomi la mano mentre camminiamo verso la classe.
"Ahahah lo avevo dedotto" dico ridacchiando "e io Angelika con la k." gli stingo la mano a mia volta.
La signora si ferma davanti ad una classe e ci fa segno di passere, noi ci guardiamo confusi senza capire chi dei due debba entrare e lei notando la nostra incomprensione ci spiega.
"Siete entrambi nuovi quindi abbiamo deciso di mettervi in classe insieme per non sentirvi fuori luogo o soli."
Io e Lorenzo ci guardiamo e noto subito che sta sorridendo e io ricambio il sorriso a mia volta. La segretaria ci augura buona giornata e torna in segreteria, noi due ci guardiamo e io gli chiedo:
"Allora.. sei pronto per il grande passo?"
"Non lo so, ma almeno non sono il solo a fare questo. Tu ormai hai già fatto il grande passo venendomi a parlare prima, quindi sei più tranquilla immagino."
Mi risponde un po' ansioso, si vede che è un ragazzo timido. Tendo la mano verso di lui e dico:
"Allora andiamo?"
Lui la afferra e fa si con la testa. Guardiamo giù, un respiro e siamo dentro.

~Spazio autrice~
Ecco a voi il secondo capitolo della mia storia.
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ciao a tuttii :D


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