Sono passati alcuni giorni e siamo arrivati finalmente a sabato. In teoria oggi devono venire le ragazze a casa mia per pranzo, stare insieme e divertirci, soprattutto per festeggiare il mio compleanno. La sera dovevamo uscire in quattro, il nostro gruppo, ma sinceramente data la situazione con Alessandro, non so più se usciremo, ne parlerò con Valentina e vedremo.
Ormai sono giorni che ci penso e sono sempre più convinta che per quanto Alessandro mi piaccia abbiamo corso troppo e forse metterci insieme è stato un errore, vorrei tornare ad avere la nostra amicizia, alla fine fra di noi non c'è stato niente di così spinto, ci siamo solo baciati, abbiamo pomiciato spesso e ogni tanto la sua mano è scivolata un po' giù, ma niente di più. Quindi forse questa sera potrei parlargli e potremmo chiarire, spero solo non la prenda troppo male.
La campanella che suona mi riporta alla realtà e mi sveglio dai miei pensieri, vedo che tutti i miei compagni cominciano a preparare lo zaino e quindi mi alzo per fare lo stesso, nel mentre noto che appena le ragazze sono pronte si mettono tutte vicino al mio banco e mi aspettano. Metto la zaino in spalla e ci avviamo verso il cancello e da lì a prendere l'autobus, vedo Lorenzo, Marco e Leonardo che mi aspettano, come ogni giorno. Questa cosa mi piace tanto, è sempre una cosa bella, nonostante io sia praticamente sempre l'ultima ad uscire loro sempre lì ad aspettarmi e di solito ci raggiunge anche Andrea. Corro subito da loro seguita dal mio gruppo di amiche, ma proprio prima di incamminarci sento una voce che chiama il mio nome e quello dei ragazzi. Appunto, ecco Andrea che ci chiede di aspettarlo, sono l'unica ad averlo sentito probabilmente dato che se ne vanno tutti lasciandomi lì sola. Appena arriva Andrea lo saluto con la mano e lui mette una mano sulla mia spalla mentre riprende fiato dalla corsa.
"Hey Angelika, grazie per avermi aspettato. Quegli stronzi" esclama cercando di farsi sentire dagli altri più avanti "non lo fanno mai."
"Tranquillo Andre, lo faccio sempre con piacere." rido "Andiamo?" lo incito controllando che sia vivo. Lui annuisce e ci incamminiamo per raggiungere gli altri.
"Allora come stai? Ti senti più grande ora che hai 17 anni?" dice rimettendo una mano sulla mia spalla mentre camminiamo.
"Ma che cagate vai dicendo, non è cambiato niente." ribatto io ridendo e facendo ridere anche lui. "Il numero più bello arriva l'anno prossimo!" bisbiglio.
"Hai ragione, anche io no vedo l'ora di fare i 18. Ho già in mente tutto..." si mette a raccontare cosa sta già programmando da ora anche se il suo compleanno è a giugno. Lo ascolto e una cosa tira l'altra finiamo col parlare di tutto durante in nostro breve tragitto verso la fermata. Dai compleanni, alla scuola, alla politica, assolutamente tutto. Ed è questo che mi piace di Andrea è un ragazzo incredibile, con lui si può parlare di qualsiasi argomento, è così intelligente, non mi annoio mai ad ascoltarlo.
"Scusa se te lo chiedo, così di punto in bianco, sei libera di non rispondermi, ma tu e Alessandro vi siete lasciati?"
"Come scusa?" rispondo subito non capendo il perché della domanda.
"Ti chiedo scusa, non volevo impicciarmi. Solo che non vi vedo insieme da un po' e tu mi sembri giù in questi giorni, stai bene? E' tutto apposto fra di voi?"
"Non preoccuparti..." faccio un sospiro "in realtà non ci siamo ancora lasciati, ma penso che a breve succederà." dico cercando di non sembrare patetica.
"Cavolo Angelika, mi dispiace molto." dice lui prima di mettere una mano sulla mia guancia e poi abbracciarmi velocemente.
Riesco a sentire tutti gli occhi dei miei amici su di me in questo momento, penso sia assolutamente normale che lui mi abbia abbracciata, ma ammetto che neanche io me lo aspettavo. Quando si allontana lo guardo un attimo, mettendo la mano sopra la sua che ancora sulla mia guancia e lui mi sorride.
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Sempre davanti a me
Teen FictionTutta questa fatica per trovare la persona giusta mentre a volte è proprio davanti ai nostri occhi. Angelika una ragazza di quasi 17 anni è costretta a trasferirsi a causa del lavoro dei suoi genitori. Deve salutare tutto e tutti, lasciare la picco...