Capitolo 48

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Elanor's pov
La mattina dopo mi svegliai con una terribile nausea, come se non avessi affatto digerito ciò che avevo mangiato la sera prima al banchetto.
Resistetti più che potei ma alla fine dovetti a rendermi e dirigermi ai bagni per rimettere.

Quando tutto finì, mi sedetti a terra accanto al water, esausta.
Cosa poteva avermi fatto così male? Solitamente io non stavo quasi mai male di stomaco, eccetto alcune volte in quel determinato periodo del mese.
Mi dissi che la spiegazione più plausibile fosse che mi stavo avvicinando al primo giorno di mestruazioni.

Cercai di farmi un rapido calcolo mentale per capire quando fosse stata l'ultima volta in cui le avevo avute, ma proprio non riuscivo a ricordare.

Decisi di andare comunque a lezione, non potevo certo assentarmi proprio il primo giorno di scuola.

Continuai a non sentirmi bene nemmeno nelle ore successive.
Uno strano senso di malessere generale mi impediva di prestare un'adeguata attenzione alle spiegazioni dei professori.

Quando arrivò l'ora di pranzo quasi non toccai cibo, tanto che Hermione cominciò a sospettare che fossi tornata nelle stesse condizioni di qualche mese fa.

Fortunatamente potevo dire di essere maturata e di aver involontariamente trovato un modo per trattenere il potere sconcertante che che prima non riuscivo ad imbrogliare, scatenando panico e disastri.
Non saprei davvero dire come ci fossi riuscita, ma qualcosa scattò in me quell'ultima sera al Manor.

Il dolore sordo che percepivo all'inizio mi abbatté, tanto da farmi pensare che avrei scatenato nuovamente una tempesta.
Ma assieme al dolore era comparso anche un certo tipo di amor proprio, che mi intimava di non mostrarmi mai più così davanti a lui.
Sarebbe stata la mia sconfitta definitiva.

Nel tardo pomeriggio, dopo le lezioni, ricevetti un invito del Professor Silente che mi richiedeva di recarmi nel suo ufficio la sera stessa.
Aveva appena ripiegato il foglio con la scrittura elegante, che un Harry alquanto mesto si presentò davanti a me.

"Ciao Harry, tutto bene?"
Chiesi guardando le sue mani che stringevano un biglietto molto simile al mio.

"L'hai ricevuto anche tu vero?"

"Si, ma come fai a saperlo?"

Nel mio biglietto non c'era alcuna menzione su Harry.

"Il mio diceva che sarebbe stata convocata anche un'altra studentessa particolarmente dotata. Ho pensato anche a Hermione ma lei non ha ricevuto nulla, quindi ho dedotto si trattasse di te."
Spiegò lui.

Curioso.

"Beh andiamo insieme?"
Gli chiesi.

"Suppongo di sì."

Ci incamminammo insieme nei corridoi del castello in direzione dell'ufficio del preside.

Per mia sfortuna incontrammo Draco per la strada, che non sembrava affatto felice di vederci.

Ma stranamente, laddove l'anno prima ci avrebbe lanciato contro qualche insulto, adesso se ne stava in silenzio, camminando con passi stanchi e pesanti verso qualunque fosse la sua meta.

Avrei tanto voluto urlargli contro in quel momento.
Avrei voluto piangere e chiedergli il perché avesse deciso di rovinare quello che con tanta fatica avevamo costruito.
Però mi limitai, anche io, a star zitta.
E così passammo nel silenzio, quasi sfiorandoci il cuore al nostro passaggio.

Quell'episodio mi fece perdere totalmente la cognizione dello spazio, tanto che io e Harry ci trovammo davanti all'ufficio senza nemmeno accorgermene.

Una volta dentro, trovammo Silente seduto ad osservarci come se ci stesse già aspettando, e non concentrato su delle scartoffie o aggeggi strani come era solito fare.

"Benvenuti ragazzi, gradite una caramella mou?"
Chiese il preside scartandone una.

Sia io che Harry rifiutammo la sua offerta.

"Beh suppongo siate impazienti di scoprire il motivo della vostra convocazione. Mi duole dirvi che non è per un the serale che vi ho chiamati."
Continuò alzandosi e venendoci incontro.

"Parlerò prima con te Harry. Sappiamo bene entrambi quale pericolo corre il mondo magico, e per tale motivo io e te passeremo molto tempo insieme. In quel tempo, spero di poterti insegnare e far capire tutto ciò che posso, finché posso."

Quella sua ultima frase gettò in confusione si me che Harry, ma il professore non approfondì.

"Per tale motivo, ci sarà tempo per discutere nel dettaglio in cosa consisteranno le nostre riunioni. Per lei invece, Signorina Evans, non è così. Non sarò infatti io a farle da tutore in questi mesi."

"Non capisco cosa vuole dire Professore."
Dissi un po' spaesata.

"Suppongo lei si ricordi della nostra ultima chiacchierata risalente a qualche mese fa. È arrivato il momento di allenare i suoi straordinari poteri."

Silente, vedendo che ancora non recepivo il significato delle sue parole, entrò nel dettaglio.

"Oltre a padroneggiare il suo potere, voglio che lei si concentri soprattutto sullo scudo che riesce ad evocare in quelle tristi occasioni. Mi creda, potrà essere molto utile per se stessa e per gli altri, durante le guerre future."

Non avevo ancora pensato alla guerra, insomma sapevo che oramai era inevitabile, ma non avevo ancora fatto i conti come si deve con l'idea di essere al centro di qualcosa di così terribile.

"Quindi in sostanza devo allenare la mia capacità di evocare lo scudo a piacimento, giusto professore?"

"Esattamente Signorina Evans, per tale motivo chiederemo al nostro professore di Difesa Contro Le Arti Oscure di farci la gentilezza di prenderla sotto la sua ala."

Oh no.
L'attuale professore di Difesa Contro le Arti Oscure era Piton.
Ciò significava che avrei passato i prossimi mesi in compagnia del professore più odiato di Hogwarts, dopo Dolores Umbridge ovviamente.

"Certamente professore. Quando avranno inizio le lezioni?"

Chiesi accettando il mio infausto destino per amore delle persone a cui volevo bene.

"La prossima settimana andrà bene. Credo di aver detto tutto. Io e te Harry ci vedremo quando ti manderò io un avviso. Buonanotte ragazzi."

Una volta che ci fummo congedati dal preside, io ed Harry ci separammo.
Mi diressi verso il mio dormitorio ma una volta a letto, capii che il mio stomaco non mi avrebbe lasciata dormire.

Stavolta però, decisi di recarmi in infermeria così da poter chiedere consiglio a Madama Chips.

Quando arrivai mi fece sdraiare su di un letto, ponendomi domande a raffica su quali fossero i miei sintomi.
L'ultimo quesito mi spiazzò.

"Signorina, quando è stata l'ultima volta che ha avuto un sanguinamento mestruale?"

"Onestamente non lo ricordo, ma perché lo chiede?"

Lei non rispose, assumendo un'espressione corrucciata ed estraendo la bacchetta.
La puntò sul mio ventre, facendole emettere alcune scintille che passarono dal blu al verde.

"È proprio come temevo."
Sospirò Madama Chips."

"Cosa temeva?"

Chiesi sempre più terrorizzata dalla possibilità che ciò che stessi pensando si realizzasse.

"Congratulazioni cara, sei incinta."

Amor Incantatio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora