Capitolo 49

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Elanor's pov
Il mondo mi crollò addosso.

Non potevo essere rimasta incinta a poco più di 16 anni, non così poi.
Ero ancora una ragazzina, avevo anni di studi davanti a me e l'incertezza di una guerra imminente.
Ma soprattutto, cosa avrei potuto offrire a quel bambino se il padre si fosse rifiutato di prendersene cura.

Cosa avrei detto a Draco?
Anzi, c'era prima da decidere se metterlo al corrente o meno.
Sarebbe stato più corretto da parte mia metterlo al corrente, infondo quel bambino era anche suo.

Però qualcosa mi frenava, c'era un qualcosa dentro di me che mi faceva pensare che se aveva a rifiutato me, perché avrebbe dovuto accettare il mio bambino?

Il pensiero di essere cacciata di nuovo via da lui mi straziava.

Così, un po' per codardia e un po' per orgoglio, decisi di non dir nulla a Draco.

Ma il solo pensiero di tenermi tutto dentro mi faceva sentir male, dovevo confidarmi con qualcuno.
Avevo bisogno di essere tranquillizzata, ascoltata e aiutata.

Andai a sedermi su una delle panchine che costeggiavano il cortile interno, pensando su quanto fosse ingiusta la vita.
Non fu certo un pensiero nuovo il mio, il concetto di vita tragica era trito e ritrito, ma era così maledettamente corretto.

Insomma usate me come esempio.

La vita mi aveva inizialmente, con qualche
ostacolo, dato tutto ciò che desideravo, poi però me l'aveva tolto come uno zerbino strappato da sotto i piedi, facendomi capitolare con un tonfo.

Perché?

Non avrei davvero saputo dare una spiegazione plausibile alle mie sfortune.
Un bambino era, nella maggior parte dei casi, qualcosa di cui gioire, ma senza di lui a me sembrava più una tragedia.

La vita dunque mi aveva nuovamente posto davanti ad una scelta: tenere quella creatura nata da un amore che ritenevo imperturbabile, o farla cadere nell'oblio come tutto il resto, cercando di dimenticare così quel capitolo tragico della mia esistenza.

Ponderai seriamente la seconda opzione per un paio d'ore, dopotutto cosa avrei potuto offrire a quel bambino?
La solitudine di una madre e L'incompletezza di una famiglia mai nata?

Poi però mi dissi che quel povero bambino non aveva colpe, non era colpa sua se il padre aveva deciso di tagliarci fuori dalla sua vita. Aveva il diritto di nascere ed essere amato al meglio delle mie possibilità.

Non avevo ovviamente nulla contro chi sceglieva l'altra opzione, il mondo è vario e ognuno possiede le proprie ragioni che non riguardano nessuno se non loro stessi.

Ma io semplicemente non potevo pensare di scegliere quella strada.

All fine raccolsi tutto il coraggio rimasto in corpo, e corsi a cercare Hermione.
Lei era la persona adatta per confidarmi.

La trovai fuori dalla torre di Grifondoro, con dei grandi libri in mano.

"Hermione, devo parlarti di una cosa molto importante."
Esordii funerea.

"Cosa è successo Elanor? Mi fai preoccupare così."

Non risposi, la trascinai solamente in luogo lontano da orecchie indiscrete.

"Vuoi dirmi cosa sta succedendo per Godric?"
Chiese allarmata.

Cercai il miglior modo per sganciare la bomba, ma non c'era altra via se non quella più diretta.

Presi il respiro più profondo della mia vita.

"Sono incinta."
Sbottai guardandola negli occhi.

Vidi le sue pupille dilatarsi, la sua bocca assunse una forma simile ad un uovo di struzzo.

"Tu sei cosa?!"
Chiese quasi urlando.

"Shh!!"
La zittii allarmata, eravamo pur sempre nel cuore del castello di Hogwarts.

"Ti prego calmati, ho bisogno del tuo aiuto. Sono nel panico, non so cosa fare."
Piagnucolai, lei allora sembrò calmarsi un po'.

"È di Draco non è vero?"

"E di chi altri vuoi che sia!"
Sbottai impaziente.

"Okay calma, quando l'hai scoperto?"

Le raccontai della mia visita in infermeria e dei miei malesseri dei giorni scorsi.

"Ho pregato Madama Chips di tenere la bocca chiusa, e per il momento sembra aver accettato."
Dissi massaggiandomi le tempie.

"Lo dirai a Malfoy?"
Chiese Hermione

"Non se ne parla nemmeno. E non cominciare con una delle tue filippiche sulla correttezza di informare il padre del bambino, perché ne sono già al corrente. Ma concorderai con me che questa situazione è un po' diversa dall'ideale."

"Lo so perfettamente El, non sarò certo io a dirti cosa fare. Ma mi pare di aver capito che tu vuoi tenere questo bambino."
Inquisì Hermione.

"Non ho altra scelta. Non posso sbarazzarmene, lui non ha colpe."

"Sono d'accordo, ma come farai a dirlo ai tuoi?"

Per Merlino, non avevo ancora pensato ai miei genitori, come avrebbero reagito alla notizia? Il mio panico aumentò esponenzialmente.

"Okay prima di tutto calmati Elanor. Andrà tutto bene, ci sono io con te e non ho intenzione di abbandonarti.
Per il momento non lo diremo a nessuno, a meno che tu non voglia dirlo anche ad Harry e Ron."

"Da tu a loro la notizia, io non ce la farei. Ma raccomandagli di tenere chiusa la boccaccia per favore, soprattutto Ronald."

"Non preoccuparti, a questo ci penso io. Piuttosto come farai adesso con le lezioni con Piton?"

Non avevo pensato nemmeno a questo.

"Le farò comunque.
C'è il bene di tutti in gioco, non verrà messo a rischio per colpa mia."
Risposi risoluta.

"El sta attenta ti prego. Piton è molto astuto e abile con la magia, potrebbe scoprirti."

"Devo correre obbligatoriamente il rischio, non vedo altra soluzione."

Non mi sarei certo comportata da codarda di fronte alla minaccia che incombeva sul mondo magico.
Avrei fatto qualunque cosa per proteggere i miei amici, anche rischiare di essere scoperta da Piton.

Infondo non era un così grande sacrificio, cosa avrebbe potuto fare? Dirlo a Draco?
Che lo facesse pure, non avevo più tempo da perdere dietro questioni futili.
C'era una guerra alle porte, e io per la prima volta nella mia vita, mi trovavo responsabile di un altro essere umano.

Avrei fatto di tutto per garantirgli un mondo libero dalla pazzia e dalla malvagità.

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