Capitolo 8

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Elanor's pov
Il giorno successivo mi svegliai con le membra e la mente intorpiditi, come se avessi preso in pieno un treno in corsa. A lezione riuscii a stento a state attenta e a pranzo non toccai quasi nulla, tanto da attirare lo sguardo preoccupato di Hermione che mi osservava sbocconcellare il mio arrosto.
Quando ormai il pomeriggio si fece inoltrato mi avviai verso l'ufficio del preside per parlare dei problemi che avevo causate e cercare di porvi rimedio.

Stavo salendo le scale quando incontrai Hermione tutta sola.

"Ehi, dove vai?"
Mi chiese lei.

"Dal preside, mi accompagneresti?"

Ero abbastanza spaventata, con lei magari mi sarei rilassata almeno un po'.

"Ma certo"

Quando arrivammo davanti all'entrata dell'ufficio lei mi augurò buona fortuna e andò a chiamare Harry e Ron con la promessa che tutti e tre mi avrebbero aspettata fuori.

Bussai alla porta e attesi una risposta.

"Prego Signorina Evans."

Entrai e mi guardai intorno, il Preside era seduto dietro la scrivania mentre esaminava alcune scartoffie.

"Oh buonasera cara."

Disse il preside in tono soave.

"Buonasera Professore."

"Gradisci una liquirizia?"

"Oh no grazie Professore."

Rifiutai gentilmente la sua offerta.

"Bene, suppongo tu sappia perché ti trovi qui."

"Immagino per la tempesta."

Il preside annuì e mise da parte le scartoffie per dedicarmi tutta la sua attenzione.

"Esatto. Bene,  lascia che come prima cosa ti informi del fatto che dovrò togliere 50 punti a Serpeverde."

Oh ma dai! Sapevo che avrebbe tolto punti ma 50 erano troppi.

"Come seconda cosa voglio sapere esattamente cosa è successo sulla torre, nel dettaglio."

Mi disse Silente in un pacato tono autoritario.

"Non so come ho fatto ad evocare una cosa simile, ricordo solo che ero molto triste e di aver cominciato a piangere."

Cercai di ricordare più dettagli possibili ma era tutto sfocato.

"Quindi non ricordi altro?"

"No Professore."

Lui sembrò soppesare la mia risposta come per capire se corrispondesse alle sue supposizioni.

"Beh Signorina Evans, immagino lei sappia che una normale strega della sua età non dispone di poteri sufficienti a creare un tale caos."

Certo che lo sapevo, era la cosa che più mi tormentava da quella sera.

"Quindi devo dedurne che tu non sia una normale strega, ho alcune idee sul tuo patrimonio genetico ma non vorrei dire baggianate finché non avrò le prove concrete."

Continuò Silente.

"Quindi cosa propone di fare Professore?"

Chiesi incerta.

"Credo che farò delle indagini approfondite sul tuo albero genealogico, con il tuo consenso ovviamente. Forse ci tornerai molto utile in tempi bui Signorina Evans."

"Faccia pure."

Diedi così il permesso di indagare sulle mie origini ma non riuscivo a capire cosa intendesse con 'ci tornerai molto utile in tempi bui'.

Mi congedai e uscii fuori imboccando il corridoio dove incontrai Hermione, Ron e Harry.

"Allora? Com'è andata?"

Mi chiese ansiosa Hermione.

"Ha detto che toglierà punti a Serpeverde e che dovrà indagare sulle mie origini, poiché secondo lui il mio retaggio familiare ha qualcosa di speciale."

Dissi cercando di assimilare tutto.

"Beh ho sempre sospettato che tu non fossi normale."

Disse Ron ghignando.

"Cosa vorresti dire Ronald?"

Chiesi minacciosa.

Scoppiammo tutti e quattro a ridere e continuammo a discutere sulle novità, ma non sapevamo di essere spiati.

Quando Malfoy sbucò da dietro l'angolo le sue parole mi ferirono terribilmente.

"Oh guarda un po' chi c'è. Weasel, lo Sfregiato e le due Sanguemarcio, ma che quartetto."

Disse malignamente.

"Fuori dai piedi Malfoy."
Ringhiò Harry.

"Zitto Potter."
Disse Draco acidamente.

"Non parlargli così Malfoy!"
Dissi prendendo le difese del mio amico.

"Tu fatti gli affari tuoi, povera sudicia sanguesporco, crede di essere speciale quando in realtà non sarà mai più di uno zerbino agli occhi del mondo magico."
Disse lui sprezzante.

Quelle parole mi ferirono, sentii il dolore fin dentro le ossa, le lacrime lottavano per uscire ma non avrei permesso che lui mi vedesse debole.

Alzai la bacchetta e cercai di schiantarlo.

"Stupeficium!"

Ma sfortunatamente lui si scansò.

"Come hai osato!"

Alzò la sua bacchetta pronto a contrattaccare ma Hermione si mise in mezzo e lo cacciò in malo modo.
Probabilmente se non si fosse messa in mezzo mi sarei lasciata colpire, volevo provare un dolore più forte, ma infondo nessun dolore credo sia più grande di un cuore spezzato.

Corsi via anch'io fino ai sotterranei ed entrai nella mia stanza che era fortunatamente deserta.
Così mi lasciai andare e scoppiai finalmente in lacrime.

Draco's pov

Ero un verme.

Come avevo potuto trattarla così? Subito dopo averle detto quelle cose avevo sentito il bisogno impellente di chiederle scusa strisciando. Ma non potevo, mi tornava sempre in mente, come un promemoria, che lo facevo per il bene di entrambi, avrei dovuto continuare ad essere un perfetto idiota per non incasinarle la vita.
Così continuai a recitare il ruolo del cattivo, e dovevo ammettere di essere anche piuttosto bravo.

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