Capitolo 54

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Elanor's pov
Dei giorni successivi ricordai poco e nulla.
Quando mi svegliai il giorno dopo, mi ritrovai in infermeria con Hermione che sonnecchiava tranquilla accanto al mio letto.

Madame Chips non voleva saperne di dimettermi viste le mie condizione, continuava a ripetermi quanto fossi debole e quanto alto fosse il rischio di un parto prematuro.
Aveva probabilmente ragione, quando provavo ad alzarmi dal letto venivo assalita da terribili capogiri.

Era stato davvero un brutto colpo per me, vedere Draco riverso esangue sul pavimento mi aveva destabilizzata molto.

Ma ormai mancava poco più di un mese al termine della mia inaspettata gravidanza, e il pensiero di poter presto tenere tra le braccia l'ultima traccia dell'amore che avevamo condiviso mi commuoveva.
Non avevo voluto conoscere il sesso in anticipo, avevo optato per il gusto della sorpresa.

La cosa che mi fece impensierire durante i miei monotoni giorni trascorsi in infermeria fu l'assenza di Draco.
Insomma era messo piuttosto male quando lo vidi quella fatidica sera, ma di lui non vi era traccia in quella stanza.

Così un giorno decisi di far crollare la mia facciata orgogliosa e mi azzardai a chiedere informazioni ad Hermione.

"Sai per cosa cosa stia combinando Draco in questi ultimi giorni?"
Chiesi con finta disinvoltura.

Hermione mi lanciò uno sguardo penetrante ma non infierì.

"Lo vedo solo alle lezioni e per i pasti."
Rispose intuendo la vera natura della mia domanda.

Non volevo sapere cosa facesse, o perlomeno non solo.
Volevo sapere come stesse, se si fosse ripreso e soprattutto se avesse chiesto di me.

Ma Hermione non aggiunse altro, e dalla sua breve replica ricavai lo stesso tutte le informazioni che rispondevano alle mie domande.

Quando finalmente fui dimessa, le lezioni, essendo i primi giorni di giugno, erano ormai quasi terminate.

Volente o nolente però avrei dovuto affrontare gli esami finali, speravo solo che il mio piccolo impiccio non arrivasse prima del loro termine.

La vita ad Hogwarts procedeva più o meno come sempre, se non si voleva considerare il mio pancione e l'atmosfera leggermente cupa dovuta agli avvenimenti recenti.

Draco continuò a comportarsi in modo strano anche dopo l'incidente con Harry, stessa postura curva e stessi occhi spiritati, perseguitati da un qualcosa di terribile.

Non avevo ancora riallacciato i rapporti con Harry, ero ancora molto incollerita con lui, ma sapevo che prima o poi sarei riuscita a trovare la forza di perdonarlo.

Di quei tempi non c'era un momento da perdere in sciocchi litigi e triviali disaccordi, c'era un male comune contro cui allearsi e combattere insieme.

Ma un giorno di fine giugno, la tranquillità di Hogwarts venne inesorabilmente infranta, così come furono infranti i cuori dei molti che assistettero alla tragedia.
Quel giorno cambiò molte vite, e la mia non fece eccezione.

Sembrava un normale tardo pomeriggio, passato a chiacchierare con Ron e Hermione sul nome che avrei voluto dare al mio piccolo impiastro una volta scoperto il sesso.

E a ricordare quei momenti non riuscivo a fare a meno di pensare a come potesse essere imprevedibile la vita.

Un momento stai ridendo, assaporando le gioie che il futuro ha in serbo per te.
E non pensi nemmeno che da lì a pochi minuti tutto potrebbe crollarti addosso, non riesci neppure ad immaginare quanto sia lungo un minuto, quante cose possano accadere nell'arco di poco tempo.

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