Capitolo 56

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Elanor's pov

Era ormai passato quasi un anno dai tragici eventi che avevano portato alla morte di Silente e, come era stato previsto, le cose non fecero che peggiorare da allora.

Il giorno del matrimonio di Bill e Fleur segnò l'ultimo effettivo baluardo di pace nei nostri giorni, poiché quella sera stessa tutto cominciò ad andare velocemente in malora.
Il Ministero era caduto, il Ministro della Magia morto, e il mondo magico si trovava ormai totalmente sottomesso alla volontà delle forze oscure.

Dopo quella maledetta sera, non ebbi più notizie di Harry, Ron ed Hermione.
Inizialmente fuggirono per scampare l'immediato pericolo dell'attacco dei Mangiamorte, ma saggiamente decisero di non tornare, evitando così di metterci tutti in pericolo.
Sapevamo per certo che non erano stati catturati, se così fosse stato, Voldemort si sarebbe certamente assicurato di farlo sapere a tutti.

Di quella sera ricordai solo che dopo l'arrivo dei nemici, cercai subito Draco tra la folla.
Aveva Alhena tra le braccia e tentava di tutto pur di ripararla dal pericolo che circondava tutti gli ospiti.

La gente cominciò a smaterializzarsi per sfuggire ai Mangiamorte, ma io non potevo di certo andarmene senza il resto della mia famiglia.
Cercai di arrivare da Draco e nostra figlia schivando incantesimi e maledizioni, e all'occasione scagliando io stessa qualche fattura contro le figure scure e vaporose che svolazzavano ovunque.

Quando finalmente li raggiunsi, strinsi forte la mano di Draco, facendo scudo ad Alhena col mio stesso corpo.
Così infine ci smaterializzammo in una campagna vicina e osservammo da lontano il disastro perpetrato sulla proprietà dei Weasley.

Quando finalmente i Mangiamorte vennero scacciati, tutti e tre ci materializzammo nuovamente alla Tana.

Molly era in lacrime, il resto della famiglia sconvolto.
Misi Alhena tra le braccia del padre e corsi a consolare la Signora Weasley.

"Ho perso un altro figlio stasera."
Mi disse con le lacrime agli occhi, riferendosi all'abbandono di Percy Weasley e all'avventata fuga di Ron.

"Molly, Ron tornerà presto, vedrai. Un bel giorno tutto questo sarà finito e potremo tornare a vivere sereni."
Risposi abbracciandola forte, come una figlia farebbe con sua madre.

Per tirarla ulteriormente su di morale, andai a prendere Alhena e gliela portai vicino mentre tutti gli uomini di casa, Draco compreso, cercavano di ripulire il caos che si era creato in giardino.

"È così bella. Non merita di vivere in questi tempi bui."
Sussurrò prendendola tra le braccia.

"Nessuno di noi lo merita Molly, ma è proprio per lei e per altri come lei che non dobbiamo smettere di lottare."

"Oh, hai ragione cara, come sempre. Devi perdonarmi, il mio cuore di madre mi ha portata a disperarmi nuovamente."
Risolse la Signora Weasley.

"Sai che ti comprendo perfettamente Molly."
Risposi stringendole le spalle.

Quando voltammo lo sguardo verso l'orizzonte, ci accorgemmo che il sole stava per sorgere, così la Signora Weasley spedì subito me e Alhena a riposare, per il bene della piccola a detta sua.


I giorni passarono in fretta, tra le ansie e le preoccupazioni dovute alla mancanza di notizie sul trio d'oro e alla generale atmosfera malsana che in quei tempi si respirava in tutto il mondo magico.

In mezzo a questa oscurità però, si celavano piccoli sprazzi di vita serena e quotidiana che illuminavano parzialmente, e per quanto possibile, il buio che regnava incontrastato.
Draco stava cominciando ad abituarsi ai Weasley.

All'inizio il rapporto non era certo stato dei migliori a causa dei lunghi anni di cattiverie gratuite che Draco e la sua famiglia indirizzavano quotidianamente ai Weasley.
Ma col passare del tempo, Draco sembrò far cadere la sua facciata da purosangue orgoglioso e iniziò a familiarizzare con la maggior parte dei componenti della famiglia.

Fred e George, nonostante stessero spesso via per lavoro, erano di gran lunga quelli con cui Draco riusciva a chiacchierare di più.
Sospettavo che si trattasse ovviamente del loro carattere estroverso e allegro, ma in parte anche delle loro innate qualità che non li avrebbero certo fatti sfigurare in Serpeverde.

Arthur Weasley cercava di nascondere il suo astio nei confronti dei Malfoy e di essere il più cordiale possibile con Draco, e pian piano stava anche iniziando a percepire che il giovane Malfoy non assomigliava affatto al crudele padre.

Molly era diventata quasi come una seconda madre per Draco, anche se nessuno dei due l'avrebbe mai volentieri ammesso.
La Signora Weasley aveva quel suo modo di prendersi cura di lui che non lasciava spazio ad alcun dubbio sul suo affetto nei confronti di Draco. Lui dal canto suo, cercava in tutti i modi di nascondere il fatto che tali sentimenti affettuosi fossero reciproci.

Con Ginny invece, non c'era mai stato un grande rapporto e ciò era probabilmente dovuto alla rivalità che era sempre esistita tra Draco ed Harry.

Tutto sommato però potevo definirmi felice di quella piccola quotidianità fatta di panni da cambiare e di attenzioni continue rivolte ad Alhena, e in questo Draco si era dimostrato molto capace.

Mi meravigliavo sempre ogni qualvolta lo vedevo interagire con nostra figlia.
Si notava quanto fosse orgoglioso da aver contribuito a creare un qualcosa di così puro e bello, ed era ancora più orgoglioso del fatto di poter essere il padre di quella creatura.

Mi trovavo spesso a pensare a come sarebbero state le cose se in quel momento non ci fosse stata nessuna minaccia da parte di Voldemort, se le nostre vite avessero potuto essere vissute al pieno della felicità che poteva essere raggiunta in quelle occasioni.

Ma non c'era tempo per fantasticare, e una sera di inizio Maggio tutto ciò mi venne ricordato.
Era arrivata la chiamata tanto attesa.
La guerra che tutti temevano era iniziata.

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