🧝🏻‍♂️ ~La Vita Breve Dei Coriandoli~ 🧝🏻‍♀️

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Di Mestessa37

Copertina

Nonostante i toni davvero molto cupi e lo stile totalmente in bianco e nero, la copertina mi piace molto e ritengo che sia adeguata alla storia

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Nonostante i toni davvero molto cupi e lo stile totalmente in bianco e nero, la copertina mi piace molto e ritengo che sia adeguata alla storia. È semplice ma anche molto significativa, con in particolare un sottotitolo davvero ad effetto. Per questo cercherei magari un modo per farlo risaltare ulteriormente. Nell'insieme è tanto suggestiva quanto malinconica e per questo sembra rappresentare a dovere la storia che poi ci si ritroverà a leggere. Talvolta la semplicità è la via migliore da intraprendere, come in questo caso. In fondo leggeremo la storia di un ragazzo che, pur essendo famoso e conosciuto da migliaia di persone, è in realtà un essere umano come tutti noi e, proprio come noi, può sbagliare.
[8/10]

Sinossi

La sinossi è fatta molto bene ed è significativa, anche se secondo me resta un po' troppo misteriosa: avrei parlato apertamente di ciò che succede a Michele, dal momento che scopriamo dell'incidente dall'inizio, poiché si tratta del tratto più ori...

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La sinossi è fatta molto bene ed è significativa, anche se secondo me resta un po' troppo misteriosa: avrei parlato apertamente di ciò che succede a Michele, dal momento che scopriamo dell'incidente dall'inizio, poiché si tratta del tratto più originale di tutta la storia e di una scelta molto audace dell'autrice, in grado per questi motivi di attirare un potenziale lettore. Poi attenzione anche qui agli errori grammaticali: Ce la farà (e non "c'è la farà").
[7/10]

Trama e contenuto
La vita breve dei coriandoli nasce come fanfiction su Michele Bravi, il cantante che ha vinto la settima edizione di XFactor. In particolare, riprende gli eventi che si sono susseguiti all'incidente che lo ha visto coinvolto nel 2018, quando ha investito e ucciso una motociclista per una manovra azzardata. Una scelta rischiosa dell'autrice ma anche davvero coraggiosa, in quanto non si tratta soltanto di un argomento delicato ma si tratta di scrivere su qualcosa di cui si sa poco o niente, se non le notizie riportate sui giornali. La sfera emotiva del personaggio, di quelli vicino a lui e gran parte dei cambiamenti che sono subentrati nel suo mondo sono stati creati soltanto dall'autrice, che ha quindi dovuto immaginare cosa sia successo, senza saperlo davvero, dando una sua visione della vicenza. Certo, ha scritto di essersi informata a dovere il più possibile e ciò è evidente. Tuttavia ha anche specificato che, ovviamente, molte cose sarebbero state di sua invenzione, altre verità modificate ai fini della trama. Ciò è naturale e facilmente comprensibile. Pertanto la storia inizia con il botto con l'incidente di Michele Bravi, troppo breve per i miei gusti e trattato superficialmente. Cosa notata forse dall'autrice stessa, in quanto ci ritorna su nei capitoli successivi mischiando presente e passato facendo confusione. Ho già suggerito di distinguere gli avvenimenti del passato da quelli del presente scrivendo magari i primi in corsivo, in modo che sia più chiaro che si tratti di flashback. Poi seguiamo il cantante in ospedale, dove assistiamo al suo risveglio e dove prende coscienza del fatto che la donna da lui investita sia morta. Le parti riflessive sono davvero approfondite e profonde, ma rischiano di diventare pesanti quando si susseguono per pagine e pagine senza essere interrotte da dialoghi. Dopo 23 lunghi capitoli ambientati in ospedale, caratterizzati quasi unicamente da infiniti monologhi di Michele, il cantante viene dimesso e ritorna a casa, dove deve tentare di tornare alla normalità e allo stesso tempo fare i conti con l'incidente e con ciò che ha causato. Io ho letto 35 capitoli, praticamente metà della storia, e mi sono fermata al primo incontro con l'avvocato. Devo dire che l'ultimo capitolo che ho letto mi ha colpita in modo positivo perché, per la prima volta, mi sono sentita coinvolta. Al di là degli errori grammaticali, infatti, il capitolo era di forte impatto e commovente, ma purtroppo non abbastanza da spingermi a continuare. Infatti gli avvenimenti veri e propri sono per lo più assenti e troppo brevi, rendendo la lettura eccessivamente lenta. L'incidente, da cui tutto ha inizio, è ridotto ai minimi termini, anche se ho trovato di forte impatto il riferimento agli occhi e allo sguardo della vittima.
[6/10]

Personaggi
Questa è l'unica parte su cui ho davvero poco da dire: la sfera psico-emotiva è stata trattata largamente dall'autrice, non in modo superficiale ma anzi ben approfondito e sentito. Il dolore di Michele è ben tangibile in ogni parola e il lettore piano piano inizia a conoscerlo. Sentiamo la sua passione per la musica, il suo amore per la nonna e per la cucina, la sua anima fragile spezzata sotto le sue colpe. E grazie a lui conosciamo la sua famiglia, il loro rifiuto per il futuro scelto dal figlio e il loro andargli contro in ogni decisione. Attraverso i suoi pensieri conosciamo l'amica Mia, Federica e Giuseppe, la sua cagnolina. Eppure anche qui manca qualcosa, perché i personaggi, nel loro essere caratterizzati così bene, sono però immobili, nel senso che non fanno mai veramente niente nella storia. Assomigliano a delle semplici comparse che in realtà non dovrebbero essere tali. Inoltre le descrizioni fisiche sono quasi del tutto assenti.
[7/10]

Ambientazione
Gli unici luoghi in cui la storia è ambientata sono praticamente l'ospedale e la casa di Michele. Nel primo capitolo veniamo catapultati sulla strada dove avviene l'incidente, ma a parte la pioggia non sappiamo altro dello scenario. Doveva essere la scena più forte e difficile dell'intera storia ma non è stato così. Poi il lettore fa una breve tappa nell'ufficio dell'avvocato. Ognuno di questi luoghi è sì mostrato al lettore, ma dimenticato in fretta, perché soppiantato da tutte le parti riflessive con cui Michele si sfoga in ogni capitolo. Non so, mi sembrano davvero minime, giusto per riempire in qualche modo un "vuoto". Spesso ripetitive e quasi inutili.
[5/10]

Grammatica
Ok, sono pronta. Per quanto una storia possa essere intrigante, avere una trama che regge, personaggi indimenticabili, tutto ciò crolla quando il tutto non è scritto in modo adeguato. Ed io, dovendo fare una recensione, non ho potuto fare a meno di notare la lunga sfilza di errori (e, devo dirlo, orrori) che caratterizzano la storia. Per citare i più diffusi:
- "e" senza accento (o accentata nei momenti sbagliati);
-c'è al posto di ce (o il contrario);
-gli anziché le (quando ci si riferiva ad un soggetto femminile);
-apostrofi mancanti
-h assenti
-Congiuntivi sbagliati (più di una volta se avrebbe, se sarebbe)
-Confusione tra "gli" e "li" ("estraggo dall'armadio una semplice maglietta bianca e un paio di jeans neri e dopo averGLI indossati");
-Parole scritte in modo sbagliato (sempre): inseguito anziché in seguito, camicie anziché camice, avvolte anziché a volte, mentre anziché mente e mente anziché mentre.
E non parliamo di errori di distrazione, perché sono stati ripetuti più volte in ogni singolo capitolo e, nonostante molte segnalazioni, non sono mai stati corretti. In più la lettura non scorre fluida a causa di stesse parole ripetute più e più volte in continui periodi successivi, in modo davvero poco armoniosa che fa stonare il tutto. Non posso che dare una grave insufficienza qui.
[4/10]

Originalità
La storia di per sé è davvero molto originale, perché si impegna a trattare un argomento accaduto realmente che non solo è difficile e di forte impatto, ma presenta più retroscena che l'autrice si è ritrovata a dover trattare con le proprie forze, rischiando davvero molto. Tuttavia si capisce che se nella storia non succede nulla, nessuna azione, ma presenta soltanto monologhi del protagonista in cui pensa unicamente alle sue emozioni, è difficile trovare ulteriori tratti originali che si discostino dal fatto in sé.
[6/10]

Parere personale
Piccola premessa: nell'introduzione alla sua storia, l'autrice ha scritto di evitare le critiche alla sua storia, non perché non riesca ad accettarle, ma perché la demoralizzano e la portano ad abbandonare la scrittura. Premettendo che
1) Il mio non è un giudizio universale ma si chiama "parere personale" per un motivo e da quel che ho visto la storia piace a molti utenti,
2) È molto triste che un giudizio negativo possa spingere qualcuno ad abbandonare una propria passione, anche se lo capisco,
Non ci si iscrive ad un servizio di recensioni se non si vogliono ricevere critiche. Voglio chiarire questo prima di commentare cosa mi abbia lasciato questa storia. Purtoppo, non mi è piaciuta. Non mi sono sentita trascinata e, anzi, talvolta mi ha annoiata molto, a causa di una quasi totale assenza di azione. Sebbene la storia iniziale mi incuriosisse tanto e avessi apprezzato la scelta audace dell'autrice di voler scrivere qualcosa su un evento così doloroso e terribile, ho finito per perdermi anch'io nella testa del protagonista insieme a lui, senza riuscire ad uscirne. Troppi capitoli ambientati in ospedale, in cui lui pensa e pensa ma, detto in poche parole, non succede assolutamente nulla. I continui errori grammaticali, poi, hanno rallentato ancora di più la lettura, perché parlando personalmente mi è impossibile non notarli e poi giudico anche quelli per la recensione. Detto questo, ci tengo a ribadire all'autrice di non abbattersi e di continuare a coltivare le sue passioni a prescindere da ciò che dicano gli altri, deve farlo per se stessa e per i lettori che la seguono. Può lasciar perdere i miei consigli forse non richiesti oppure usarli a sua discrezione per, magari, ottenere qualche lettore in più. In ogni caso è stato un piacere conoscere in maniera peculiare l'incidente che ha caratterizzato la vita di Michele Bravi.
[5/10]

Con un totale di 48 punti rientri nella categoria degli Elfi e guadagni 3 stelle. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💞

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