Di lele31106
Copertina
Nonostante l'immagine scelta sia particolare e suggestiva, non capisco cosa c'entri con la storia e, vista così, non dà subito l'idea di trovarsi davanti ad un fantasy. L'unica cosa in linea con la storia che rappresenta è il colore verde che rimanda alla pietra legata alla famiglia della protagonista, ma per il resto quale sia il significato dell'immagine mi resta nascosto e mi lascia per lo più perplessa.
[6/10]Sinossi
La sinossi è fatta più o meno bene a livello di sintesi e di informazioni principali, anche se non apprezzo la mancanza quasi totale di un accenno al braccialetto di Nore e ai suoi poteri. Se l'autrice desidera attirare potenziali lettori di fantasy dovrebbe far capire che di un fantasy si tratti, mostrando appunto gli elementi che lo rendono tale. Alla lettura stona tantissima la frase "contro il volere del padre Thomas" perché, salvo intenzioni malevole che sono però delle eccezioni, mi sembra abbastanza ovvio che un uomo non desideri che sua moglie venga rapita. Sentire il bisogno di specificarlo fa davvero strano.
[7/10]Trama e contenuto
La trama de La Fuga di Nore non è chiara nei primi capitoli, ma lascia il lettore molto confuso perché non si capisce dove voglia andare a parare. Nelle ultime parti finora pubblicate, invece, essa comincia a delinearsi, mostrando avvenimenti interessanti d anche originali, che tuttavia finiscono per verificarsi troppo in fretta. Alla base di questa storia ci sono alcuni guardiani, che rimangono per lo più degli sconosciuti, che donano a delle famiglie una pietra in grado di conferirgli determinati poteri, da utilizzare per mantenere la pace sulla terra, dal momento che loro non possono più svolgere direttamente questo compito. Le pietre sono smeraldo, zaffiro, topazio e rubino. La famiglia che possiede quest'ultima pietra desidera avere il potere anche su tutte le altre e dominare in qualche modo il mondo, così le altre tre famiglie si alleano per sconfiggerla e una volta fatto questo si impegnano a custodire e tenere al sicuro il rubino. Questo retroscena mi è piaciuto davvero tanto, perché nella sua semplicità è molto particolare e ha dato, dopo tanto, alla storia quella svolta per farmi entrare finalmente nel pieno della vicenda. Veniamo così a sapere che la famiglia in precedenza custode del rubino è tornata all'attacco, desiderosa di riprendersi la pietra. Tuttavia la storia segue, nello specifico, le avventure di Eleonore, detta Nore, la cui famiglia è la custode dello smeraldo. Della ragazza sappiamo che la madre è stata rapita quando lei era molto piccolo e che ha perciò vissuto con gli zii e la cugina per quindici anni, finché il padre Thomas non è tornato per proporle un viaggio insieme alla ricerca della madre. Così Thomas trascina la figlia in una stazione di polizia, dove conoscono altre famiglie legate alle pietre e dove partecipano a diverse feste. Oltre ad essere tutto troppo veloce e poco dettagliato, cominciano alcuni dubbi. Tutti nel mondo conoscono la storia delle pietre? Se non è così, perché un intero commissariato ne è invece al corrente? È forse un commissariato speciale? E in questo senso qual è esattamente il suo compito? È invisibile agli altri? Dunque una trama dietro c'è, gli avvenimenti ci sono e anche gli intrighi, ma tutto è troppo rapido e a tratti confusionario. Il tutto, insomma, andrebbe approfondito.
[7/10]Personaggi
Piatti, anonimi, sconosciuti. Ho cercato in qualche modo di leggere tra le righe qualcosa al riguardo ma senza successo. Su di loro è stato fatto pochissimo lavoro sia fisicamente che emotivamente. Della protagonista non sappiamo quasi nulla, tranne ad un certo punto che è mora e in un altro momento ci viene accennato il colore degli occhi. Poi rivede suo padre dopo quindici anni e la sua reazione è di calma assoluta, non batte ciglio e non si scompone minimamente. Ok, l'autrice dice che Nore capisce le ragioni che hanno portato suo padre lontano da lei e che per questo non vuole fare una scenata di rabbia e simili. Ma che ne è dei pensieri di un personaggio? Delle sue emozioni inespresse? Non vuole dire niente al padre, d'accordo, ma qualcosa nella sua testa succederà, un minuscolo pensiero al riguardo dovrà pur averlo. Rabbia, tristezza, felicità. Qualunque cosa. Invece non succede nulla. In più accetta di imbarcarsi in un viaggio per chissà dove con colui che è praticamente uno sconosciuto senza battere ciglio. Gli altri personaggi, allo stesso modo, sembrano delle semplici comparse, quando è chiaro che sono in realtà personaggi con una certa rilevanza. Ma capiamo questo solo dal loro comparire spesso, perché per il resto non lasciano nulla. E la storia d'amore presente è troppo rapida, quasi priva di senso, tra due persone che si sono a mala pena parlate, uno dei quali è praticamente uno sconosciuto tanto per lei quanto per il lettore. Purtroppo questa parte mi ha proprio lasciato l'amaro in bocca, nessun personaggio mi è rimasto impresso o mi è entrato nel cuore. Devo però dare atto all'autrice di una cosa, detta davvero sinceramente: ho notato un notevole miglioramento con il proseguire della scrittura, una maggiore attenzione alla sfera psicologica dei personaggi, come le emozioni provate da Nore la prima volta che combatte. Ecco, vorrei vedere la stessa passione nei capitoli precedenti. È ovvio che con l'esercizio e la costanza si migliora, e questa ne è la prova lampante.
[4/10]Ambientazione
Questa parte va molto meglio rispetto alla caratterizzazione dei personaggi, ma ancora una volta la rapidità del tutto va a comprimere anche altre parti stilistiche. Certo, se già l'azione è breve, il contesto non può che esserlo ancora di più. Alcune descrizioni sono fatte molto bene, come quelle della stazione di polizia e dell'edificio che visitano nell'ultimo capitolo finora pubblicato (la donna che conoscono, quella che in qualche modo si nutre di sogni, è un gradino sopra le descrizioni di tutti gli altri personaggi, per riprendere quel discorso sul notevole miglioramento man mano che si prosegue nella lettura), mentre altre si perdono un po' nei meandri di parti quasi inutili, come la cugina che si ubriaca. Si tratta di eventi cuscinetto che non hanno rilevanza ai fini della trama vera e propria ma vanno messi, per bloccare in qualche modo la narrazione, ma va ricordato che anche le descrizioni esterne servono proprio a questo scopo.
[6/10]Grammatica, lessico e stile
L'autrice ha un modo di scrivere lineare e fluido, la narrazione rimane pressoché omogenea e la lettura è scorrevole. Ho notato ripetizioni di alcune frase, alcuni errori di sintassi segnalati da altri utenti e talvolta una ripetizione poco armoniosa di alcuni termini. Tuttavia la lettura è stata molto piacevole e leggera, è proceduta senza intoppi e gli errori presenti, oltre ad essere pochi, non sono di chissà quale rilevanza.
[7/10]Originalità
Come già accennato prima, la storia dei guardiani e delle pietre atte a proteggere la terra dal male è molto originale e mi ha colpita positivamente, facendomi immergere in un vero fantasy e permettendomi di avvertire quell'atmosfera magica che voglio trovare in una storia di questo genere. Anche nella sua semplicità, infatti, il retroscena pensato per questa storia non è soltanto innovativo ma funziona perfettamente, così come la famiglia che si ribella e che viene sconfitta, ma continua a tremare nell'ombra per riprendersi il potere che le è stato tolto. Inoltre ogni pietra conferisce una determinata capacità a ciascuna famiglia e questo fa sì che il tutto non sia troppo ripetitivo. Al di là di questo nei capitoli che ho avuto modo di leggere non si è verificato niente di particolarmente eclatante, a parte il primo assalto alla stazione di polizia, e perfino i balli, verificatesi più volte, sembravano sempre un po' fini a se stessi.
[6/10]Parere personale
Se dicessi che questa storia non mi è piaciuta mentirei, anche perché ho ribadito più volte quanto l'idea delle gemme e dei guardiani mi sia piaciuta e mi abbia colpita. Pertanto buona parte del mio giudizio positivo è dovuto proprio a questa parte. Tuttavia ci sono alcune cose che non funzionano nella narrazione e che, una volta cambiate, permetteranno ad una storia con un'idea di base ottima di prendersi la sua rivincita. Prima di tutto, cosa più importante, lo spessore dei personaggi: occorrono persone più significative, più sentite, più amabili. E per fare questo dobbiamo conoscerle, perché non sentire alcun tipo di legame con nessuno dei personaggi è come mangiare una torta o una pizza e non sentirne il sapore. Poi ampliare la scena, aggiungere più dettagli, far sì che nessuno dei capitoli sia fine a se stesso. Rispondere nel modo giusto alle domande del lettore, piano ma dandogli una fetta di risposta alla volta, per aumentare la curiosità ma non creare confusione. Purtroppo, proprio quando La fuga di Nore cominciava a colpirmi davvero, i capitoli sono terminati. È stato comunque impossibile non notare il grande miglioramento dell'autrice nella scrittura, in tutti i sensi.
[6/10]Con un totale di 48 punti rientri nella categoria degli Elfi e guadagni 3 stelle. Grazie mille per aver scelto il mio servizio 💞
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Recensioni Tuttigusti+1
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