Recensioni Tuttigusti+1

🧞‍♂️ ~ Il Figlio Del Fato~ 🧞‍♀️

Di Nakazaru

Copertina

Prima di tutto adoro il font utilizzato per il titolo e il nome dell'autore, perché dona al tutto un che di mistico e magico. Apprezzo anche il colore scelto, che è sì, solitamente il più gettonato, ma qui in particolare risalta sullo sfondo blu. L'immagine scelta è molto semplice ma secondo me ben adatta alla storia, in quanto il protagonista è colpito dalla bellezza della Luna e si perde spesso a guardarla ammirato, chiamandola molte volte "sovrana notturna", un epiteto dal sapore poetico che mi piace tantissimo. Come quando si riferisce al sole chiamandolo "astro diurno".
[8/10]

Sinossi

Non apprezzo particolarmente le citazioni inserite nella sinossi, ma in questo caso credo che la scelta sia molto azzeccata, perché la parte inserita è una di quelle che più mi ha colpita: infatti l'autrice è davvero abile con le descrizioni, con una capacità di far tanto vedere quanto sentire, senza limitarsi a dire. Ecco, queste luci che il protagonista fa nascere e muovere intorno a sé sono così magiche che mettere questo pezzo è stata una scelta forse azzardata ma ottima. Poi il modo in cui viene presentato il passato del protagonista è perfetto, perché riesce a far percepire il suo dolore anche nelle poche righe della sinossi. L'unico appunto che mi viene da fare, da amante di sinossi più "corpose", è di dire magari qualcosa di più di ciò che il protagonista si troverà ad affrontare una volta libero, visto che lo sarà abbastanza in fretta all'inizio della storia. Di sicuro la Sinossi attira e mostra immediatamente la grande Originalità che caratterizza l'opera.
[7/10]

Trama e contenuto
Come ha specificato l'autrice stessa nell'introduzione, la trama che ha costruito è davvero complessa, ma è talmente originale che il filo narrativo si segue con attenzione per poter capire qualcosa di più del mondo che ha creato da zero. Inoltre, sempre nell'introduzione, ha elencato una serie di cose che le sono state rimproverate durante la scrittura, quale il modo di procedere troppo lentamente (una cosa totalmente soggettiva e che dipende da autore ad autore), il suo essere ripetitiva con le descrizioni e a volte troppo dettagliata. Ora, senza voler entrare troppo nel merito della questione, trovo che tutto ciò che ha scritto esserle stato rimproverato contribuisca a far sì che si possa seguire il tutto senza problemi: le descrizioni approfondite che ho apprezzato tantissimo, per la loro capacità di trasportarmi lì, il suo procedere con calma ma dedizione e la sua grande attenzione ai dettagli aiutano il lettore a non perdersi e vogliono che lui non perda neanche un attimo di ciò che andrà a leggere. Questa sua attenzione minuziosa per i dettagli è un bene e non deve assolutamente perderla, perché è davvero raro trovarne di simili. Se non si apprezza uno stile così approfondito si può sempre passare oltre, senza "criticare" scelte puramente personali di un'autrice che, con la sua storia, fa ciò che vuole. Io faccio sempre riferimenti a King, ormai lo sapete, quindi prendo per esempio l'Ombra dello Scorpione: la prima volta l'editore l'ha costretto a tagliare parecchie parti, perché da lui ritenute inutili, volte ad appesantire soltanto la lettura. Non credo sia un segreto quanto King sia prolisso, ma provate a leggere la versione estesa, pubblicata successivamente, e sfido chiunque a dire che quella tagliata sia migliore. Insomma, lo saprà l'autore cosa sia inutile e cosa no? Bene, detto questo, passiamo alla trama vera e propria. Il protagonista è uno Haryu di nome Xinzang, che troviamo prigioniero in un tempio da tempo immemore, costretto a soffrire nella solitudine più totale. Il concetto di Haryu, come "custodi" delle Essenze dell'Universo, ammetto di non averlo mai sentito prima e questo ha contribuito ad aumentare notevolmente la mia curiosità. Dopo tanta prigionia, il giovane riesce, con un ultimo disperato sforzo, a liberarsi, e a ritrovarsi in un mondo meraviglioso costruito con cura in cui, però, si ritrova a fare i conti con le conseguenze che la prigionia ha lasciato su di lui. La storia affonda le radici nella cultura orientale ed essa è evidente sia nei nomi dei personaggi e dei luoghi che nelle descrizioni stesse. Il tutto è molto complesso, perciò l'autrice ha completato i capitoli con alcune informazioni interessanti: alla fine, infatti, è possibile trovare spiegazioni di alcuni termini, con relativa pronuncia, nonché altre informazioni utili al riguardo. In questo senso ho due consigli da dare:
1) Creare una rubrica da poter consultare all'occorrenza, da inserire all'inizio della storia, in cui inserire i numerosi termini in lingua che si possono trovare nel testo, con relativa pronuncia e altre curiosità.
2) Sarebbe bello, inoltre, riuscire ad inserire le note finali esplicative all'interno del testo stesso o, perché no, fare una sorta di introduzione iniziale in cui presentare un po' il mondo in cui è ambientata la storia, spiegando alcune informazioni fondamentali. L'ho visto fare in alcuni libri, ma anche questo è solo un consiglio e non so quanto sia fattibile. In ogni caso la trama ha tutto ciò che le occorre per essere una storia tanto originale quanto ben solida.
[8/10]

Personaggi
Questo è secondo me, insieme alle Ambientazioni, il punto più forte della storia. I personaggi sono caratterizzati perfettamente sia dal punto di vista fisico che da quello caratteriale. Ogni cosa è costruita perfettamente, perfino i nomi non sono dati a caso, ma contribuiscono a creare quell'atmosfera magica che aleggia in ogni capitolo della storia. L'attenzione posta alla loro sfera psico emotiva, poi, fa sì che il lettore possa entrare in sintonia con loro e provare tanto amore quanto odio per ciascuno di essi. Mi piacerebbe scoprire col tempo di più sui loro poteri e sulle loro capacità, dal momento che si tratta di personaggi con grande potenziale. Così conosciamo il protagonista, conosciuto anche come il Figlio del Fato, che all'apparenza sembra essere incredibilmente fragile, ma in realtà nasconde una certa determinazione che sembra cominciare ad emergere man mano che si prosegue nella lettura. Poi c'è il Figlio della Luce, gentile e premuroso, che sembra aver preso sotto la sua ala protettiva il giovane. Poi il Figlio del Sogno, misterioso e affascinante, e il Figlio dell'Incanto, il più ambiguo di tutti. Ognuno di essi sembra avere un preciso ruolo all'interno della storia.
[10/10]

Ambientazione
Ho semplicemente adorato il mondo che hai costruito, già nel momento in cui ho visto la splendida mappa (realizzata da lei medesima) nell'introduzione alla storia. È chiaro che ogni singolo dettaglio di questo magico mondo è stato studiato nei minimi dettagli, dai nomi al loro aspetto, con caratteristiche peculiari e distintive che fanno di ogni luogo un posto unico. Era come trovarsi davvero lì, camminare sotto gli alberi insieme a Xinzang, calpestare l'erba e passare accanto al ruscello, ammirare il sole e la luna sempre come se fosse stata la prima volta. Sentire con le proprie orecchie e la propria pelle, vedere con i propri occhi. Semplicemente magico.
[10/10]

Grammatica, lessico e stile
La Grammatica è impeccabile e, a parte due verbi che ho segnalato all'autrice stessa nei commenti, non ho trovato alcun tipo di errore. Si vede che l'autrice rilegge più volte prima di pubblicare e questa è una cosa che in pochissimi fanno. Il registro utilizzato è medio alto ma la lettura scorre in maniera lineare e fluida, grazie ad un uso massiccio delle virgole. Per quanto riguarda questo utilizzo delle virgole, come ho già detto, dona alla lettura un ritmo incalzante che secondo me si sposa bene con le tematiche trattate dalla storia, sebbene in alcuni punti ne avrei usate meno. È una questione comunque puramente stilistica. Inoltre ho apprezzato molto la divisione dei capitoli in sezioni, con un titolo ad effetto, ciascuna delle quali comprende più capitoli, anch'essi caratterizzati da un titolo (o direi più sottotitolo).
[9/10]

Originalità
Andando contro corrente rispetto ad un'altra delle critiche che sono state mosse a questa storia, posso asserire con assoluta certezza che l'ho trovata davvero originale, perché sì, utilizza elementi della cultura orientale forse anche conosciuti dai più esperti, ma ricordiamoci che tutti noi scrittori lo facciamo (io in primis, quando scrivo di vampiri). Il punto non è tanto cosa usiamo ma come lo usiamo, e l'autrice lo fa nel modo giusto, non solo creando un mondo da zero ma assegnando ai personaggi il ruolo di Haryu, con tutte le conseguenze che questo comporta e muovendosi in un territorio in gran parte inesplorato e, per come è stato percepito, complesso. Inoltre la storia è ancora agli inizi, appena sbocciata, chissà quante sorprese riserverà in futuro.
[10/10]

Parere personale
La storia è intrisa da un'atmosfera magica e poetica e quasi surreale dall'inizio alla fine, che mi ha trascinata in un mondo incredibile che sembra quasi somigliare ad un sogno. Certo, la trama è complessa e sembra facile perdersi, in alcuni punti si potrebbe provare confusione. Ma è un viaggio incantevole da intraprendere che promette non soltanto tante sorprese ma anche le risposte alle nostre domande. È facile, invece, seguire i personaggi, affezionarsi a loro, attaccarsi in qualche modo al loro ricordo anche dopo la lettura. Come ho già specificato, l'ambientazione e i personaggi sono il punto più forte di questa storia e ciò che mi ha letteralmente trascinata al suo interno. Quindi, a parte alcune incertezze dovute ad un mondo talmente strabiliante da essere difficile da conoscere alla perfezione, il Figlio del Fato è un viaggio magico ed incredibile che sono felice di aver intrapreso, un viaggio che chiunque non tema le sfide ma, anzi, adori storie di questa portata, dovrebbe affrontare.
[8/10]

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