Giampiero sedeva immobile di fronte ad Alcina, nella carrozza che la sovrana aveva preparato per loro due non appena il marchesino era tornato al castello del Defi. Sapeva di non aver fatto il proprio dovere fino in fondo, e temeva che la regina lo avrebbe punito una volta giunti a destinazione.
Nelle sue orecchie risuonava ancora la seconda parte del colloquio con Pietro Riutorci, che aveva origliato una conversazione segreta tra sua madre e l'ormai defunta regina di Ruxuna.
"Parlavano di una profezia... una profezia che secondo loro riguardava Flora Primavera e Raissa Autunno. Ho sentito solo alcune frasi, tenevano la voce bassa..."
La regina di Defi, davanti a lui, guardava il paesaggio scorrere fuori dalla carrozza, tranquilla all'apparenza. Un venticello afoso si infiltrava nello spazio stretto in cui erano seduti i due nobili, ma la donna non ne sembrava affatto infastidita.
"Non so se la Primavera è in pericolo, non sono riuscito a capire dove si trova Raissa, né se si sia messa in cerca di lei... So che voi siete devoto alla sua famiglia, quindi lo dovete sapere..."
«Hai l'aria sconvolta» disse la regina. «I Lupfo-Evoco non sono andati come avevamo previsto, ma tu sembri distrutto più di quanto lo sarebbe stato chiunque altro.»
«Ho fallito, Maestà» ammise lui, amaramente. Non voleva che Alcina sapesse i reali motivi che lo turbano. L'incertezza della sorte di Luciana tra tutte, ma si era convinto di potersi fidare del Riutorci, quindi almeno per lei non avrebbe più dovuto darsi pensiero. Tuttavia, c'era anche altro, non solo quanto riguardava Flora e Raissa. «Era importante salvare Nicola... e non ci sono riuscito. Ho fatto quello che ho potuto, ho persino convinto Ivan Del Nord a votare per la sua salvezza...»
«Gli Autunno hanno giocato le loro carte e hanno ottenuto una stracciante vittoria diplomatica» constatò Alcina, interrompendolo. I suoi occhi chiari guizzarono in quelli del marchese con disappunto. «In parte è stata colpa mia, ti ho assegnato un incarico troppo grande.»
Giampiero abbassò il capo, sconfortato, e si guardò le mani, con le dita intrecciate tra loro. Aveva ipotizzato quell'eventualità e sentirla dire ad alta voce dalla sua sovrana era una pugnalata in pieno petto: lui non era stato all'altezza.
«Tuttavia questo non significa che tu non sia un diplomatico valido, o che non ti voglia più nella mia corte» proseguì lei. «Significa che io non avrei dovuto dare ascolto a chi mi avvertiva di non andare ai Lupfo-Evoco. Anche io ho commesso un errore e il mio, caro marchese, è imperdonabile.»
Lui rimase impassibile, nascondendo la sorpresa. Qualcuno sapeva cosa sarebbe successo dopo i Lupfo-Evoco? L'incendio che aveva raso al suolo la reggia di Mitreluvui doveva essere stato premeditato da tempo; e Giampiero era certo di sapere chi l'aveva voluto Ma, allora, perché Raissa avrebbe dovuto avvertire Alcina? Che cosa voleva da lei?
Flora...
Che lui fosse stato inviato lì con il compito preciso di fallire pur provando a salvare Nicola? Per quale motivo? Per tenerlo lontano dalla principessa Primavera? Ma la regina come avrebbe potuto sapere, se lui non ne aveva parlato con nessuno nel Defi?
Il Tirfusama si strinse nelle spalle, sentendo un brivido solleticargli il collo. Non poteva più fidarsi della sovrana, non se lei aveva deciso di consegnare sua figlia alla principessa Autunno. Non riusciva a immaginare come avessero potuto accordarsi, ma le parole di Alcina sottintendevano sempre qualcos'altro; e quella volta non faceva eccezione.
«Quindi voi sapevate che la situazione lì era pericolosa e non avete avvisato le vostre alleate?» chiese, con un garbata sorpresa.
Lei inclinò il capo a destra, come Giampiero l'aveva vista fare quando era in difficoltà. In quei casi c'era qualcuno della corte che interveniva a togliere d'impaccio la regina. Ma in quel momento loro due erano da soli e nessuno le sarebbe corso in aiuto: il marchese sapeva di aver posto una domanda scomoda, e sapeva altresì di averla posta con tutta l'ingenuità che avrebbe potuto avere.
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Selenia - Trono rovesciato
FantasyLIBRO I - COMPLETO «Agli Autunno piacciono gli scacchi» ribatté lei con dolcezza. «Si racconta di un loro avo che sfidava i condannati a morte a giocarci... se lo sconfiggevano avevano salva la vita. Viceversa... [...] Quella con Raissa è una par...