21.1 Fuga dal mare

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Quel mattino nel porto di Defi assomigliava a tanti altri che l'avevano preceduto. Marinai, facchini e commercianti si incontravano sotto un sole ancora sonnacchioso, che spalancava i suoi raggi per inumidire di luce i loro profili affaccendati.

Virgilio scese dalla Millenaria, con la sua solita sicurezza, e si accorse che qualcosa non era come sarebbe dovuta essere. Alle prime luci del giorno c'era sì gente, ma molta meno di quanta ve ne fosse in quel momento. I mercanti più noti del Defi sarebbero arrivati solo più tardi, dunque perché erano già presenti diversi uomini che avevano tutta l'aria di esserlo?

Aguzzò la vista e si accorse che sul mantello di uno di loro c'era una spilla con il fiore di magnolia che rappresentava la famiglia Primavera. Prestò più attenzione agli altri che non gli sembravano usi a frequentare quel luogo e vide che quelli male si amalgamavano con i marinai e i facchini veri e propri. I gesti erano meccanici, si guardavano intorno con quella che sembrava tutta l'intenzione di spiare chi e cosa li circondava.

Non sono proprio dei fulmini, questi qui.

Richiamò Angelo con un cenno, e il suo secondo lo affiancò. Finsero di supervisionare dall'alto i loro ragazzi che scaricavano alcuni barili e li ordinavano sulla terraferma, ma in realtà studiavano i movimenti dei soldati mascherati. I loro passi percorrevano sempre lo stesso tragitto, come se avessero dovuto imparare in brevissimo tempo come comportarsi ed eseguissero una marcia militare sotto gli occhi attenti del loro superiore.

«Se volevano farsi scoprire, non potevamo sperare di meglio» sussurrò Angelo. Poi si rivolse al suo capitano. «Sai cosa dobbiamo fare.»

Virgilio annuì, ma sentiva una morsa stringergli le viscere. Se i soldati di Alcina Primavera erano lì, la causa non era una semplice soffiata sui suoi traffici, legali o meno che fossero, bensì quella della fuga di Flora a bordo della Millenaria. E le persone che avrebbero potuto tradirlo erano molto poche.

Scese sottocoperta nella sua cabina, dove si cambiò, indossando gli abiti di un comune scaricatore. Il piano in caso di cattura da parte della regina era che Angelo dicesse di essere il capitano, mentre lui si sarebbe mescolato tra l'equipaggio e che sarebbe fuggito dove i defici non l'avrebbero mai inseguito.

Tisle.

Risalì, e aiutò uno dei ragazzi a spingere un barile fino a terra. Disse sbrigativo che ci avrebbe pensato lui e lo sistemò in ordine accanto agli altri portati giù dal suo vascello. Uno dei soldati travestiti si avvicinò e diede un'occhiata a Virgilio e agli altri che si affaccendavano lì, senza dire nulla.

Non vogliono creare confusione... Alla regina non piacciono le punizioni plateali, ma solo quelle efficaci. Non se la prenderanno mai con dei semplici sottoposti.

Quel pensiero lo rincuorava: lui e Angelo erano coloro che si sarebbero dovuti esporre, anche se il suo secondo aveva sempre cercato di tenerlo al riparo dalle rappresaglie. La maledizione dei Gredasu aveva suggerito al suo secondo di essere portato lui al cospetto di Alcina nel caso in cui li avessero catturati. E ora che quella non sembrava più una semplice possibilità, dovevano agire di conseguenza.

La Millenaria sarà di certo requisita, ma non affondata... è in condizioni ottime, sarebbe da stupidi disfarsene. Forse la terranno per incastrarmi in futuro o per accusare quelli con cui faccio affari...

Si allontanò dalla ressa che si stava realmente accalcando attorno alle navi, tra i commercianti in arrivo, i marinai che si occupavano di mettere a lustro le imbarcazioni prima della partenza e i più umili che svolgevano mansioni di fatica.

Selenia - Trono rovesciatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora