Da quando erano saliti sulla loro nave, ormai governata da Raissa, Bianca non aveva più visto suo fratello. Era stata abbandonata in una cabina in cui mancava persino un letto in cui dormire senza svegliarsi con i dolori alla schiena, il legno del pavimento era scomodo e non adatto a lei. Le avevano lasciato le mani legate, togliendole solo il bavaglio, come se volessero assicurarsi che arrivasse viva a destinazione. Quella stoffa ruvida, tuttavia, era ancora al suo niveo collo, sgradevole ornamento da poter tirare su al momento opportuno.
Sciocco da parte loro, chiunque ci avrebbe uccisi subito.
L'aveva pensato durante la prima notte lì e durante tutte le ore trascorse in quella prigione improvvisata. Un incapace capitano guidava il vascello facendolo scontrare con i flutti marini, come se non avesse idea di come si tenesse un timone. Non riusciva a credere che Raissa non avesse uomini all'altezza di quel compito. Più di una volta era stata sbalzata nel sonno, quasi che gli Autunnali provassero del sincero divertimento nel vederla in quello stato. Quando una volta al giorno le portavano da mangiare degli intrugli maleodoranti, questi le venivano serviti da un soldato che sorrideva alle sue espressioni di disagio mal trattenuto. Nessuno le rivolgeva la parola, né li sentiva parlare tra di loro, ma era certa che loro considerassero un gioco da infanti prendersi cura di lei.
Non aveva mai sofferto i viaggi attraverso il Litil, e non avrebbe dato a Raissa la soddisfazione di vederla sofferente; anche se la nemica non si era mai avvicinata a lei. Sospirò, cercando di non perdere la ragione tra quelle quattro pareti e circondata da uomini silenti. Non era certa che quei soldati l'avrebbero lasciata intatta fino al loro arrivo, ovunque fosse la meta prefissata: era stato uno dei primi pensieri che le avevano attraversato la mente e non riusciva a capire come mai quelli erano reticenti a qualsiasi contatto fisico. Se la loro futura regina era tanto spietata con chi non era suo alleato, non li avrebbe privati del piacere che avrebbero potuto prendere da una prigioniera, tanto più se nobile e in salute. Tra le tante cose strane che aveva notato, c'era anche quella.
Ma io so bene che il vederci nell'incertezza del futuro, anche il più imminente, è ciò che vuoi. O forse ti servo intoccata?
L'avrebbe usata come merce di scambio? Sapeva di essere una preziosa, che molti avrebbero voluto per sé, non per il suo ruolo politico all'interno del Pecama: come diceva sempre Roberto, il loro regno era tanto piccolo che in pochi se ne curavano; era la sua intelligenza a essere preziosa, perché era in grado di scoprire tutte le strategie degli altri. Da quando aveva iniziato a viaggiare per il continente tra le varie corti, per occuparsi dei pochi affari che tenevano in piedi l'economia del suo regno, aveva avuto modo di intessere rapporti con i nobili di quasi ogni regno e teneva una corrispondenza regolare con i giovani futuri principi e principesse di Lancobe, Agloeto e Nutixa. In più di un caso aveva saputo ben consigliare gli altri, ed era certa che la voce sul suo ingegno si fosse diffusa.
Il legno della nave sobbalzò ancora, riscuotendola dalle riflessioni e facendola ricadere su un fianco. Posò le mani a terra, fece forza per sollevarsi e si trascinò sul pavimento fino a mettersi seduta con la schiena contro la parete vicina. Così, nel caso di un altro errore del timoniere, avrebbe evitato di procurarsi ulteriori lividi sulla pelle candida. Ma udì un suono metallico, simile a quello di un'ancora tirata giù. Che si fossero fermati in mezzo al mare?
Non dovette attendere molto, perché la porta della cabina si aprì ed entrarono due soldati, che la sollevarono con un paio di strattoni dal pavimento, correndo il rischio di farla cadere di nuovo, e la condussero fuori, dove c'erano altri uomini di Raissa, che la scortarono sopra coperta.
Vuole farmi annegare qui, dove nessuno mi ritroverebbe mai?
Quel pensiero orribile le attraversò la mente, ma non si conciliava con quello che era accaduto nei giorni di viaggio: perché assicurarsi la sua sopravvivenza per poi ucciderla? Per sadico senso di divertimento? Per averla tenuta intrappolata come una formica e poterne disporre a piacimento?
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Selenia - Trono rovesciato
FantasiaLIBRO I - COMPLETO «Agli Autunno piacciono gli scacchi» ribatté lei con dolcezza. «Si racconta di un loro avo che sfidava i condannati a morte a giocarci... se lo sconfiggevano avevano salva la vita. Viceversa... [...] Quella con Raissa è una par...