38. Hope

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Atterriamo senza scosse dopo solo 50 minuti, Giovanni porta l'aereo a poca distanza dal terminal principale e dal finestrino vedo una Ferrari decappottabile in attesa.

<<Bell'atterraggio.>> Sam sorride e stringe la mano di Giovanni, mentre noi ci prepariamo a scendere dal jet.

<<Tutto merito dell'altitudine di densità, Signorina.>> Giovanni ricambia il sorriso. <<Ivan è bravissimo con i calcoli.>>

Sam annuisce rivolto al secondo pilota. <<Ottimo lavoro, Ivan. Atterraggio perfetto.>>

<<Grazie, Signorina.>> lui sorride compiaciuto.

<<Buon fine settimana. Signorine. Ci vediamo domenica.>> Giovanni si fa da parte per lasciarci sbarcare. Sam mi prende per mano e mi conduce giù dalla scaletta dove Leonardo ci aspetta con il veicolo. Una Ferrari rossa con una livrea nera.

<<Sam, è la ferrari che c'è nel tuo garage?>> chiedo guardandola confusa.

<<Si.>> dice Sam, placata. Leonardo si dirige verso il jet per recuperare i bagagli.

<<Come hai fatto a portarla qui?>> dico sorridendo.

<<Ho un amico che consegna auto, non gli è dispiaciuto portarla qui stamattina.>> Ridacchia. <<Andiamo, Leonardo ci seguirà con il Suv.>> solo ora mi accorgo del SUVAudi nero.

<<Quanti SUVAudi hai?>> sorrido e ci avviciniamo alla Ferrari.

<<Non è mio, è noleggiato.>> Sam mi apre la portiera e mi metto comoda. È bellissima. Gli interni in alcantara neri, le rifiniture rosse e in carbonio. <<Comoda?>> bisbiglia, mentre chiude la portiera.

<<Si, è molto comoda.>> gli sorrido e lei mi bacia la pronte. I finestrini sono abbassati e la mancanza di tettuccio le permette di avvicinarsi a me. Cinque minuti più tardi siamo in viaggio. Il vento mi scompiglia i capelli, anche quelli di Sam si muovono liberi. Ha un aspetto magnifico, si è cambiata. indossa una T-shirt bianca e i jeans neri. Non sembra affatto un amministratore delegato, oggi. Anche io mi sono messa comoda con un jeans e una camicetta bianca.

<<Dove stiamo andando?>> chiedo sporgendomi verso Sam

<<Se fossi stata più attenta alla strade e meno a me, ti saresti accorta dei cartelli stradali.>> mi rimprovera dolcemente. Presto attenzione alla strada e siamo sull'autostrada, ma al momento non ci sono cartelli.

<<Ma, Sam, non ci sono.>>
<<Ah no? E quello cos'è?>> mi indica la destra, il cartello che segnala l'uscita Roma centro. Roma?

<<Sam siamo a Roma!?>> chiedo incredula.

<<Mmh, ho una villa di proprietà a Castel Gandolfo. Ne ho diverse per l'Italia.>>

<<Una villa!?>> quasi non riesco a crederci. E dal profondo di me riaffiora il familiare disagio che provo sempre quando penso alla ricchezza di Sam. Ferrari, Ville, abiti costosi, jet privati: che cos'ho fatto per meritarmi un simile stile di vita? Niente, eccetto innamorarmi.

<<A cosa pensi?>> mi chiede Sam, voltandosi e strappandomi alle mie fantasie.

<<Nulla. Da quanto tempo hai questa casa?>>

<<Aah, è della mia famiglia da tanto, io l'ho solo ristrutturata. Ti piacerà vedrai.>> dice con dolcezza.

<<Ristrutturata? Sai fare tutto.>> sussurro. Mi protendo verso Sam e la bacio sulla mascella, poi mi accoccolo contro di lei. Usciamo finalmente dal raccordo, e prendiamo una strada costeggiata da alberi: pini, vigneti e ulivi. Sam è a suo agio qui.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora