20. Hope - Sam

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22 maggio 2019

Un forte mal di testa mi costringe ad aprire gli occhi. La poca luce che trapela dalla finestra alla mia sinistra mi stordisce e mi ci vuole un po' per abituarmi. Ma un'attimo. La mia finestra è difronte al letto e non sul lato. Provo ad alzarmi ma un peso mi blocca, mi assale il panico, apro gli occhi di scatto e vedo i capelli biondi di Sam. Mi cinge la vita con un braccio e riesco a sentire il suo respiro caldo e pesante sulla mia spalla. Sposto delicatamente il suo braccio sul mio ventre, si muove leggermente, ma per fortuna non si sveglia. Ricordo che sono tornata in camera e che Bruno mi ha chiesto cosa fosse successo, ma non ricordo di essere venuta in camera di Sam o di... Cazzo. Ora ricordo. Bruno mi ha convinta a bere un po di vino insieme a lui, ha cenato da solo in camera ed è rimasta più della metà nella bottiglia. Non ero ubriaca ma Bruno mi ha parlato di quello che era giusto e quello che era sbagliato "Non devi più pensare solo agli altri, ma anche a te stessa, perché alla fine è te stessa che ti rimane". Ho deciso di venire da Sam per parlarle di noi, ma quando l'ho vista senza maglia, con solo un asciugamano a coprirla e i capelli ancora bagnati... non ce l'ho fatta e l'ho baciata. Ho fatto una cazzata enorme, non avrei dovuto. Mi alzo dal letto e solo ora mi accorgo di essere nuda, con solo una maglietta bianca a coprirmi, probabilmente di Sam a giudicare dalla grandezza e dall'inconfondibile odore. Mi tornano alla mente alcune scene: lei che mi adagia sul letto, che si muove sensualmente su di me e muove lentamente le sue dita dentro me, io che grido il suo nome e la stringo a me. Vado in bagno per risciacquare la faccia, mi fermo davanti allo specchio e noto i segni rossi vicino ai capezzoli. Accidenti. Ci passo le dita sopra, ricordo la lingua di Sam sulla mia pelle, le sue mani sul mio corpo.

Scuoto la testa per scacciare il pensiero di quella notte, risciacquo la faccia e riprendo tutti i miei vestiti. Sam dorme ancora per fortuna, ma qualcosa cattura la mia attenzione, graffi profondi ed evidenti percorrono la sua schiena perfetta. Sono stata io? Merda. Mi affretto ad uscire dalla camera di Sam e arrivare alla mia, entro e tiro un sospiro di sollievo. Cosa mi è saltato in mente ieri notte, ho fatto sesso con la mia ex e per giunta non ero neanche ubriaca, lo volevo, ma ora non penso ad altro che al senso di colpa. Il suono del telefono, che mi annuncia una chiamata in arrivo, mi distrae dai miei pensieri. Lo cerco e guardo il display, sono appena le otto, ho una chiamata persa. È Chris, cazzo. Tiro un sospiro e decido di richiamarla.

~Chris?~ dico, cercando di ignorare il mio subconscio che mi ricorda Sam

~Hope? È da lunedì che non ti sento... va tutto bene?~ chiede preoccupata. Cazzo ho dimenticato di chiamarla

~Si, sono stata impegnata con le riunioni e n-non ho avuto tempo... s-scusami.~

~Tranquilla, anche io sono stata impegnata. Sai quel caso che ho risolto anni fa... quel ragazzo incastrato dalla mala vita? Beh è stato riaperto e ci sono nuove accuse e nuove prove.~

~Ah, tu stai bene?~

~Stressata, ma si sto bene. Torni domani sera vero?~ non so cosa risponderle, dovrei rimanere ma non sono sicura di poter rivedere Sam dopo ieri.

~Si, torno domani sera.~ dico veloce. La porta comunicante con la camera di Bruno si apre rivelando la figura di quest'ultimo

~Sono arrivata in ufficio, ci sentiamo più tardi, ok?~ mi dice gentile e premurosa come sempre, ovviamente il senso di colpa mi attanaglia ancora di più.

~C-certo~

~Buona giornata. Ti amo.~ riaggancia e immediatamente la mia angoscia si trasforma in lacrime, lacrime amare. Ho tradito l'unica persona che mi ama davvero e che è rimasta accanto a me, nonostante tutto. Bruno si avvicina sedendosi accanto a me sul letto, mi abbraccia e mi consola.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora