3. Hope

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10 Maggio 2019

Mi svegliai piano e con calma, trascinandomi con i piedi fino alla doccia, rimasi per più di venti minuti in essa, fino a quando Giada non bussò per avvertirmi che la colazione fosse pronta. Uscì dalla doccia e mi diressi all'armadio per vedere cosa mettere, optai per un abito a metà gamba rosa porpora e dei tacchi del medesimo colore. Andai in cucina dove mi aspettava Giada seduta sullo sgabello, con due tazze di latte al cacao e cereali.

<<Oggi hai quella riunione su quel bestseller, vero?>> mi chiese giada ad un tratto
<<Si, come fai a saperlo?>> fui curiosa visto che non gli avevo detto nulla
<<Beh...amh ecco...>> guardava in aria e distoglieva spesso lo sguardo dal mio quando provavo ad incrociare i nostri occhi
<<Giada, che cosa hai fato?>>
<<Ok, va bene. Ho preso il tuo computer in questi giorni e ho letto della presentazione del libro, così sono andata sul link del libro, inviandomelo e in questa settimana l'ho letto.>> rivelò
<<Giada sai bene che non puoi leggere i libri che non sono ancora pubblicati e, tanto meno inviarteli. Sono edizioni inedite.>> la rimproverai, volevo bene a Giada ma molte volte faceva guai come questi, anche se mi poteva aiutare a capire che cosa ne pensasse.
<<Beh, ormai il dado è tratto. Cosa ne pensi del libro? Credi che abbia fatto una scelta giusta ad adoperare e a promuovere questo libro?>>
<<Assolutamente!! È fantastico, è molto reale e per niente noioso; ti tiene incollato fino all'ultima pagina, anche se il finale è molto burrascoso e bisogna capirne bene il significato.>> disse meravigliata
<<Quindi sei sicura che vada bene!?>> chiesi preoccupata, lei annuì con la testa in segno di approvazione <<Sono così in ansia, è la mia primissima riunione e la mia prima presentazione. Fin'ora ho solo collaborato con il signor Bruno a qualche presentazione, ma farne una da sola mi agita parecchio.>> sbuffai e mi alzai dallo sgabello, dirigendomi al lavabo con la mia tazza sporca di latte e cacao
<<Oh andiamo, sarai fenomenale...e poi Bruno prova molta ammirazione per te, lo fece capire in quella cena di benvenuto.>>
<<Tu dici?>> annuì nuovamente con la testa <<Va bene, farò del mio meglio!>> dissi cercando di sembrare il meno spaventata possibile.

Mettemmo le tazze nella lavastoviglie, mettendo un po d'ordine nella cucina e ci dirigemmo alla macchina. Il tragitto in auto fu abbastanza silenzioso, entrambe ascoltavamo le canzoni che trasmettevano alla radio; mi inquietò molto il silenzio di Giada, non era mai stata una di poche parole, figuriamoci di nessuna. Decisi che avrei indagato sul suo silenzio, in un modo o in un altro.
<<Come mai sei così silenziosa?>> chiesi sperando che si sarebbe aperta al primo tentativo
<<Amh...stavo solo pensando a cosa dovrei mettere stasera.>> concluse non sicura di se
<<Giada, se devi dirmi una stupidaggine almeno, ti prego, dilla bene e con un senso. Non ti preoccupi quasi mai dieci ore prima, al massimo due ore. Che hai?>>
<<Pensavo a te, a Christina e Sam. Credi che questa sera ci sarà?>> si stava preoccupando per me, non ne capivo il motivo.
<<Non lo so, Sasha mi ha detto che non si è mai persa il compleanno di Sara, c'è sempre stata. Sinceramente non lo so se ci sarà, ma se fosse non credo che sarò uno dei suoi pensieri.>> dissi con una nota di malinconia
<<Non voglio che tu stia male di nuovo, possiamo non anda...>>
<<NO! Ci andremo, non voglio deludere Sara e neanche Sasha, se Sam verrà bene, se non verrà è uguale.>> dissi chiudendo il discorso.
<<OK>>

Arrivai fuori al negozio della Gucci e fermai Giada li dinanzi, Giada aveva dei gusto molto raffinati e il fatto che provenisse da una famiglia benestante collaborava in tutto ciò. Mi diressi a lavoro, accesi la radio e canticchiai le canzoni che essa trasmetteva. Una volta a lavoro mi diressi nella sala riunioni, dove c'era solo Bruno; ha 30 anni Bruno ma sembra più piccolo, è un ragazzo sempre sorridente, alto e snello, capelli castani e ricci, il tutto racchiuso in un cardigan, non era affatto uno di quei ragazzi spocchiosi e strafottenti, anzi il classico nerd che si è fatto strada e che ora può vantare il rispetto di tutti in azienda.
<<Buongiorno Signor Bruno.>> dissi cordialmente, appoggiando la borsa sul tavolo in vetro. La stanza era abbastanza grande e rettangolare con un tavolo in vetro al cento, in torno una decina di sedie in pelle, la parete più grande apposta a quella dell'entrata era interamente in vetro, mentre non sfuggiva la grande televisione a lato destro.
<<Buongiorno Hope, ti prego dammi del tu, siamo praticamente colleghi finalmente e poi sono poco più grande di te. Sei pronta per la riunione?>> mi chiese con un sorriso stampato in volto
<<Si, sono un tantino agitata, ma ce la faccio.>> dissi sincera, ricambiando il suo sorriso
<<Oh, non essere nervosa, hai talento e sicuramente anche loro lo vedranno. Pensa che sei in camera tua con la tua migliore amica e che le stai spiegando un argomento di Storia.>> rise mentre sistemava i suoi appunti <<Ricordo che anche io ero agitato quando feci la mia prima presentazione, ma il mio capo mi disse le stesse parole che ti ho appena detto; mi immaginai a casa con il mio cane e filò tutto liscio come l'olio.>>
<<Speriamo.>> Iniziarono ad entrare gli editori insieme allo scrittore, e la mia ansia saliva sempre di più.
<<Non agitarti, sei in camera tua in fondo.>> mi sussurrò Bruno, così feci un bel respiro profondo e iniziai la mia presentazione.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora