25. Hope

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15 Giugno 2019

Ho caldo, e anche Sam è calda. Ho la testa appoggiata sul suo petto, mi respira dolcemente tra i capelli mentre dorme, le gambe sono intrecciate alle mie e il braccio intorno alla mi vita. Sono ancora semiaddormentata, e non voglio che si svegli, non dorme abbastanza. Facendo attenzione a non svegliarla, gli scosto i capelli dalla fronte. Mi sembra passato un secolo dall'ultima volta che ho toccato i suoi capelli, mi è mancato tutto questo. Mi prendo qualche secondo per guardarla, ha il volto rilassato, le labbra leggermente gonfie e chiuse in una linea leggera, la maglietta a mezze maniche blu aderisce perfettamente al suo addome, è così bella e perfetta. Sorrido istintivamente e gli poggio una mano sulla guancia.

<<Mi sciuperai se continui a fissarmi.>> borbotta con la voce ancora impastata dal sonno, apre leggermente gli occhi che immediatamente incrociano i miei, tolgo subito la mano. <<No, è bello. Continua.>> mi incita abbozzando un sorriso, uno di quelli veri e sereni. Faccio come dice e rimetto la mano tra i suoi capelli, sono cresciuti parecchio, non c'è più traccia delle rasature laterali e il ciuffo non è più alzato, ma ricade mosso sulla sua fronte.

<<Dovresti tagliarli.>> dico abbozzando un sorriso. Lei riapre gli occhi e mi guarda con stupore.

<<Non ti piacciono?>> chiede con un sopracciglio alzato

<<Si, ma sono davvero lunghi, potrei farti un codino o delle trecce.>> sorrido al solo pensiero

Mi fissa shoccata <<Non provarci neanche.>> dice. Afferro un ciuffo e lo alzo, simulando un codino. Sam sposta la testa e io rido

<<Dai perché, saresti carinissima.>> la stuzzico. Sorride da stronza e subito dopo si libera delle mie mani, le alza sulla mia testa e in un batter d'occhio è sopra di me. Schiudo le labbra e la fisso negli occhi, c'è una scintilla che brilla in lei, ma non capisco a cosa è dovuta.

<<Anche questo lo trovi "Carino"?>> inizia a baciarmi il collo, la clavicola e la mascella. Sento di poter toccare il cielo con un dito in questo momento. Chiudo gli occhi e lascio che mi trasporti con lei nel suo mondo... qualunque esso sia. <<Lo trovi abbastanza carino?>> chiede ad un centimetro da me, sento il suo respiro caldo sulle mie labbra. "Baciami"

<<È accettabile.>> dico in un leggero sussulto.

<<Accettabile? Vediamo se trovi anche questo accettabile.>> senza indugi posiziona le sue labbra sulle mie, un bacio duro e insistente, immediatamente cerca consenso nella mia bocca che non esito a dare. Inizia una lotta, lasciava e vogliosa, mi erano mancate così tanto le sue labbra. A corto di fiato ci stacchiamo e i suoi occhi mi scrutano imperturbabili, ha le labbra gonfie e rosse e scommetto che verso nelle medesime condizioni.

<<Si, questo è stato davvero accettabile.>> annuncio con felicità. Lei sorride e contagia anche me. È così bella quando sorride, dovrebbe farlo sempre.

<<Andiamo a fare colazione?>> chiede, annuisco e lei si alza dal mio corpo. Avrei tanto voluto rimanere un'altro po' nel letto, ma ho una certa fame. Sam va in cucina, mentre io mi prendo qualche minuto per osservare la stanza. Non è cambiata affatto. Sposto le coperte ed entro nella cabina armadio, senza accorgermene fisso la divisa mimetica. Sfioro con le dita la targhetta sul lato sinistro con scritto il suo cognome. C'è anche la divisa da ufficiale, su un'altro manichino. Non voglio che vada via, non voglio che indossi un'altra volta questa divisa e si allontani da me nuovamente... non lo sopporterei.
<<La colazione è pronta.>> mi avverte Sam dalla cucina. Fisso per l'ultima volta la divisa prima di uscire dalla camera e andare in cucina. Sam è di spalle e sta girando i pancake per non farli bruciare.

<<Non credevo sapessi cucinare.>> dico abbracciandola da dietro.

<<Beh, preferisco mangiare che cucinare, ma adoro fare dolci e colazioni.>> dice. Vorrei che fosse sempre così, che parlassimo sempre in questo modo e non con grida. <<Siediti, ti porto i pancake.>> dice, sorridendomi. È così diversa, è quasi strano stare qui con lei così gentile. Mi siedo su uno degli sgabelli dell'isola, aspettando che Sam finisca.

<<Non posso crederci, non ti piace lo sciroppo d'acero.>> dice shoccata mangiando un'altro pezzettino di pancake.

<<No, è troppo dolce e appiccicoso.>>

<<Come se la cioccolata non lo fosse. Sui pancake bisogna mettere lo sciroppo d'acero e non la cioccolata.>> ride sdegnata scuotendo la testa <<Oggi lavori?>>

<<No, ho chiesto un permesso, ho pensato che avremmo fatto tardi ieri.>> dico bevendo la spremuta d'arancia.

<<Bene, allora appena finiamo usciamo.>> dice convinta.

<<Dove andiamo... non me lo dirai scommetto.>>

<<Scommetti bene.>>

<<Credo che dovremmo passare prima per casa, devo cambiarmi.>> dico. Ho solo il vestito di ieri sera e non mi sembra il caso di metterlo per uscire a fare una passeggiata.

<<Non serve, ho qualcosa qui.>> dice. "Ah". Non voglio immaginare il perché lei abbia degli abiti femminili qui, ma non posso nascondere la mia inquietudine. La nota e subito riapre la bocca <<Sono di Sasha, ha qualcosa per le volte che sta con me e Sara.>> ecco, ho fatto film inutili.

<<Okay.>> dico soltanto, sono così imbarazzata, subito ho pensato al peggio. Decidiamo di fare una doccia, ovviamente separate. Vedo ciò che Sasha ha lasciato e non è qualcosa, è un vero e proprio armadio. Opto per un jeans e una camicetta a giro maniche. Non posso crederci che sono con Sam, che sto per passare una giornata con lei. Devo parlare con Chris, devo dirle tutto, non posso continuare a mentirle e ad illuderla; non la amo, non provo ciò che lei prova per me e non posso continuare così.

<<Sei pronta?>> chiede Sam entrando nell'armadio a muro, è appoggiata alla porta, un jeans nero gli fascia le gambe e una camicia bianca sbottonata ai primi due bottoni gli copre il corpo.

<<Si.>> dico avvicinandomi a lei. Mi alzo sulle punte e gli lascio un bacio sulla guancia, la sento sorridere e subito dopo le sue mani mi circondano la vita. Mi spinge verso di lei e delicatamente mi lascia un bacio sulle labbra. <<Andiamo.>> dice e mi afferra la mano.

Scendiamo in garage e noto le auto di Sam, alcune che ricordO non ci sono, l'Audi che ho visto a Firenze è vicino all'auto coperta dal telo rosso. Non ho mai saputo che auto fosse, anche due anni fa era coperta e Sam non me ne ha mai parlato. Superiamo tutte le auto e ci fermiamo di fronte ad una Yamaha nera con rifiniture blu. Sento la mano di Sam staccarsi dalla mia e si avvicina ad un armadio in ferro. Prende due caschi del medesimo colore della moto e ritorna vicino a me.

<<Mettilo.>> dice porgendomi un casco, è uno di quelli integrali con la visiera scura.

<<Sam, andremo in moto...>> mi guarda come se gli avessi chiesto chissà quale oscenità. Ovvio che andremo in moto, ma non sono mai salita su una di queste moto, l'ultima volta fu sempre con Sam dopo il viaggio in Francia, ma li era breve il tratto.

<<Con l'auto è scocciante: troppo traffico.>> dice ovvia. <<Ehi tranquilla, non moriremo, ok?>> Sam mette il casco e sale in sella alla moto mettendola in moto.

<<Ok.>> metto il casco e mi avvicino alla moto. Sam mi tende una mano, l'afferro forte e mi metto a cavalcioni sulla sella senza cascare. Non so dove siamo dirette, ma una cosa è certa. Seguirei questa donna complicata anche all'inferno se fosse necessario.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora