26. Hope

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[Canzone capitolo: Only One - Carlie Hanson]

Non so dove siamo dirette, ma una cosa è certa: seguirei questa donna complicata anche all'inferno se fosse necessario. È da almeno quaranta minuti che siamo sulla moto, siamo appena uscite dalla superstrada e non ho ancora capito dove siamo dirette. Sono distratta dall'odore inebriante di Sam, sempre lo stesso, lo adoro. Ogni mio dubbio viene dissipato dalla visuale del mare, il sole riflette i suoi raggi in esso ed è una sensazione davvero bella.

<<Sam, siamo dirette al mare?>> chiedo curiosa

<<Ti presento la Costiera Amalfitana.>> dice. I caschi hanno una sorta di radio che ci permette di parlare tramite dei microfoni.
Osservo ammaliata tutto il tratto di mare e alzo la visiera del casco per ammirare anche i colori che esso sprigiona.

<<Hope, siamo quasi arrivate.>> mi annuncia Sam <<Tieniti forte a me.>> ordina. Abbasso la visiera e stringo le braccia intorno alla sua vita ancora più forte. Sorrido al pensiero di quando non tollerava che la toccassi... si irrigidisce, ma subito dopo si lascia andare <<Pronta?>> chiede dolce. Stringo ancora di più la mia presa su di lei, girandomi per guardare il fantastico panorama. Con un colpo di acceleratore la moto balza in avanti e acquista velocità. Mi stringo più forte a lei. Adoro farlo... è così eccitante. Aderisco ancora di più alla sua schiena e percepisco i suoi muscoli e le sue spalle larghe. Sam sfreccia sull'asfalto, superando le poche auto presenti sulla strada. È così divertente. Assumo un pizzico di coraggio e mi lascio andare, mi stacco di poco dalla schiena di Sam e allontano le braccia dal suo addome. Le porto in aria e sento il vento inebriarmi completamente. Sento Sam ridere e automaticamente rido a mia volta. Forse l'eccitazione di questa corsa farà rimanere Sam di buon umore. Non riesco a vederla in faccia, ma so che si sta divertendo: per una volta è finalmente spensierata come una ragazza della sua età. Sento la moto rallentare di poco, imbocchiamo una stradina che porta direttamente vicino il mare.

<<Siamo arrivate.>> Sam alza la sua visiera e decelera notevolmente a causa dello sterrato, alzo la visiera e mi sporgo oltre la sua spalla. Una piccola spiaggetta è dinanzi a noi, è un piccolo pezzo di sabbia incastonata tra scogliere. La moto si ferma, e piano balzo giù dalla moto, cercando di non cascare a terra. Sam mi segue e mi aiuta a togliere il casco.

<<Eccoci.>> dice sorridendomi <<Vieni, ti mostro una cosa.>> mi porge la mano e io l'afferro. Non andiamo in spiaggia, ben si per una stradina tra gli alberi. Sam mi tiene ancora la mano e mi fa strada, la sua mano è calda e stringe la mia con decisione. Mi piace questa nuova Sam, meno fredda e rigida, più romantica e contenta. Gli alberi terminano e la vista è stupenda. Siamo sopra la spiaggia, su una delle pareti rocciose che affiancano la spiaggetta. Si può avere un'ampia veduta del mare e del sole che specchia i propri raggi all'interno dell'acqua cristallina.

<<È stupendo.>> riesco a dire mentre avanziamo in avanti. Sotto di noi il mare con degli scogli al di sotto. Sam si abbassa e si siede su una delle rocce che ci sono qui e li.

<<Siediti qui.>> mi fa spazio tra le sue gambe e senza farmelo ripetere mi ci posiziono al centro. Il suo respiro pesante sulla mia spalla, le sue braccia mi circondano il busto per congiungersi sulla mia pancia. È davvero magico qui, specialmente con questa ragazza incasinata.
<<Perché?>> chiede spiazzandomi.

<<Cosa?>> non capisco, cosa mi sta chiedendo.

<<Perché mi hai respinto dopo Firenze.>> certo, era naturale che si riferisse a quello. Cosa dovrei rispondere? "Scusami, avevo paura di te... e ne ho ancora"?

<<Non lo so.>> dico sospirando <<Sam... io ho paura. Ho paura che tutto questo possa finire, che tu possa riandartene e io starei qui a soffrire... non riuscirei a farcela nuovamente.>> dico in fine, nascondere la verità sarebbe stato inutile. Se voglio che lei sia sincera e si apra, come a Firenze, devo esserlo anche io.

<<Lo so, so che non merito il tuo amore, che non ti fidi di me, ma sono tornata e questa volta per restare.>> dice. Un soffio al cuore mi colpisce, lei non andrà più via? È questo quello che ha detto?! Mi volto verso di lei e abbassa lo sguardo sul mio.

<<Non... non andrai via?>> chiedo quasi con timore di avere una delusione, che le mie orecchie abbiano sentito male, che io abbia capito male.

<<No. Non ho più intenzione di andare via, ho chiuso. Ho bisogno della mia vita, di Sara, della mia famiglia... di te.>> dice le ultime parole come una supplica a cui non riesco ad essere indifferente. Gli salto addosso e l'abbraccio, lei dalla sorpresa si lascia cadere all'indietro e mi porta sopra di lei. I nostri sguardi si scontrano e inevitabilmente il mio cuore fa capriole.

<<Come mai hai preso questa decisione?>> chiedo, non dovrei scavare nel 'passato', ma sono curiosa di questo suo cambiamento di idee. Sam si rimette a sedere e mi sorride teneramente.

Sospira e guarda al di là della mia spalla, verso il panorama "Cazzo" <<Agli inizi di gennaio sono stata ferita.>> cosa? Non posso crederci.

<Sam, io non sapev->

<<Lo so, neanche Sasha sapeva nulla, fino a qualche settimana, prima del mio ritorno. Sono stata per due mesi in coma e quando mi sono svegliata, l'unico mio pensiero eravate tu e Sara. Ho promesso a me stessa che sarei tornata qui, che mi sarei presa finalmente cura di Sara e che avrei fatto di tutto per riaverti e per non perderti.>> dice fissando sempre il panorama <<Speravo che tu non sapessi nulla del mio incidente e speravo che neanche la mia famiglia sapesse nulla, ma Alessandro incontrò il mio maggiore e gli disse il tutto. Sai com'è fatta Sasha, ha minacciato Ale e lui ha ceduto, ovviamente non poteva tenere allo scuro i miei.>> ora capisco perché alla festa di Sara erano così increduli, sollevati e fieri. <<Non volevo pensarti in un mare di lacrime per me, non lo meritavo e non lo merito tutt'ora.>> dice in fine guardandomi negli occhi.

<<Sam, perché... ho chiesto milioni di volte a Sasha di te, ma non diceva nulla, diceva che le notizie che arrivavano erano poche e inconsistenti.>>

<<Lo erano. Quelle poche volte che mandavo lettere erano solo per "rassicurare" la mia famiglia, ma non erano mensili.>> dice seria <<Quelle poche notizie che hai ricevuto probabilmente Sasha le ha avute tramite Ale, nelle loro lettere si parla di quanto si manchino e blablabla, ma anche di me.>> dice divertita.

<<Scusami... È davvero bello che si scrivessero quanto si mancassero, Ale è follemente innamorato di Sasha e lei quando Ale è stato in missione ne parlava sempre.>> dico offesa. Vorrei che Sam fosse come Ale, che esternasse il suo amore come fa Alessandro con Sasha, che ogni tanto fosse più romantica... O forse no.
Chris è come Alessandro, eppure non riesco ad amarla. Mi sono innamorata di Sam proprio per la sua diversità, per il suo modo distorto di vedere l'amore, del suo modo di dare amore e di come mi faccia sentire quando lo fa. Non mi dirà mai frasi romantiche, non esternerà mai le sue emozioni, ma di una cosa sono certa: mai nessuno, e dico nessuno, riuscirà a farmi sentire come mi fa sentire lei.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora