45. Hope

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30 Luglio 2019

<<Che bello tornare a casa!>> esclamo quando entriamo nell'appartamento. Sam mi è venuta a prendere a lavoro, quasi sempre in realtà. Poi mi accorgo che fa caldo. <<Perché fa così caldo?>>

<<Oggi Silvana non è venuta.>> si avvicina al termostato e lo accende. <<Ho controllato i tuoi appuntamenti alla casa editrice, e settimana prossima potremmo prenderci una bella pausa fino alla fine del mese.>> Sam rende il nodo alla cravatta meno stretto e sbottona i primi bottoni della camicia.

<<Fino alla fine del mese?>> chiedo, entrando in camera da letto. Getto i tacchi da qualche parte e mi dirigo nella cabina armadio.

<<Si, solitamente le case editrici ad agosto non lavorano... a meno che non abbiano cose arretrate, ma con te sarebbe impossibile.>> scherza. <<Sta tranquilla, non sto facendo nulla e non sto manovrando niente.>> ride, mentre si toglie la giacca blu.

<<Puoi tirarmi giù la lampo?>> gli chiedo. Annuisce e si avvicina. Mi tira giù la lampo e rabbrividisco al contatto delle dita sulla mia pelle. <<Grazie.>>

<<Di nulla.>> sussurra al mio orecchio. Mi manca l'aria, perché mi fa questo effetto ogni volta? Mi accarezza il braccio con la mano e sento il respiro caldo sulla spalla. <<Tieni, metti questa.>> mi porge una delle sue magliette, la osservo per un po e poi l'afferro. Non so perché mi piaccia tanto indossare i vestiti di Sam; mi sembra quasi che mi aiutino a stargli più vicina. Mi volto verso di lei. A quanto pare, anche a Sam piace che porti i suoi vestiti: mi guarda con molto interesse mentre infilo la maglietta. La aiuto a togliersi la cravatta e lei mi osserva in silenzio mentre gliela sfilo dal collo. Mi metto un paio di pantaloni della tuta.
Quando torniamo in salotto l'appartamento si è un po' raffreddato. Sam accende la televisione e si siede sul divano, mi fa appoggiare al suo petto e finalmente mi sento davvero a casa.

<<Mi stavo chiedendo... cosa pensavi di fare la settimana prossima.>>, dico, nervosa. Non so perché mi imbarazzi domandarglielo, dato che viviamo già insieme. Ma forse perché so quanto sia ricca e ho già affrontato un viaggio in Francia e un weekend a Roma, mi chiedo cosa si inventerà questa volta.

<<In realtà non lo so ancora, molto bene. Ma possiamo andare ovunque tu desideri.>> sorride.

<<Non ho viaggiato molto, quindi qualsiasi cosa andrà bene.>>

<<Okay, facciamo così: ti farò avere una lista di luoghi che potremo visitare, e deciderai.>> certo per lei andare a Roma o alle Maldive è la stessa cosa. Mi assale il panico se ripenso a quanto sia ricca. <<Oh, e inizia a pensare a cosa vorresti per il tuo compleanno. Non ne ho la più pallida idea.>>

Mi stringo nelle spalle e la guardo stranita. Il mio compleanno. <<Io... io non saprei, non ci ho pensato molto, anzi, me ne sono dimenticata. I compleanni non sono una ricorrenza importante per me. Mia madre festeggiava in grande stile quand'ero piccola, ma non negli ultimi anni.>>

<<Be', cosa ti piacerebbe fare?>>

<<Non lo so, non ciò pensato e poi tu hai detto che resteremo in vacanza fino alla fine del mese, ci penseremo una volta lì.>> mi risistemo accanto a lei, con le gambe raccolte sotto di me e la testa appoggiata alla sua spalla.

<<Vuoi guardare una stupidaggine in particolare?>>

<<Non ti piace granché la tivù, vero?>> borbotto ironica. Siamo state sedute qui tre, forse quattro volte in tutto, e in genere Sam legge un libro.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora