44. Hope

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Mi trovo benissimo con Rita: è una persona gentile e simpatica. Dal parrucchiere si fa tagliare la frangia e mi sfida a imitarla, ma io rifiuto con un sorriso. Al ritorno in casa Sam è sul divano, con un mucchio di fogli sparsi sulle ginocchia e sul tavolino. Tiene una penna tra i denti e sembra molto concentrata. Sta lavorando, immagino. Rita la saluta e lei risponde con un secco <<Ciao>>.

<<Ti siamo mancate?>> fa lei.

<<Tu no.>> dice alzandosi dal divano <<Tu molto.>> annuncia difronte a me, sorride e io mi sciolgo. <<Comunque, credo che tra un po' andiamo via.>>

<<Di già? Credevo che andavate via domani mattina.>> piagnucola Rita.

<<L'avevo pensato anche io, ma ho una riunione con Santoro domani mattina. E ho promesso alla Signorina De Angelis di non interferire nel suo lavoro.>>

<<Santoro? Lavori ancora con quel retrogrado maschilista.>>

<<Purtroppo si: nel suo campo è uno dei migliori e con il mio andare e tornare non ho avuto tempo di gestire il tutto.>> prende le scartoffie sul tavolo e le mette nella ventiquattrore <<Comunque, è arrivato Massimiliano, è andato a salutare i tuoi di là.>>

<<Oh, beh allora vado a recuperarlo e vi lascio preparare le valigie.>> ci saluta e esce dalla vetrata.

<<Ti sei divertita?>> chiede Sam.

<<Si, Rita è molto simpatica.>> sorrido <<Sai mi ha chiamata Bruno.>> la butto lì. Non era vero dei lavori, ne tanto meno che i dipendenti dovevano restare a casa.

<<Mh, si?>> il tono monocorde. È così difficile.

<<Si. Mi ha chiesto come mai non sia andata a lavoro ieri.>> dico iniziando a salire le scale. Non mi segue, anzi. Entro in camera e inizio a riordinare le cose nelle valige.

<<Sei arrabbiata?>> chiede sulla soglia.

<<No.>> secco, forse troppo. <<Un po'. Ma non perché siamo qui... non capisco la tua necessità di mentirmi.>>

<<Non ti ho mentito: oggi ci sono stati davvero dei controlli. È solo che non avresti mai accettato, se non ti avessi detto che c'erano lavori.>>

<<Sai bene cosa ne penso, Sam. Sono contenta di essere venuta qui, ma non voglio che tutti pensino che ho ottenuto tutto grazie a te.>> dico alzandomi e guardarla in faccia.

<<Cosa? Hai fatto tutto tu. Non c'ero neanche quando hai iniziato a lavorare nella casa editrice.>>

<<Lo so, ma ora sono fidanzata con l'AD, quindi i luoghi comuni si sprecano.>>

<<Okay, ma a mia difesa posso dirti che prima di improvvisare ho visto i tuoi lavori, ed erano tutti ultimati. Praticamente lavori più di quanto venga richiesto.>> si avvicina e mi accarezza le braccia, per rilassarmi. <<E poi è stata una bugia a fin di bene: hai potuto godere della bella vista di Roma.>> sorride, ed è così sincero il suo sorriso che mi contagia.
Prepariamo in silenzio le valige e scendiamo di sotto.

<<Mi raccomando, veniteci a trovare più spesso.>> sorride la donna minuta.

<<Certo.>> ribatte Sam. Abbraccia Carol e si sposta per salutare Mario.

<<Non vedo l'ora di rivederti, cara.>> si rivolge a me questa volta, e io sorrido. <<Sono contenta che Sam abbia trovato qualcuna come te.>> sorrido ancora di più e la seguo verso l'auto. <<So che cosa pensi... stupidi nonni che non vogliono la propria nipote.>> sorride amara e non capisco come faccia a sapere che io so.

The Love Maze: Stringimi più forteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora