"MI FAI SCHIFO" urla mia madre dandomi un calcio nella pancia, io gemo dal dolore.
"SEI UNA FEMMINUCCIA" urla mio padre prendendomi per i capelli, facendomi alzare davanti alla sua faccia e mi da un pugno. Mi hanno sempre odiato, ma dopo avergli detto che preferisco i maschi alle femmine loro mi hanno incominciato a picchiare di più.
Continuano a darmi calci, io incomincio a tossire e sputare sangue, ma a loro non frega niente, lacrime salate scorrono nel mio viso, il dolore non lo sento più, il mio corpo è abituato. Dopo un'ora si stancano ed escono di casa continuando a insultarmi.
Pian piano mi alzo, mi avvicino al letto e prendo da sotto il kit di medicina, lo apro e afferro uno specchietto incominciando a tamponare le ferite che ho per tutta la faccia, metto dei cerotti, per fortuna non ho un occhio nero, se no non protei andare a scuola. Metto degli altri cerotti e inizio a tamponare anche la ferita che ho sulla pancia, mentre mi guardo allo specchio.
Perché non posso avere dei genitori che mi amano per quello che sono, perché mi odiano così tanto, io vorrei avere una vita normale, non posso controllare il mio amore, se preferisco i maschi non possono comandarmi; essere omosessuali NON è una malattia e una cosa normale, ma loro non lo capiscono; spero che prima o poi lo capiscano.
Dopo mezzora ho finito, chiudo la valigetta e la poso sotto il letto, mi metto la divisa e mi preparo per andare alla scuola serale.
Quando sono pronto esco di casa e mi dirigo verso la scuola, è il mio posto preferito perché non ci sono i miei genitori che mi perseguitano, posso essere me stesso, nessuno sa di quello che mi fanno i miei genitori nemmeno la mia migliore amica Yui si preoccuperebbe troppo e non voglio. Lei sa che sono gay e mi vuole bene lo stesso, anzi forse ci siamo legati di più. Sa anche della mia cotta per Subaru Sakamaki e vuole farmelo conoscere, ma io sono troppo timido, non riuscirei a parlargli; balbetto troppo e arrossisco tanto...troppo.
Entro dentro il giardino della scuola e vedo Yui che esce dalla Limousine, lei guarda impaurita i fratelli, ma appena mi vede mi sorride e mi corre incontro, ma appena nota cerotti e le ferite, corre ma con la faccia preoccupata.
"che hai fatto?" mi chiede accarezzandomi la guancia preoccupata.
"sono caduto di nuovo dalle scale" dico io ridacchiando e cercando di essere più convincente possibile.
"mmmhhhh....ok" dice lei, ma non credo ci abbia abboccato.
Noto una chioma di capelli bianchi che ci guarda da lontano, Subaru...mi guarda e io ricambio lo sguardo; è così bello, più lo guardo e più mi innamoro.
"dovresti dirgli che sei innamorato di lui" dice Yui, io arrossisco e gli do un colpo sul braccio.
"parla piano che ti sente" lei arrossisce.
"ahahah ok, andiamo?" mi chiede lei sorridendo.
"ok, non sono pronto per la matematica" dico sbuffando, lei ridacchia e stringe i libri al suo petto.
"sai Subaru oggi mi ha chiesto se stiamo insieme" dice lei guardandomi, io scoppio a ridere.
"ahaha davvero, ma sarebbe strano" dico io, lei annuisce ridendo pure.
"e io gli ho risposto di no, che tu sei gay; lui a sospirato e a sorriso, lui è innamorato di te" dice Yui.
"ma piantala (no annaffiala, ok scusate me ne vado) secondo me mi odia, mi guarda sempre e male" dico io.
"ma finiscila, lui ti guarda sempre ed è uno sguardo innamorato quello" dice lei seguendomi con lo sguardo.
"perché non provi a parlargli?" mi chiede lei sorridendomi.
"no, no meglio di no" dico io arrosendo.
"io vado in bagno" dico alla ragazza.
"ok, ti aspetto in classe" dice lei sorridendomi dolcemente; io ricambio e vado verso il bagno, ma ad un certo punto, mi fermo e mi appoggio ad un muro, ho dei capogiri e ho la nausea, non c'è nessuno, mi appoggio, il respiro si fa affannato; vedo tutto buio e cado a terra; cado in un sonno profondo.
DOPO QUALCHE ORA
Mi alzo dolorante, sono in infermeria, ho delle flebbo nelle braccia e sento un peso sulla pancia, abbasso lo sguardo e vedo una capigliatura bianca che è appoggiata sulla mia pancia, è Subaru Sakamaki ed è addormentato. E' così carino, accarezzo i suoi capelli, lui si alza sbadigliando e apre gli occhi, appena il suo sguardo si poggia su di me, sgrana gli occhi, si alza dalla sedia e arrossisce.
"emh...vado a chiamare l'infermiera" dice lui.
"no, no aspetta, che ci fai qui? che è successo?" chiedo io preoccupato e incuriosito allo stesso tempo.
"ecco...stavo andando in bagno e ti ho visto svenire a terra; ti ho preso in braccio e ti ho portato in infermeria; la dottoressa ha detto che non mangi molto e che hai molti lividi, che succede? chi ti ha picchiato?" chiede lui preoccupato, stringendomi la mano.
Io arrossisco e sospiro, non riesco a dirgli una bugia...
"i miei genitori mi odiano, adesso hanno scoperto che sono gay mi odiano ancora di più; mi hanno sempre picchiato, ma oggi hanno esagerato" dico guardandolo negli occhi, il suo sguardo si indurisce e stringe la mia mano.
"ehy sto bene" dico accarezzandogli con l'altra mano la guancia, lui arrossisce e poggia una sua mano sulla mia, ci guardiamo negli occhi. Mi manca l'aria solo a guardarlo.
I nostri visi si avvicinano, i nostri cuori battono all' uni solo(non so se si scrive così). I nostri nasi si sfiorano e lui poggia le sue labbra sulle mie. E' una sensazione meravigliosa.
"awwwww siete una coppia meravigliosa" dice la dottoressa entrando dentro l'infermeria, noi ci stacchiamo di colpo e arrossiamo sorridendoci. Da quel giorno ho trovato un'altra persona a cui tenere e che mi accetta...
ANGOLO CESPUGLIO
CIAOOOOOOOO, HO PUBBLICATO FINALMENTE, MI PIACE COME CAPITOLO QUESTO; PERCHE' è SUPER DOLCISSIMO.
ADESSO VADO, CIAOOOOOOOOOOOOO
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